Si chiama Choco-Story ed è un marchio già presente in diverse città europee: Bruxelles, Brugge, Praga, Parigi. Un brand internazionale che lega a doppio filo una serie di capitali connesse da un minimo comun denominatore, la passione e la storia nel mondo del cioccolato. E mai come in questo momento sembra alto l’interesse per il cioccolato e per le sue diverse declinazioni: tra manifestazioni storiche, come quella di Perugia, l’uscita del nuovo manuale di Slow Food dedicato proprio al cioccolato, la creazione della prima alternativa senza cacao al cioccolato totalmente made in Italy, infine l’apertura di un super museo del cioccolato in Arabia Saudita, progettato dal designer italiano Antonio Pio Saracino.
Il museo del cioccolato arriva a Torino
In questa direzione non poteva che essere Torino la città italiana destinata ad ospitare la sede italiana di un museo del cioccolato dal respiro internazionale. La notizia è stata anticipata durante la manifestazione CioccolaTò, che si svolge proprio a Torino dal 27 ottobre al 5 novembre. Lo ha anticipato Paolo Chiavarino, come riporta TorinoToday, assessore al Commercio della Città, quando ha confermato “Da segnalare che proprio a Torino sorgerà prossimamente un vero e proprio Museo del Cioccolato, il primo in Italia". In realtà nel nostro paese sono già presenti case e musei del cioccolato, per citarne solo alcuni il Museo del Cioccolato di Norma in provincia di Latina, quello di Modica, oppure la casa del cioccolato e museo storico della Perugina.
Choco-Story e Pfatisch: alleanza per il cioccolato
Il nuovo Choco-Story sorgerà all’interno di alcuni dei locali della Pfatisch, pasticceria e cioccolateria torinese le cui origini risalgono al 1915. Nella sede storica di Via Sacchi, dove attualmente si trova il negozio, sono già stoccati macchinari d’epoca per la lavorazione del cioccolato, datati tra le fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e ancora funzionanti, sebbene ormai in disuso. Si tratta di macchine che richiedevano l’impiego di circa 40 addetti e che coprivano tutte le fasi della lavorazione del cioccolato. Oggi l’attività è gestita da Francesco Ciocatto e Stefanella Bergiotti.
Apertura prevista per il 2024
Più avanti saranno annunciati i dettagli della nuova apertura torinese, prevista per il 2024 e già in lavorazione. Sull’esempio del museo belga, è plausibile – come previsto dal format – che lo spazio espositivo contenga dei richiami alla storia del cioccolato, dagli aztechi e i maya fino a ai giorni nostri, un esame delle varie fasi produttive, così come una dimostrazione diretta della lavorazione del cioccolato, condita da tasting e dalla possibilità di portare a casa dei cioccolati da acquistare in loco.