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Domenica, 10 Dicembre 2023
Roma

Ristoratore marocchino resta in Italia per il Covid e ora apre un locale a Roma

Si chiama Zurla, come la strada del quartiere Pigneto da cui prende il nome e si articola in vari spazi. La particolarità? Oltre la storia anche una cucina che si affaccia direttamente sulla strada

Un po’ come cominciare un libro dalla fine, da Zurla la cucina è direttamente sulla strada, tutta a vista. Intorno e dietro viene il locale. Questa l’idea del suo creatore, Youssef Harilla, ristoratore marocchino con diverse esperienze nella ristorazione in Tunisia. Frequenta l’Italia da 11 anni, poi arriva il Covid e rimane bloccato qui. “Passati due tre mesi, ho cominciato a cercare” racconta Youssef a CiboToday “quando ho visto questo locale è stata subito una storia d’amore”. La struttura è molto particolare, decide di trasformalo in un ristorante, che è anche cocktail bar e ha una consolle per la musica e una zona dedicata solo a questo. “Può venire anche chi non vuole bere e mangiare” ci spiega “per me è un sogno realizzato, aprire in Italia”.

Il progetto di Zurla, un’evoluzione continua

Dopo due anni di lavori, progetti cambiati innumerevoli volte, il layout rivisto praticamente 4 volte, lo studio di architettura Lama+ (lo stesso che ha firmato anche Drink Kong) e Youssef Harilla vedono la fine delle operazioni: il 20 ottobre del 2023 Zurla apre e si presenta come bistronomia, un luogo dove c’è ristorante, cocktail e musica. Gli spazi sono molto particolari e costituiscono anche la chiave di lettura del luogo: un edificio basso, con la cucina a vista direttamente su strada, ai lati sia un cortile con i tavoli all’aperto, che all’altro lato l’ingresso della zona ristorante. Dietro, cocktail bar e una sala con sedute basse e aree comuni dove bere un drink e ascoltare la musica, con eventi (per ora) tre volte a settimana. A dominare la scena un enorme murales con una tigre. “Si mangia, si beve e poi si balla” dice Youssef “in Tunisia ho sempre fatto così”.

Una parte dell'interno ph. Adriano Marchesi

Menu internazionale ed eclettico

La proposta del cibo, affidata allo chef Andrea Fava, è molto eclettica. Si concretizza in una carta con una ventina di piatti che cambiano quattro volte l’anno, come le stagioni, stando tra i 12 e i 29€. C’è di tutto, suggestioni dai quattro angoli della terra, senza dimenticare l’Italia: le patatas bravas, il tournedos alla Rossini, petto d’anatra con pak-choi e salsa ai datteri, poi hummus con ceci, rapa rossa, funghi shitake, blu di pecora e pane croccante alle cipolle, ma anche vitello tonnato, ceviche e i rigatoni con ragù di controfiletto e parmigiano. Si mangia e si beve nei circa 80 coperti interni con altri coperti esterni. “All’inizio volevamo chiamarlo radical” dice Youssef “perché a Roma in tanti dicono che il Pigneto è radical chic”. 

La lista dei cocktail di Zurla

Infine i cocktail, studiati dal bartender Alessandro Mercadante, arrivano nella drinklist con una decina di voci di “signature” tra i 7 e 14€, dove vale lo stesso principio: spaziare, senza timore. Per gli aperitivi c’è anche una carta degli “stuzzichini”, dove tornano le patatas bravas, servite appunto con aioli e salsa brava, insieme con taglieri, bao, bagel e tacos. Infine, un menu del pranzo elaborato praticamente quanto quello della cena.

Zurla Bistronomia
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