Si trova in zona Corvetto a Milano questo ristorante completamente incentrato sulla cucina della grandiosa e antica Persia, dove oggi sorge l’Iran. Si chiama Persianissimo, un nome che è già esplicativo, aperto a settembre 2023 da un giovane ragazzo d’origini iraniane che ci ha raccontato di più su quello che definisce il suo progetto più importante, che parla di storia, tradizioni e ovviamente di casa. “La nostra è una cucina che coinvolge tutto il Medio Oriente, è ricca, piena di sapore. Mi piacerebbe contribuire alla sua diffusione” ci spiega Amedeo Abadi, classe 1992, parlando di Persianissimo. Vediamo cosa si mangia.
Persianissimo e la storia di una famiglia: dall’Iran a Milano
Amedeo Abadi è nato in Italia ma ha origini persiane: “mia madre è di Teheran, la capitale, mio padre invece è di un paesino vicino, Niyarij, e sono arrivati in Italia nel ’78. Si occupavano di tappeti” ci spiega parlando della sua storia familiare, dall’Iran a Milano, dove lui è nato. La cucina per lui è un ricordo che nasce tra le pareti domestiche, anche se diventa una vera e propria passione solo più tardi quando inizia a frequentare un centro culturale iraniano in Viale Toscana insieme alla sua famiglia. “Mio padre si occupava di commerciare tappeti dall’Iran ma nel tempo libero cucinava spesso in questo centro culturale, che per me è stata come una seconda casa” continua Amedeo Abadi che in realtà ha frequentato ingegneria industriale, poi abbandonata nel 2013 a causa della scomparsa del padre. Nel 2015 la svolta, grazie all’Expo. Infatti Amedeo Abadi viene chiamato per lavorare al Padiglione Iran dove si occupa anche della gestione del ristorante: “Ho gestito il ristorante dell’Iran che era uno dei più affollati, mi occupavo praticamente di tutto, dalla spesa all’organizzazione” racconta Amedeo che si porta dietro questa esperienza da Persianissimo.
Persianissimo: cucina persiana a Milano
La cucina persiana viene spesso confusa con quella araba, ma ha radici diverse e nonostante molti piatti, ricette e ingredienti sono comuni ai popoli di quelle terre, non c’è da confondersi. Lo spiega bene Amedeo: “La nostra è una cucina che rispetta le altre popolazioni, soprattutto quelle che sono presenti nel nostro territorio come gli arabi, i curdi, per questo abbiamo anche piatti che con il tempo sono entrati a far parte del nostro ricettario”. Come i falafel che in realtà sono libanesi e che vengono preparati anche nel sud dell’Iran perché ci sono molti arabi. Una cucina che si spinge anche nei territori di Grecia e Albania, spiega Amedeo. “Abbiamo cibi che si avvicinano tantissimo, anche per tipologia di cottura e ingredienti. Esempio: i greci hanno un cibo che si chiama dolma, sono degli involtini con foglie di vite che si fanno anche da noi, oppure lo tzatziki che è una salsa allo yogurt, molto simile al mast khiyar iraniano con yogurt, cetriolo e menta che si utilizza per condire il riso”.
Una cucina che non bisogna definire speziata: “Noi utilizziamo principalmente zafferano e cardamomo per il riso o altre preparazioni, non utilizziamo tante spezie come l’India o il Pakistan” afferma Amedeo Adabi aggiungendo come quella persiana sia una cucina principalmente di carne. In cucina troverete due chef che Amedeo è riuscito a portarsi dietro da Theran, tutte e due provenienti da cucine prestigiose. Tra i piatti che si possono trovare da lui c’è lo zereshkpolo che è un piatto di pollo con crespino, pistacchi (19€), mandorle e zafferano, oppure il classico celo kubideh ovvero carne trita alla brace con riso allo zafferano (19€). Manzo, agnello, vitello e pollo i grandi protagonisti di questa cucina che da grande spazio alla cottura alla brace e alle lente preparazioni come gli stufati, ci spiega Adabi. Da provare anche i tipici spiedi di carne i celo khorosht (17), o tra gli antipasti i mirza ovvero le melanzane affumicate con salsa di pomodoro ed erbe (7€). Il pane che proverete da Persianissimo è una tipica preparazione armena, il lavash, “perché il nostro pane tipico cotto sui sassi è troppo difficile da realizzare senza gli strumenti necessari”. Un nuovo indirizzo che vuole coniugare servizio occidentale con i sapori ancora poco conosciuti di una terra che ha molto da raccontare.