Due famiglie che si avvicendano dietro il bancone di una delle pasticcerie più importanti di Milano. Il Caffè Cucchi, con una storia lunga quasi un secolo, cambia proprietà grazie alla vendita ad un’altra famiglia milanese nota nel mondo dell’ospitalità. I Monti, già dietro alla Trattoria da Giacomo e poi al gruppo Giacomo Bistrot, ceduto completamente alla famiglia Rovati a luglio 2023. La pasticceria fondata da Luigi Cucchi nel 1936 passata poi al leggendario Cesare Cucchi e successivamente alle figlie Laura e Vittoria, volta pagina e lo fa con Marco Monti, le figlie Elena e Giulia, e la moglie Tiziana Bulleri figlia di quel Giacomo che diede vita all’omonimo brand. Una storia che sa di epopea familiare, fondamentale per capire e ricordare Milano attraverso i decenni. Ripercorriamo la lunga storia della Pasticceria Cucchi, con uno sguardo al futuro.
Storia della Pasticceria Cucchi a Milano: dal 1936 al Covid
I bombardamenti, il fascismo, i café chantant ovvero i caffè concerto dell’epoca, poi la ripresa, il boom economico, la Milano da bere. Fino al Covid. Di cose ne ha viste passare quello che in principio era chiamato Bar Cucchi, in Corso Genova a Milano, una zona che nel 1936 (anno dell’apertura anche se ci sono documenti di licenza che lo fanno risalire al 1934) era circondata da campi di grano e malfamata. Qui sorgeva una scuola di borseggio, in via Scaldasole, per insegnare ai più piccoli i furti con destrezza. Si diceva anche che Adriano Celentano aveva proprio preso spunto da questa zona per la realizzazione del film Mani di Velluto. Aperto da Luigi Cucchi e sua moglie, un bar all’avanguardia per i tempi dove si tirava avanti fino a tardi, si consumavano alcolici e c’erano anche spettacoli musicali. Pian piano la svolta nella pasticceria, con un laboratorio non troppo distante, e l’acquisto di una macchina da caffè che stravolse il Caffè Cucchi.
Una storia familiare, una fitta trama di parentele a dar man forte in questa attività che con gli anni cresce anche grazie all’arrivo di Cesare Cucchi che sussegue al padre. Amplia il locale, potenzia la pasticceria, cresce e con lui il proprio personale, diventando negli anni del boom economico un ritrovo dove fare il famoso aperitivo. Si beveva il Cucchi un aperitivo nato alla fine degli Anni ‘40, fatto con Bitter, Biancosarti, un goccio di brandy e ghiaccio; e si sbirciava dagli amici/concorrenti del Bar Basso, in quel periodo sulla cresta dell’onda per la stravagante invenzione del Negroni sbagliato. Poi la tradizione passa nelle mani delle figlie Laura e Vittoria Cucchi, che però nella vita volevano fare altro. "Io ho iniziato ad affiancare nostro padre gia nei primi anni '90 e mia sorella è arrivata nel 2004, sono lunghi anni dietro la pasticceria che è stata casa per noi. Qui abbiamo tutti i ricordi di famiglia" ci spiega Laura Cucchi che come in tutte le storie familiari capisce insieme a Vittoria l’importanza di questa eredità e la portano avanti fino a oggi.
La nuova Pasticceria Cucchi e il suo futuro con la famiglia Monti
La difficoltà nel trovare personale qualificato oltre che la fisiologica stanchezza dovuta al tempo che passa, hanno convinto Laura e Vittoria Cucchi a vendere questo pezzo di storia ai Monti. Non una famiglia a caso ma persone consapevoli del valore di un locale come questo, che promettono di non cambiare né stravolgere nulla. "C'è sicuramente un grande dispiacere ma anche un senso di sollievo perché è un lavoro estramenente impegnativo. Insiema a mia sorella Vittoria abbiamo pensato che fosse giunto il momento di vendere, e abbiamo trovato una famiglia che ci ha garantito che il passaggio avverrà mantenendo stile e valori di questo posto. Una cosa per noi importantissima" confida a CiboToday Laura Cucchi. "Abbiamo passato degli anni pesanti, in generale il mondo della ristorazione ha subito gravi colpi: dalla pandemia alle guerre, i prezzi alle stelle dall'energia e delle materie prime" continua aggiungendo che l'ultima cosa che le ha scoraggiate è stata la crisi del personale. Dopo il Covid "molti volevano avere più tempo per se stessi e molti dipendenti anche di lunga data hanno iniziato ad avanzare più richieste come non lavorare la sera, il sabato o la domenica momenti importanti per noi".
Si manterrà dunque l’ossatura da caffè pasticceria, anche grazie al fatto che Elena e Giulia Monti sono pasticcere ma con una tendenza più classica rispetto a quella che stava prendendo la precedente pasticcera di Cucchi, Imma Iovine pasticcera AMPI. Altro momento principale che non verrà toccato è l’aperitivo: si manterranno i cocktail classici e se ne aggiungeranno alcuni in più. A ricevere una lucidata la pausa pranzo che verrà così rinforzata, con piatti caldi e provando qualcosa di diverso rispetto alla proposta attuale più veloce e meno complessa. Chissà se questo non sia solo un primo passo per diffondere il brand Cucchi magari replicandolo in nuove aperture.