Un pastificio artigianale all’interno del carcere minorile di Casal del Marmo. È questo il progetto che sarà inaugurato a breve, in via Giuseppe Barellai 140, a Roma. Il suo nome sarà “Pastificio Futuro” e avrà un’entrata autonoma alla quale tutti potranno avere accesso. L’idea del pastificio è nata anni fa, dopo la prima visita di Papa Francesco alla struttura detentiva. Era il 2013, il Santo Padre, nel giorno del Giovedì Santo, entrò nel carcere minorile romano, lavò i piedi ai minori reclusi e li salutò con un messaggio: “Non lasciatevi rubare la speranza”. Parole che hanno lasciato il segno e che, a distanza di 10 anni esatti, hanno portato alla costruzione del pastificio nei locali di un edificio da anni in disuso.
L’inaugurazione del pastificio nel carcere di Casal del Marmo
L’apertura è programmata per le 16 di venerdì 10 novembre 2023. All’inaugurazione saranno presenti il cardinale vicario Angelo De Donatis, l’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, Anna Maria Santoli, dirigente Centro Giustizia Minorile Roma e don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana. Il pastificio si sviluppa su una superficie di 500 metri quadri di superficie, è dotato di una pressa che può produrre fino a 220 kg all’ora di pasta e di 4 essiccatori e potrebbe occupare fino a venti ragazzi del carcere minorile. L’iniziativa partirà con tre addetti: una detenuta presente al pastificio grazie all’articolo 21, un ventenne affidato ai servizi sociali e un altro che vive in comunità.
“La pasta verrà venduta in alcune catene di supermercati con cui abbiamo preso contatti” ha spiegato don Nicolò Ceccolini, cappellano di Casal del Marmo “nonché servita in alcuni ristoranti di livello, perché è una pasta di elevata qualità. Dare delle prospettive future a questi ragazzi è molto importante, può incentivare anche altri loro coetanei che si trovano in carcere a fare un percorso, dare loro un obiettivo. È una bella opportunità perché devono comunque uscire dal carcere, in quanto il laboratorio è esterno alla zona detentiva, seppure all’interno della cinta muraria”.
Il pastificio e la sua nuova produzione
Quando sarà a regime “il laboratorio potrebbe produrre 2 tonnellate di pasta al giorno, circa 4.000 pacchetti da 500 grammi ogni giorno”, ha sottolineato Alberto Mochi Onori, responsabile di Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus. “Non è più il tempo delle punizioni” sono, invece, le parole del vescovo Benoni Ambarus, delegato per la Pastorale carceraria della diocesi di Roma “ci interessa cosa succede alla persona ‘dopo’, quando ha terminato di scontare la sua pena. Nel mondo carcerario bisogna lavorare molto su questo aspetto. La promozione del lavoro e del reinserimento nella società è una spinta notevole in questo percorso di rieducazione e resurrezione”.
Tre chef romani all’inaugurazione di Pastificio Futuro
L’inaugurazione del pastificio all’interno del carcere sarà accompagnata dalla cucina di tre importanti chef romani, che prepareranno tre ricette iconiche della cucina romana: la “gricia”, che verrà realizzata da Andrea Pasqualucci chef del Moma, la “carbonara” di Luciano Monosilio, del ristorante da Luciano e la “finta matriciana” di Arcangelo Dandini, titolare e chef del ristorante Arcangelo. Pastificio Futuro è stato realizzato da Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana e di Caritas Italiana e in sinergia con la Direzione dell’Istituto Penale Minorile Casal del Marmo, il Centro della Giustizia Minorile Lazio-Abruzzo-Molise, il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità