Napoli è intrisa di storia e tradizioni, visceralmente attaccata al buon cibo ma anche al buon bere. Nel cuore di questa magnifica città, dopo tre anni di chiusura, riapre le porte al pubblico un’icona della vita notturna partenopea. In pieno centro città, nella via dello shopping d’élite, via dei Mille 40, dopo una breve pausa ed una lunga ristrutturazione che ne ha stravolto il format, torna La Mela, una discoteca che fu fulcro della Napoli degli anni 2000 e che dal 1967 si è guadagnata la fama di simbolo e icona della Dolce Vita napoletana. Oggi la pista da ballo lascia spazio a comodi divanetti ed eleganti mise en place; la consolle presta la scena ad una postazione bar, a mixare non dj di fama internazionale ma i bartenders della Napoli da bere di oggi. Tutto è corredato da un’interessante proposta gastronomica studiata nei dettagli. Non a caso il nuovo motto recita “Del passato solo il nome è restato”.
I bartender nella nuova “consolle” de La Mela
L’idea comune della nuova compagine societaria è quella di offrire un luogo in città che sia punto di riferimento per i turisti certo, ma soprattutto per i locals. Dietro ad un grande bancone Emanuele Varriale e Augusto Amaral centellinano alla perfezione distillati di alta qualità sotto la supervisione di chi firma la cocktail list, il manager Vincenzo Iencharelli (prima nel team de L’Antiquario, forse il cocktail bar più famoso di Napoli), che ha pensato per il locale un menu dedicato alle tentazioni irresistibili.
Aperto sette giorni su sette, dal pomeriggio a tarda notte, La Mela propone ai clienti un’esperienza completa dall’aperitivo al dopocena. Si tratta di un locale semi nascosto che non dà per niente nell'occhio, ma una volta entrati sprigiona tutta la sua personalità. La sala è una tela scura impreziosita da dettagli caldi che virano verso l’oro. Uno chandelier a plafone completa l’ambiente e fa risaltare la volta decorata. Lo spazio è un gioco di chiaroscuri, un vedo non vedo illuminato da un’imponente bottigliera che domina la sala e suggerisce da subito quali siano i protagonisti dell’offerta.
La drink list ispirata a tentazioni e allusioni
Il cocktail bar è aperto da poco, precisamente dal 16 ottobre, ma possiamo già decretare quale sia il miscelato che ha destato particolare attenzione. Si tratta di Touch me, realizzato con tequila, passion fruit e pepe di Sichuan, aperitivo rosso, lime, soda al pompelmo (14€). Cosa incuriosisce di più è la garnish: un fiore elettrico che anestetizza la bocca provocando un leggero formicolio e accelerando la salivazione. Ma non è un semplice decoro: il fiore si consuma più o meno a metà cocktail e rende la bevuta molto più decisa. A riprova dell’ambiente audace e provocatorio, i nomi delle preparazioni lasciano poco (o molto) spazio alla fantasia: a La Mela potrete sorseggiare un Kinky, uno Strong Lemon, un Vanilla Sex. La carta, comunque, non presenta solo cocktail signature ma offre anche i classici internazionali, amari e liquori, mocktails (ovvero cocktail analcolici) e sodati.
Il menu in tavola, da condividere
A completare la proposta c’è Eduardo Estatico, chef napoletano che ha lavorato in diverse insegne importanti del panorama campano. A lui è affidata la creazione della carta dei piatti. Ogni pietanza è pensata per una condivisione da due a quattro persone. Il suo è un menu che raccoglie piatti internazionali con contaminazioni mediterranee per un’esperienza semplice ma raffinata, e soprattutto, in costante rielaborazione. “Accomodatevi, vi faremo vivere la favola più antica del mondo. A modo nostro” ci dicono. Al tavolo arriva: Omaggio a Cipriani, ovvero carpaccio di podolica degli appennini campani, maionese segreta, noci di macadamia, scarola riccia e burrata affumicata (24€). Poi PorkBelly BBQ, pancia di maiale laccata al miso e carciofi alla brace (30€). Tournedos alla Rossini, filetto di manzetta podolica degli appennini campani, foie gras, tartufo nero e salsa al Madeira (38€).