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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ailimē a Torino. La trattoria che mescola cucina emiliana e giapponese

Una cucina casalinga tra tagliatelle, cotolette, onigiri e yakitori. Ma anche un’enoteca naturale con una selezione di sake e distillati. Senza dimenticare il filo conduttore della musica

Ailimē è un locale che sorge a Torino e che connette mondi diversi: quello della trattoria emiliana e del tradizionale izakaya giapponese. Ailimē è enoteca, sake bar e bistrot inaugurato a settembre 2022, sognato e poi realizzato dalla sua proprietaria, la visionaria Chicca Vancini, personaggio con un passato nel mondo della musica poi atterrata in quello della gastronomia, sua passione da sempre. Torinese d’adozione ma emiliana di nascita, le sue origini e ricordi affondano nella pasta fresca fatta in casa, nel ragù della domenica, nelle torte della nonna e nei vini di questa terra, fresche e frizzanti come lei. Poi nel tempo l’amore per i prodotti del Sol Levante si fa forza. Apre due locali a Torino, prima Emilia e poi Uovo, arrivando ad Ailimē, insieme ad altri soci, tutti amici e musicisti conosciuti nel tempo: uno spazio di coesione di due culture, italiana e giapponese, attraverso il cibo e il bere tradizionale di questi due paesi, con una proposta unica nel suo genere.

Ailimē a Torino: un momento a tavola

Chicca Vancini  e il suo mondo

Sono nata l’8 dicembre 1980 due ore dopo l’uccisione di John Lennon, lo stesso giorno in cui è nato Jim Morrison e quattro giorni dopo lo scioglimento dei Led Zeppelin” ci dice Chicca a sottolineare il suo legame con la musica, sua prima passione resa poi un lavoro negli anni. Infatti Chicca, figlia di ristoratori emiliani, una laurea in grafica e linguaggi visivi e un master in scrittura creativa, per anni lavora come ufficio stampa e management di gruppi come Afterhours, Subsonica, Morgan, Bluvertigo, per poi mollare tutto dopo 15 anni e dedicarsi a ristorazione e gastronomia. “Nel 2015 apro Emilia, piccolo bistrot sotto la Mole Antonelliana, con tigelle, vini naturali e musica. Poi l’interesse per i distillati diventa una professione e mi specializzo. Apro a novembre 2019 Uovo, il primo sake bar di Torino”. Nel 2019 diventa Sake Sommelier, a febbraio 2020 consegue il diploma Sake Sommelier Advance con un’esperienza lavorativa in Giappone presso la Yonetzuru Brewery (a oggi l’unica donna in Italia ad avere conferito questo master). Oggi la trovate dietro il bancone e tra i tavoli di Ailimē, la sua creatura che progetta in ogni singolo dettaglio, dall’interior alla proposta enogastronomica e non solo.

Ailimē a Torino: trattoria emiliana o izakaya giapponese?

Si trova nel quartiere Aurora a Torino e propone una cucina emiliana con incursioni dal mondo del Giappone. Italian mood, Japase attitude” recita il motto, a condensare la direzione di questo posto particolare che unisce più format al suo interno. C’è la trattoria classica di un tempo, con i sapori genuini e antichi, e c’è anche l’izakaya giapponese che molto ha in comune con la prima. Dunque piatti e ricette casalinghi, come passatelli in brodo (10€), tagliatelle al ragù bolognese (13€), cotoletta alla petroniana (carne di vitello, crudo di Parma e Parmigiano Reggiano 24 mesi, impanata e fatta cuocere in poco brodo di carne, 15€). Affianco e senza stonatura troverete anche alcune ricette della cucina classica giapponese, a sottolineare la somiglianza tra le due, che a detta di Chicca sta nell’umami, quella particolare sensazione di gustoso e saporito che si ritrova nel parmigiano quanto nella soia.

Ailimē a Torino: la gramigna con ragù bianco di cortile

Yakitori (spiedini di carne o verdure glassati nella salsa teriaky), onigiri di riso, okonomiyaki (una sorta di frittata), ramen che d’estate viene sostituito con i soba freddi e alcuni piatti a ruotare. Un menu eclettico e divertente, che cambia di volta in volta, arricchendosi di nuove ricette. In cucina c’è Massimiliano Moccia, fonico di studio e cuoco, e ogni due mesi si avvalgono della consulenza di Marco Sforza, con un passato in cucine stallate. Non a caso Ailimē è una parola giapponese usata per indicare un luogo non definito, ma anche quella che viene usata per indicare l’odore della pasta fresca fatta in casa. “La nostra non è una cucina fusion, i piatti rimangono separati, tranne il Kotekiki, un bun con cotechino artigianale, avvolta nell’alga nori, daikon on top, salsa yakitori e concentrato di pomodoro marinato nella awamori un distillato dell’isola di Okinawa. Prezzo 5€”.

Enoteca e sake bar: cosa si beve da Ailimē

Grande spazio in carta ai fermentati di riso, il famoso sake a cui Chicca Vancini ha dedicato gran parte della sua formazione. Una lunga carta con 60 referenze dai vari distretti giapponesi. Qui da Ailimē non è raro mangiare la tagliatella e accompagnarla con un sake e concludere il pasto con amari e distillati particolari come lo shochu,  un prodotto nato dalla distillazione di riso, orzo e patate dolci, o l’awamori che si ottiene con riso thai. “Il sake è un prodotto versatile che può ben accompagnare anche i nostri piatti o ingredienti. Uno dei miei preferiti il Jumai Bodaimoto (60 € a bottiglia, calice 10€) perfetto con i formaggi. Viene fatto con un metodo antico e ha una consistenza più lattiginosa, per questo è perfetto nell’abbinamento con i latticini e con i cibi piccanti”.

Ailimē a Torino: alcune bottiglie di sake

Ailimē è anche un’enoteca in stile italiano: si possono trovare 300 etichette di vini naturali e biologici, vini che fanno anfora, lunghe macerazioni, referenze di piccoli produttori in tutta la penisola. Buona selezione di rifermentati in bottiglia, soprattutto emiliani, a cui si grande spazio soprattutto la domenica, giornata dedicata a tortellini e bolle. Aperto sia a pranzo che a cena, Ailimē è un format in continua evoluzione che ospita guest in cucina e sviluppa giornate a tema. La musica rimane un chiodo fisso di tutto il team: tanti gli appuntamenti musicali, vinili e guest da tutta Italia. In cucina come in consolle.

Ailimē

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