Dove andare, a Palermo, per bere un ottimo cocktail? Mentre la cucina siciliana trova nel capoluogo alcune delle sue espressioni più notevoli, il lato mixology non resta a guardare. Sono diversi, specie negli ultimi anni, i posti di livello che hanno diffuso la cultura del buon bere tra le vie della città. Negozi di spiriti che a sera si trasformano in locali di design, insegne che somministrano “medicine inebrianti”, spazi poliedrici e un po’ underground che combinano miscelazione, musica e arte e sontuose terrazze d’hotel. La nostra selezione dei cocktail bar più interessanti, dai vicoli del centro storico fino a giù, verso l’Arenella.
13 Bootleg
Distillati e bollicine di pregio, in un contesto dal design iper-contemporaneo e dall’atmosfera internazionale. Un locale che al calar del sole si trasforma da negozio a cocktail bar, senza che ce ne si accorga. Si miscelano i migliori whisky, rum, tequila e mezcal, variando liberamente su una carta con tutti i classici. Oltre a soddisfare richieste confezionate su misura. Una vera chicca, qui a 13 Bootleg? La sala dei sigari.

Beta Palermo
Quella Beta, di solito, è la versione test che gli sviluppatori lanciano per verificare la funzionalità di un nuovo software. I gestori di questo bar lo hanno scelto come nome per sottolineare che anche loro, nel proprio mestiere, sono sempre alla ricerca di margini di miglioramento. E per quanto riguarda i drink la crescita può venire solo dall’ascolto dei bevitori. Beta, la loro fiducia, la sta conquistando con lo spirito di accoglienza di una vecchia locanda ma tecniche di miscelazione ultramoderne. Affidatevi ai consigli oppure, in estate, optate per un rinfrescante Summer Fizz a base di gin, cetriolo, sciroppo al rosmarino, foglie di basilico e soda.

Botteghe Colletti
Un punto di riferimento per coloro che vogliono far serata senza spostarsi dal centro storico. Come si riconosce Botteghe Colletti? Dall’originalissima insegna vintage, lasciata in eredità dall’attività precedente. La saletta interna è arredata con la cura di un salotto d’antan, tra bottigliere in legno e vetrine ricolme di spiriti. Ma resta completamente aperta su strada, per garantire un bel flusso ininterrotto. In carta non manca nessuno dei capisaldi internazionali, ma chiedete ai bartender e saranno felici di accontentarvi con miscele alternative, secondo vostra fantasia. Gli habitué consigliano il gin sour al basilico.

Castigamatti
Nel cuore antico della Kalsa, un locale del tutto contemporaneo che non assomiglia a nessun altro. I pilastri di Castigamatti sono tre: una cantina di soli vini naturali, cocktail fatti a regola d’arte e ottima musica. Quest’ultima non solo accompagna i bevitori dalla seconda serata — con dj-set di livello — ma ha un corner tutto dedicato all’interno, dove si nasconde un vero e proprio shop di vinili. Il locale non è spazioso e alle volte lo si trova un po’ affollato; la sveltezza del servizio, però, ridimensiona il problema.

Farmacia Alcolica
Aperta nell’estate del 2021 dopo il completo rifacimento di uno spazio abbandonato, benché in pieno centro, Farmacia Alcolica si proclama “concept bar” che vuole guarire le tristezze un drink alla volta. Una volta varcata la soglia — con tanto di insegna “farmaceutica” — il locale rivela un allestimento davvero filologico, tra vetrine, scaffali degli spiriti, strumentazioni e “medicinali” che provengono dalla collezione del fondatore, Ninni Arcuri. Dietro al bancone sta Nadeem Hayner, per tutti Max, che ha composto una carta (somiglia di più a un bugiardino) giusta per sistemare tutte le condizioni: dallo Xanax, con vodka, scorze d’arancia e tè nero, all’Augmentin, un twist sul Negroni a base però di rum (10€). Personale in camice bianco e servizio anche in supporti a tema, tipo flebo. Ma non preoccupatevi, non si tratta soltanto di show; c’è pure molta sostanza.

Goccio - L'Arte del Miscelare
Da aprile 2017, ancora in centro città, è attivo Goccio, un locale raccolto di fronte al bancone centrale; non grandissimo, ma che può contare su parecchi tavolini all’aperto. Sapore industrial per l’arredo ma tocchi più personali nelle miscele. Le firma Francesco Chiavetta, preparato su tutto il repertorio classico, ma molto creativo nei signature. Il menu, infatti, cambia spesso. Molto bene anche gli assaggi per rinforzare l’aperitivo.

Mak Mixology
Mak sta per Maqueda, centralissima arteria pedonale percorsa e ripercorsa per lo “struscio serale”. Fino al 2018 versava qui in stato di chiusura e abbandono, da decenni, una struttura storica. L’ex galleria commerciale Vittoria, inaugurata nel 1935 durante il regime in stile architettonico perfettamente aderente al periodo, poi sbarrata negli Anni ’70. Per riaprirla c’è voluto l’imprenditore Filippo Genovese, che l’ha riconsegnata ai palermitani installando al suo interno proprio Mak. Oggi è uno dei migliori cocktail bar del capoluogo, ampio e con tanti coperti al riparto del soffitto vetrato, e sempre animato. Anche con jazz dal vivo. L’allestimento è un po’ vintage, come si conviene a un posto del genere. Sulla carta troverete drink già noti e proposte originali (8-15€).

Sartoria
Dietro a un angolo di Via Roma e a due passi da Piazza Pretoria, Sartoria è un locale che vuole rendere democratico e accessibile il bere di qualità. Spiriti e materie prime selezionate e passione per l’accoglienza, insieme alla capacità di leggere l’umore e le propensioni dei clienti. A volerlo così sono stati i quattro giovani fondatori e bartender, che all’universo sartoriale hanno dedicato anche il tema della drink list. Troverete il Fresco Lana, un cocktail con shrub alle fragole, gin e soda al mandarino, e il Cotone, con mezcal, tequila, sherbet al tè verde e bitter. L’aperitivo punta sui taglieri di salumi e formaggi, tutti locali, senza eccezioni.

Spina
A pochi metri da Sartoria si trova anche Spina, un locale poliedrico che nasce cocktail bar ma che tramuta, nel fine settimana, anche in location per mercatini vintage e garage sales. L’aperitivo è ottimo, e arriva in versione vassoio assortito (10€), oppure con qualche scelta di pinse alla carta. Ma è suoi cocktail che Spina dà il meglio di sé: lunghissima e intrigante la lista delle loro specialità, con l’estivo Irish Passion a base di maracuja, whisky irlandese e ginger beer (8€), oppure l’orientaleggiante Masami, con gin, tè matcha, limone e sciroppo (8€). Davvero ammirevole la sezione dedicata agli analcolici, strutturata attorno al Tanqueray 0.0.

Terrazza Bar di Villa Igiea
Il locale più suggestivo su questa lista? Può darsi. Terrazza Bar è l’outlet dedicato al buon bere di Villa Igiea, hotel Rocco Forte che ha preso posto nella storica dimora della famiglia Florio. Non stupisce che in un luogo tanto carico di storia l’atmosfera sia sempre un po’ magica. Defilato rispetto al centro cittadino ma a due passi dal mare, in estate è ideale per sorseggiare un aperitivo in terrazza con vista sulla Marina. Per quanto riguarda il menu, basti un’informazione: lo ha composto Salvatore Calabrese, in arte (non a caso) The Maestro, uno dei più capaci bartender al mondo. Correrebbe l’obbligo di ordinare il My Martini (25€), il drink che lo ha reso famoso un po’ ovunque.
