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Giovedì, 28 Marzo 2024
Botteghe Mercati

Bottega tradizionale e innovativa. La storia di Ciao Roma

Nel pieno centro storico della Capitale, alle spalle di via dei Coronari e del traffico del Lungotevere, il concetto di bottega alimentare sopravvive grazie a questa nuova insegna

Il centro storico di Roma sa essere commercialmente insidioso e labirintico ma tra i suoi vicoli sono custodite anche tante belle sorprese, una ad esempio è Ciao Roma, il negozio di alimentari inaugurato a giugno 2022 da Enrico e Daniele Addari (33 e 34 anni). Al riparo dal caos del Lungotevere, in uno slargo silenzioso dietro via dei Coronari, questa bottega in poco tempo ha saputo richiamare l’attenzione di un pubblico variegato, proveniente da ogni zona della città. Il negozio si sviluppa in pochi metri quadrati e ha qualche sgabello, tre mensole per appoggiarsi e un banco alimentare. Qui si può fare una spesa gastronomica con i prodotti di aziende piccole e di prossimità, si può consumare un pranzo veloce oppure venire al tramonto per un aperitivo. Un format che tanti giovani stanno portando avanti e che unisce il cibo alla musica, all’arte, agli eventi e che a Roma ritroviamo anche in altre insegne come Bottega Pasolini dentro al mercato di Casal de’ Pazzi, Pizzicarola a Monteverde o anche Forme Dispensa e Rumi a Trastevere.
Quella di Ciao Roma è una storia che nasce dopo tanti anni di viaggi e di esperienze lavorative in settori diversi, ma soprattutto è il desiderio comune di due fratelli che portano avanti un progetto insieme. Abbiamo intervistato Enrico e Daniele, per capire come è nata la loro bottega alimentare e perché è un posto così speciale.

Il bancone e i vini da Ciao Roma

C’è una sorta di nostalgia nell’entrare in un piccolo alimentari e nel farsi servire dalla persona che ha selezionato tutti i prodotti del bancone. È un’esperienza autentica e fa parte della nostra cultura, cosa vi rende però così attuali? 
Il negozio di alimentari è un po’come l’arrotino, tutti sappiamo cos’è ma sta comunque scomparendo e con i grandi supermercati o la spesa online rischiamo di perdere anche l’interazione tra consumatore e negoziante. Siamo partiti da cose semplici, anche perché non potevamo pretendere altro da noi stessi, offrendo pochi prodotti ma buoni, facendo ricerca e creando un ambiente familiare. Non ci siamo mai imposti nulla e forse il nostro valore aggiunto è proprio questa non categorizzazione.

Avevate il progetto in testa fin dall’inizio?
Beh all’inizio eravamo un minestrone di cose non molto chiare, gli amici ci chiamavano dicendo che guardando il profilo Instagram non si capiva cosa vendessimo. Alla fine ci siamo dati del tempo e un passo alla volta abbiamo aspettato che le cose facessero naturalmente il loro corso.

Con quale identità?
La cosa importante era ricreare uno scambio tra noi e le persone, instaurando rapporti con ogni tipo di cliente.

Gli schermi di Ciao Roma

Partiamo dalle basi, cosa si mangia?
Nel nostro bancone ci sono affettati, salumi, prodotti da forno e formaggi. Abbiamo per esempio la pizza del forno Roscioli, la bresaola di Brisval e per i salumi come lo speck e altri prosciutti ci riforniamo da Olvino Morgante. Alcuni dei formaggi sono del caseificio Sensi mentre altri, come lo Stracco Bianco (uno stracchino più solido e a pasta molle) o il Blue, sono dell’Azienda Agricola Ammano. Queste sono solo alcune delle aziende con cui collaboriamo, non smettiamo mai di fare ricerca e cerchiamo di portare sempre più realtà nel nostro piccolo mondo.

Bottega alimentare, negozio, eventi a quattro mani, partnership e aperitivi informali in piazza. Enrico, cosa rappresenta Ciao Roma e da dove nasce?
Io e Daniele veniamo da mondi diversi, lui ha sempre lavorato nel settore dall’abbigliamento mentre la mia ultima esperienza è stata da Fischio a Roma. Nel corso degli anni abbiamo viaggiato tanto, insieme o separati, e questo ci ha permesso di tornare nella nostra città con occhi diversi. La prima cosa che abbiamo notato è che a Roma ogni quartiere è un mondo a sé stante e a noi piaceva l’idea di creare un punto di incontro, un posto inclusivo che potesse andare bene a tutti. Poi non da ultimo, volevamo dare vita a un progetto nostro, qualcosa da portare avanti insieme.

Enrico e Daniele Addari durante un evento con Alessio Maliconico-2

Qual era il contesto inziale?
Siamo letteralmente partiti da zero. La gastronomia era un mondo nuovo soprattutto per me, Daniele lo conosceva di più per una sua passione personale ma è un settore che lavorativamente parlando non abbiamo mai sfiorato.

Daniele, tu come sei passato dall’abbigliamento al bancone alimentare?
Sono sempre stato un appassionato di tessuti, ho scoperto che ci sono molte similitudini con i due mondi: si lavora con la qualità e la produzione artigianale, si sceglie la materia prima e si cerca di interferire il meno possibile per non alterarne le caratteristiche. Alla fine vendere un denim a 300€ è come vendere una bresaola a 50€ al chilo, anzi negli ultimi tempi è più facile giustificare i costi di un prodotto alimentare perché i clienti sono sempre più preparati e attenti a quello che mangiano.

L'evento con Ammano Fiori da Ciao Roma-2

Enrico, tu invece lavoravi nel chiosco di Trionfale da Fischio, un altro punto di riferimento per i romani. Il settore è molto simile, cosa è successo?
Prima ancora lavoravo per il chiosco Ponte Tazio a Monte Sacro, il quartiere in cui io e mio fratello siamo cresciuti. Quando poi mi sono spostato da Fischio ho iniziato a lavorare molto sulla parte degli eventi, della promozione, delle partnership e ho capito che mi piaceva occuparmi di questi aspetti.

Quindi la direzione artistica che vediamo oggi sulle pagine social di Ciao Roma è opera tua?
Sì, ad eccezione delle grafiche, quelle sono opera di illustratori e amici che fanno questo di professione. Mentre mio fratello Daniele cura la ricerca dei fornitori e intrattiene rapporti con le aziende, io gestisco la parte creativa e le collaborazioni con altre realtà del settore, con brand di abbigliamento o con artisti.

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A chi è rivolto il Ciao? Chi sono i vostri clienti?
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare un posto inclusivo, diversificando la proposta per accogliere più persone possibili. I nostri clienti sono per lo più romani che ci conoscono o che hanno sentito parlare di noi tramite qualche amico. Di turisti ce ne sono pochi al momento e quelli che vediamo spesso hanno paura di entrare, non sanno bene cosa sia un alimentari e quindi si limitano a guardarci da fuori la vetrina. Per un italiano invece è più semplice, siamo abituati a fare la spesa in piccole botteghe, affacciandoci al bancone e assaggiando un pezzo di formaggio o di mortadella.

Venire da Ciao Roma significa entrare in un contesto familiare ma anche nuovo, dove la spesa di quartiere diventa un pretesto per fermarsi a chiacchierare con i ragazzi, assaggiare qualcosa e prendersi una bottiglia di vino dallo scaffale. Significa passare un pomeriggio in una piazza nascosta del centro di Roma e viversi un posto che non ha altre pretese se non quella di rimanere autentico.

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