Dal call center per 17 anni a caffè e cappuccini la strada non è così breve. Per questo spetta a Vincenzo Fioretto raccontarcela, proprietario di Ventimetriquadri Specialty Coffee, più che nome un manifesto d’intenti, una sorta di carta d’identità. “Ho avuto una cultura aziendale attenta al servizio, alla gestione del cliente. Questa cosa me la sono portata il giorno in cui ho deciso di aprire una caffetteria a Napoli” ci racconta ristabilendo un nesso tra la vita di prima e quella dopo. È il 2017 e questo localino (20 metri quadri, difficile sbagliare sulle metrature) prende forma tra le strade del Vomero. “Per me il caffè napoletano era sempre stato il migliore, lo bevevo rigorosamente zuccherato e ogni volta che tornavo da fuori ero felice di tornare dal mio caffè anche se, va detto, uno valeva l’altro”.
Dal call center alla caffetteria
Da questa situazione di partenza, arrivano comunque degli interrogativi: “ho cominciato a leggere e a chiedermi se fosse possibile che, come per il vino, ci fossero dei parametri per capire se un caffè fosse di qualità o meno”. Mesi prima Vincenzo aveva ricevuto in regalo un caffè di Ditta Artigianale da una ragazza, “ma figurati ho pensato. Un caffè di Firenze? Io, che sono nella patria del caffè?”. Ma pur snobbando il pacchetto, il dubbio si insinua, e lo porta dritto in Toscana per assaggiare dal vivo un caffè di quella torrefazione fiorentina che nel frattempo cresceva. “Nel giro di qualche secondo, quando ho assaggiato il loro caffè, c’è stata un’esplosione di gusto. Per la prima volta ho bevuto un caffè non zuccherato e per la prima volta, dopo che era finito, ho avuto il desiderio di continuare a berlo”. L’amicizia con Francesco Sanapo che ne nasce è foriera di buoni consigli per l’acquisto degli ingredienti e delle macchine.
Ditta Artigianale, l’espresso e la caffettiera
Da lì l’apertura. Ci sono i caffè di Ditta Artigianale, chiaramente, e nel tempo arrivano anche caffè monorigine a giro, oltre alle miscele del mondo specialty “i clienti hanno cominciato ad incuriosirsi e a chiedere sempre qualcosa di nuovo”. Certo che a Napoli il patrimonio comune del caffè è molto diverso da quello che si trova qui, quello stesso mondo che ha concorso alla candidatura del caffè all’Unesco (poi rigettata), fatta di bevande (rigorosamente miscele) dal gusto molto molto forte, zuccherate, rigorosamente in espresso. Nel 2017, quando Vincenzo apre la sua insegna, le caffetterie di Napoli sono tutte allineate su uno stesso standard. Qui invece attenzione a diversificare i metodi di estrazione, non solo espresso ma anche filtro in varie salse e caffettiera napoletana, per una tradizione appassionata sì, ma fatta bene. “Oggi si ordina più filtro che espresso. Abbiamo una piccola clientela di persone del luogo, ma molto fidelizzata, che torna anche 3-4 volte a settimana”. Anche i prezzi sono leggermente diversi: un caffè espresso al banco costa 1,50€, un prezzo che non è mai stato ritoccato. “La chiave è stata capire chi avessimo davanti e lavorare con il passaparola”.
Cibo, vino e progetti futuri
Il posto sarà pure piccolino ma basta per accogliere gli amanti del caffè in 8 posti esterni, 10 posti all’esterno che danno su Via Bernini. Nel tempo oltre alle miscele e ai chicchi si è aggiunto anche cibo, vino ed ospitalità a 360°. La scena napoletana, tuttavia, ancora non si smuove e rimane ancorata alle sue abitudini: “Dopo 6 anni c’è qualche timido segnale, ma continuo a vedere che siamo indietro. Qui la cultura del caffè è intoccabile. Quando vado all’estero continuo a trovare cose molto più simili alla mia e molto diverse da quello che si trova a Napoli. Anche perché il caffè specialty non è solo caffè specialty, ma anche un modo di intendere il servizio e l’accoglienza”.
Seguendo lo stile delle caffetterie europee, ci sono anche piatti vegani, vini internazionali, bevande con alternative vegetali al latte, qualche cocktail ma fatto “a regola d’arte”. L’offerta gastronomica è internazionale, dall’english breakfast alla colazione all’italiana (ma senza cornetto). Giulia De Bono affianca Vincenzo al lavoro sin dall’inizio, e Iuliia Naidenova, lavora da un anno in caffetteria con loro. Il prossimo obiettivo? “L’apertura di un’altra caffetteria specialty in centro storico, un traguardo concreto a cui stiamo già lavorando”.