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Giovedì, 28 Marzo 2024
Guide

Giudecca: cosa fare e dove mangiare sull’isola che guarda Venezia

Viaggio dalla trattoria al cantiere navale, dalla chiesa all’ostello, dall’albergo di lusso alla fabbrica di tessuti, per capire e conoscere l’isola più interessante di Venezia

È piuttosto breve la distanza che separa piazza San Marco dalla Giudecca, 450 metri laddove il canale che divide le due rive raggiunge la sua massima ampiezza, ma la Giudecca rimane un microcosmo autonomo. In questo fazzoletto di terra lambito su tutti i lati dalle acque della laguna, convivono diverse identità, quella artistica, quella turistica (minoritaria, ma almeno per ora sostenibile), quella residenziale, tutte ben visibili a un occhio attento che si appresti a percorrere le calli e salire e scendere i ponti con la giusta dose di gentilezza e attenzione.

Cos’è la Giudecca

L’appellativo “Giudecca” che viene data a questa parte di Venezia che fa riferimento dal punto di vista amministrativo a Dorsoduro, uno dei sestieri (quartieri) dell’isola, è stato spiegato in diversi modi. La più intuitiva fa propendere per l’assimilazione tra giudei e Giudecca, sostenendo che in questa parte abitassero (o potessero abitare) le persone di origine ebraica che risiedevano a Venezia, che pure ha un suo ghetto nella parte nord dell’isola, istituito dopo il ‘500. Alcune testimonianze storiche concorrerebbero a definire questa etimologia, ma sopravvivono anche altre interpretazioni. Quello che sappiamo con certezza è che la forma dell’isola (che poi sono diverse isole attraverso le quali si infiltrano numerosi canali) le valse il nome di Spinalonga.

Cosa fare alla Giudecca

I vaporetti che arrivano alla Giudecca sono molti, il passaggio del canale è piuttosto veloce. Nel camminare per le fondamenta che guardano Venezia, si rimane ancora più colpiti dalla ricchezza del profilo artistico (e anche dal caos) della città. Oltre alla parte residenziale, che è molto nutrita e ricca di giardini e orti comuni e privati, tra cui il Giardino Comunale che affaccia sull’altro lato della Giudecca, ce n’è una di grande interesse storico-artistico. Si parte con la Basilica del Redentore risalente al ‘500 e progettata da Andrea Palladio, ben visibile per la sua imponente facciata, che volge direttamente sul canale, tanto che la laguna è ben visibile anche dall’interno. Sempre al Palladio è attribuibile un’altra chiesa, quella delle Zitelle, che si trova nella parte orientale della Giudecca, quasi al suo confine. Sull’isola è presente anche un distaccamento (per la precisione, una sede sussidiaria) dell’Archivio di Stato di Venezia che ha la sua sede principale a San Polo nel Campo dei Frari. L’estensione lineare dei documenti conservati qui ammonta a 18 kilometri lineari, testimonianze risalenti soprattutto all’800 e al ‘900 e trasferiti alla Giudecca per ampliare la capienza della sede veneziana.

Arte, fotografia e barche alla Giudecca

Per quanto riguarda le arti visive, la Giudecca può beneficiare di una serie molto ampia di spazi espositivi e polifunzionali, frutto dell’antica destinazione mercantile della repubblica di Venezia (di cui l’esempio più eclatante sono i Giardini della Biennale) e della sua identità industriale, che si manifesta in cantieri navali, fabbriche, mulini e magazzini di vario tipo. Uno di questi è Spazio Punch, un collettivo artistico nato nel 2011 sulle ceneri di un’ex birreria e liquorificio, che ospita oggi studi d’artista e laboratori artigianali.

Sulla Giudecca c’è anche la Casa dei Tre Oci (tre occhi in veneziano, le tipiche finestre tonde che si trovano su alcuni edifici storici) che dal 2012 ha organizzato mostre ed esposizioni fotografiche di ospiti nazionali e internazionali. Nel 2021 l’immobile è passato nelle mani del Berggruen Institute, che cura anche l’omonimo museo di Berlino per la creazione di un nuovo progetto. A partire dal 2023, la precedente gestione della struttura si trasferisce sull’isola di San Giorgio Maggiore e prende il nome di “Le Stanze della Fotografia” mantenendo l’identità di polo di cultura e promozione delle arti fotografiche.

All’interno della parte più interna dell’isola, è visibile e visitabile anche il Cantiere Nautico Crea, fondato da Vianello Gianfranco Crea, e attivo dalla prima metà del ‘900 nella costruzione di barche tipiche veneziane come nella restaurazione di imbarcazioni d’epoca. All’interno del Crea si trovano anche le esposizioni di Crea Cantieri del Contemporaneo, e le attività ideate dal collettivo di professionisti dell’arte che va sotto il nome di GAD, Giudecca Art District.

Dal 1921 la Giudecca ospita anche la sede della fabbrica di tessuti artistici veneziani Fortuny, famosi in tutta Italia e con una sede anche a New York. Nel frattempo dal 2022, a Venezia, Palazzo Fortuny ha riaperto dopo un restauro che l’ha trasformato in un museo. Sempre nella parte interna dell’isola, troviamo AADC, associazione no-profit che riunisce gli Artisti e Artigiani del Chiostro, un network che opera in 12 laboratori artigianali situati nell’ex Convento dei Santi Cosma e Damiano, da cui sono stati ricavati anche giardini, residenze popolari, un centro di ricerca per il teatro e un archivio.

Dove mangiare alla Giudecca

Per chi volesse fermarsi alla Giudecca per mangiare o comprare qualcosa, ci sono diverse opzioni. Per esempio la Trattoria Ai Cacciatori che serve prevalentemente piatti di pesce, ma ha anche opzioni di carne e vegetariane. In menu troviamo il baccalà mantecato con polenta e cipolla rossa di Tropea caramellata, i ravioli al branzino e cacio e pepe di mare, ma anche le seppie al nero alla Venexiana (antipasti tra i 10 e i 16€, primi tra i 10 e i 21€, secondi tra i 16 e i 23€).

Altanella Trattoria

Si prosegue con la Trattoria Altanella, il cui ingresso è su Calle delle Erbe, quasi invisibile a occhio esterno perché la si riconosce per l’altana sull’acqua, una sorta di balcone, che pende direttamente su uno dei canali che taglia la Giudecca, il Rio del Ponte Lungo, dove fermarsi per mangiare piovra grigliata, moscardini in umido su polenta calda, spaghetti di Gragnano alle vongole veraci e fegato di vitello alla veneziana (piatti tra i 13 e i 23€ a seconda della portata). Sempre in tema di trattorie, quella che si trova dentro i cantieri del Crea, Ristorante Crea, anche detta “Dal Storico” come recita un cartello interno, permette di assaggiare piatti abbondanti di pesce, accompagnati da vino della casa e vista sulla laguna. In carta troviamo frittura, bigoi in salsa, insalta di piovra e sarde in saor.

Per chi desidera fare acquisti invece, sulle Fondamenta Santa Eufemia è impossibile trascurare la scritta “macelleria” incisa sul marmo e un’insegna molto attiva all’interno. Macelleria da Renata propone tagli di carne e preparati pronti da portare a casa. Vicino, in quella che sembra una stanza bianca senza insegna (siamo sempre a Fondamenta Sant’Eufemia ma al civico 592) c’è una pescheria con il pescato del giorno e alcuni arrivi freschissimi da Chioggia. Sempre sulle fondamenta, si trova anche una sede di Majer, catena con prodotti di buon livello che negli ultimi anni ha aperto diverse sedi a Venezia. Qui si trovano pizze farcite, fritti, dolci, biscotti, monoporzioni, ma anche vini del territorio, pacchi di caffè da portare via, pane e caffetteria sul posto.

Giudecca Majer la vista

Impossibile concludere questa carrellata senza citare l’Harry’s Dolci di Cipriani (ancora parte del marchio originale), dal 1981 il fratello dell’Harry’s Bar di Venezia a San Marco, un luogo dove assaggiare i piatti classici della storia della famiglia, tra cui il carpaccio e i tagliolini Cipriani, insieme alla selezione dei dolci, come la famosa torta allo zabaglione. L’apertura dell’attività è stagionale, compresa tra primavera e autunno, grazie al favore del bellissimo spazio sull’acqua. Negli anni Cipriani Dolci ha aperto anche a New York, Dubai e Abu Dhabi.

Dove dormire alla Giudecca

Generator Venice-2

Per chi vuole immergersi nella vita della laguna senza troppa frenesia, dal 2013 sull’isola è presente Generator, catena di ostelli con destinazioni in Europa e nel mondo che ha trovato sede sulle fondamenta godendo di una vista bellissima. Dietro la scritta a parete “Ostello Venezia” ci sono diverse camere con colazione a prezzi accessibili con diverse soluzioni.

Molino Stucky

Hotel Hilton Molino Stucky Venice-2

La costruzione è così imponente da sovrastare anche la Chiesa del Redentore e far impallidire l’intera Giudecca: è il Molino Stucky, favoloso esempio di architettura neogotica realizzato tra il 1884 e il 1895 e pensato per ospitare proprio un mulino. Lo volle Giovanni Stucky, imprenditore di origine svizzera ma trapiantato a Venezia che in questo edificio arrivò a far macinare 2.500 quintali di farina al giorno che erano destinati anche ai mercati esteri. Dopo il passaggio al figlio Gian Carlo, una serie di vicende politiche portarono al decadimento e poi alla chiusura dell’intera struttura, che è stata ristrutturata e dal 2000 fa parte del gruppo di ospitalità internazionale Hilton, con le sue 379 camere, residence, centro congressi, terrazze, una piscina su terrazza e diverse attività di ristorazione.

In particolare Aromi e Bacaromi sono i due ristoranti della struttura che coinvolgono anche gli ospiti esterni e che si trovano sull’edificio che affaccia nell’ultima propaggine della Giudecca su una piazzetta dove si può mangiare all’esterno in primavera e in estate. Dalla fine del 2022 l’executive chef della struttura e dei ristoranti è Ivan Fargnoli, che ha portato la sua esperienza internazionale, in particolare nel continente asiatico, nei menu del ristorante. Aromi è il ristorante gourmet con piatti di pesce e di carne che sintetizzano materie prime veneziane e italiane, tra ricette internazionali e fusion. Si possono ordinare da una carta che viene aggiornata frequentemente e che spazia tra antipasti, zuppe, risotto, paste, ravioli, carne, pesce e dessert (tra i 20 e i 45€). Bacaromi invece è un bacaro moderno, dove è possibile assaggiare cicchetti e vini e dove si gusta un menu veneziano fatto di taglieri di salumi e formaggi, risotti, pesci con cotture delicate, ma anche fegato alla veneziana e tiramisù. Troviamo ad esempio i bigoli di pasta fresca in salsa d’anatra, il tipico risotto alle secole, pezzetti della schiena del manzo, o il fegato alla veneziana con polenta morbida.

Cipriani alla Giudecca

Oro Restaurant

Aperto nel 1953 da Giuseppe Cipriani che aveva in mente una destinazione per ospiti facoltosi ma lontana dal caos di Venezia, il Cipriani sulla Giudecca è uno degli hotel di lusso più famosi della laguna. Si trova nell’estrema parte orientale dell’isola, con una vista a 360° su tutti i lati, e un affaccio diretto sul canale di San Giorgio Maggiore e sulla piccola isola omonima. Con la sua piscina olimpionica, il cocktail bar, le suite, i giardini e le numerose attrazioni interne, è una destinazione da vedere almeno una volta nella vita, dal 2018 fa parte del portfolio di destinazioni italiane del gruppo Belmond di Lvmh. Al suo interno si trova il ristorante Oro (1 stella Michelin) che negli anni ha visto diversi chef alternarsi in cucina. Dal 2022 alla guida c’è Riccardo Canella che ha militato in cucine nazionali e internazionali di rilievo, tra cui quella del Noma a Copenaghen per sette anni. Due i percorsi degustativi tra cui scegliere, Divenire a 250€ e Vegetum a 220€. Sempre al Cipriani si possono trovare anche il Cip’s Club sulla terrazza protesa verso il canale della Giudecca, con menu alla carta con piatti veneziani e internazionali nonché crudi di pesce. Poi il ristorante di pesce con bar di ostriche Il Porticciolo e il Bar Gabbiano a bordo piscina. 

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