Il miglior gin tonic di Roma lo trovi in una piccola gastronomia pugliese
Sorprendente ma vero. Da Radici, pizzicheria salentina dell’Esquilino vicino a Piazza Vittorio, c’è una selezione di gin artigianali che non ha eguali a Roma. Ecco perché
Una selezione strabiliante di gin provenienti da micro distillerie artigianali se ne sta lì, in un angolo, quasi nascosta dietro ad un lungo bancone di focacce, rustici, pasticciotti e pucce, mentre gli altri scaffali sono pieni di frutta secca, cioccolati, caffè, oli e sottoli rigorosamente pugliesi.
Radici infatti è una gastronomia salentina. Non la solita gastronomia salentina però, di quelle che strumentalizzano la popolarità e l’allure turistica della provincia di Lecce. No. Si tratta di un luogo di ricerca gastronomica che funge, a Roma, da ambasciatore di eccellenze per il racconto di un territorio. Andrea Luceri e Davide Macchia hanno fondato Radici nel 2016 nel Rione Esquilino a pochi passi da Piazza Vittorio e quindi non distante dalla Stazione Termini. Tra accanimenti burocratici (il solito calvario per avere qualche sacrosanto tavolino all’aperto) e pandemie, l’insegna è entrata nel cuore dei cittadini, è diventata una tappa per i turisti e si è trasformata in un punto fermo per i tanti impiegati della zona alla ricerca di una pausa pranzo non banale.
E poi? E poi si è infilata in tutto questo la passione di Davide Macchia per i gin. Uno, due, tre bottiglie. E poi dieci, venti, trenta. Fino alla selezione attuale. Oggi da Radici, che resta a tutti gli effetti una piccola gastronomia pugliese, trovate il più cospicuo assortimento di gin artigianali di Roma. Una collezione frutto di una ricerca continua presso decine di micro produttori e piccole distillerie.
Per non dire del lavoro di ricerca che viene fatto anche sulle toniche e sugli stili di servizio. Così è diventato del tutto normale, da Radici, trovare la famiglia che viene a fare la spesa e il capufficio che nel frattempo a fine giornata si fa fare un gin tonic con un distillato prodotto in pochissime bottiglie. Oppure direttamente con lo Spinalonga, il gin di Davide, il quale da qualche mese è passato anche dall’altra parte della barricata diventando pure lui produttore. Ci racconta tutto nel video qua sopra.