Casa Ramen da 10 anni, appena compiuti, delizia i milanesi e non con la sua proposta gastronomica incentrata sul ramen e altre specialità della cucina giapponese. L’ideatore è Luca Catalfamo che, dopo aver lavorato nelle cucine di Stati Uniti, Australia e Inghilterra, decide di tornare nella sua Milano e aprire un ramen bar nel quartiere Isola. Perché? “Per un’esigenza ben precisa: quella di mangiare un buon ramen a Milano, dove ancora non esisteva”.
La storia di Luca Catalfamo e il suo Casa Ramen
Era il 2013 quando Luca torna a Milano e inizia a sentire la mancanza del suo adorato ramen che mangiava frequentemente durante le sue esperienze di lavoro all’estero, così decide di risolvere il problema alla radice. “Ho trovato questo spazio minuscolo in zona Isola e appena ho firmato il contratto sono volato in Giappone per mangiarlo nel suo luogo di origine e approfondirne la conoscenza”, racconta a CiboToday. Casa Ramen, un piccolissimo locale di 16 coperti, inizia a spopolare a Milano generando file leggendarie, e anche in Giappone. Infatti, nel 2016 Luca viene invitato ad aprire un pop up al Museo del Ramen di Shin-Yokohama, e tutt’ora è l’unico non giapponese al mondo ad aver portato la sua cucina lì.
In questo anno e mezzo tra Italia e Sol Levante ha fatto nuove scoperte nell’ambito della cultura gastronomica giapponese e, una volta tornato a casa nel 2017, è nata una nuova esigenza: “ampliare la proposta di cucina creando un vero e proprio ristorante intorno al ramen. Nuovi piatti in menu e un ambiente un po’ più grande e comodo”. Nasce Casa Ramen Super a pochi metri di distanza, “super voleva sottolineare questo step in più che avevo apportato alla cucina”.
La proposta gastronomica di Casa Ramen e Casa Ramen Super
In entrambi i format vengono usati ingredienti principalmente locali e di stagione, ma oltre al menu “ciò che li differenzia è principalmente la modalità di consumare il pasto”. Casa Ramen appunto è un ramen bar raccolto ed essenziale, dedicato al piatto più pop della gastronomia giapponese. E proprio come nei caratteristici ramen-ya nipponici non si prendono prenotazioni ma si favorisce il “walk-ins only”. Brodo di maiale e noodles sono i protagonisti in carta, dove c’è il King Tonkotsu con brodo saporito e intenso di maiale, noodles fini, chashu (pancia di maiale brasata), kakuni, cipollotto, menma (germogli di bambù fermentati) e mayu (olio di aglio bruciato). Poi c’è il Veggy Local Ramen con brodo di verdure e alga kombu, noodles fini, verdure al mercato, cipollotto, olio allo yuzu e le proposte senza brodo come il Curry Noodles con gamberi speziati. Alle diverse varianti di ramen (14-16€) si aggiungono i Bao e gli Snack (4-8€).
Casa Ramen Super invece è un vero e proprio ristorante stile izakaya (tipici locali giapponesi dove si servono bevande e cibo senza una rigida suddivisione delle portate) con 25 posti a sedere e un ambiente rilassato per un’esperienza più completa. Un grande tavolo sociale, il bancone a vista che affaccia sulla cucina e alcuni tavoli. La carta si compone di piatti perfetti anche per la condivisione dove (ovviamente) non può mancare il ramen (15-19€), in questo caso più creativo, accompagnato da piatti fusion di carne e di pesce (18-19€), bao (10-12€), snack (7-15€) e dessert. C’è il Tonkatsu, ovvero la super cotoletta giapponese con salsa teriyaki, cavolo cinese e salsa parmigiano o il Tofu Dengaku e quindi tofu fresco arrostito con miso, pepe sancho, fragrante salsa piccante, sesamo, riso e agro.
Casa Ramen Mini Market e i pop up in giro per il mondo
Durante il Covid si è aggiunto al duetto ormai consolidato un terzo progetto, quello di Casa Ramen Mini Market. Si tratta di uno shop online dove acquistare da asporto o delivery una selezione di piatti di Casa Ramen e una serie di “svariati introvabili ingredienti” della cucina asiatica come le alghe Fueru Wakame o il mix di spezie Shichimi Togarashi. “È un progetto che nel tempo è un po’ cambiato e a breve avrà una nuova evoluzione. Sarà incentrato sulla possibilità di ricrearsi a casa il nostro ramen in 5 minuti, con un kit di ingredienti sottovuoto da unire e i noodles da cuocere al momento. All’interno della scatola ci sarà anche la playlist di Casa Ramen da ascoltare”, racconta il fondatore. Per il momento sarà solo a Milano, ma l’intento è già quello di espanderlo fuori dalla città.
Nel frattempo Casa Ramen viaggia per il mondo, e dopo il Giappone nel 2019 vola verso gli Stati Uniti. Casa Ramen Power apre a NYC per tre mesi, proprio dove Luca aveva mangiato il suo primo ramen da Ippudo. Nel frattempo un’altra apertura temporanea a Udine in occasione del Festival del cinema asiatico presso gli spazi del Cinema Visionario. E adesso è il momento di una nuova avventura: Casa Ramen esce dai confini nazionali, ma questa volta non è prevista nessuna data di scadenza.
La nuova apertura in Svizzera di Noizu Ramen
“Adesso sono in Svizzera, ho appena aperto un nuovo locale a Lugano”, ce lo dice così Luca Catalfamo, senza preavviso. Si chiama Noizu Ramen ed è un nuovo ramen bar nato dall’incontro con una coppia del posto: “sono appassionati di ramen come me ed è nata subito una forte sintonia, coì ho sposato il loro progetto. Inizialmente mi avevano contattato per una consulenza poi abbiamo deciso di fonderci in una nuova società per l’apertura del primo ristorante di ramen a Lugano”. È aperto da due giorni in soft opening solo a pranzo con una proposta basata sul ramen (21-23€) e qualche snack (7-14€).
“L’idea è quella di portare lo stesso concetto di Casa Ramen anche in Svizzera. Cambia il nome ma lo spirito rimane lo stesso”. E infatti, una sola pagina di menu in pieno stile Casa Ramen, dove – per il momento - si può scegliere tra pollo karaage, edamame, Wasaby Potato Salade e il ramen in tre versioni, tra cui il Pajitan Ramen, brodo cremoso e saporito di pollo, noodles, germogli di soia, chashu, cipollotto, cavolo cappuccio e mayu. Da bere una piccola selezione di vini, birre giapponesi e sake. “È un bel progetto. L’ambizione è di diventare un punto di riferimento per il ramen anche in Svizzera”.