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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ristoranti

Apre Pietra Rossa a Venezia. Storia mistica e menu a sorpresa

Sulle ceneri di una vecchia trattoria, arriva un’insegna tutta da seguire che conferma il grande rinnovamento della ristorazione a Venezia

Cosa c’entrano una pietra, la peste e un forno giapponese? Per capirlo bisogna addentrarsi tra le calli di Castello, sestiere di Venezia ancora abitato da veneziani e parzialmente salvato dagli affitti brevi, dove Andrea Lorenzon conduce da 10 anni Covino, insegna di ristorazione fra le migliori sul panorama veneziano.

In debutto, si spera, a giugno 2023, Pietra Rossa è la nuova avventura che aprirà le porte sempre nella stessa zona. Il manifesto gastronomico ed enologico è già chiaro: mantenere la filosofia del Covino, ma senza fare una copia della precedente attività, Pietra Rossa sarà un indirizzo con una sua personalità. Ci sarà infatti una corte esterna, la sala sarà raccolta ma un po’ più ampia e poi ci sarà un tavolo sociale che potrà accogliere sia piccole coppie di commensali che non si conoscono, sia un intero gruppo fino a 10 persone. “Al centro rimarrà sempre il menu a sorpresa” fa-tì, (“fai tu” in veneziano) ci racconta Lorenzon “che al Covino è un percorso di 3 piatti più un dolce, per il nuovo ristorante siamo in fase di elaborazione. L’idea è quella di dare all’ospite il meglio che arriva dal mercato”.

Andrea Lorenzon tra Covino e Pietra Rossa

Già prima del Covid c’era stata l’opportunità di aprire un altro locale” ci spiega Andrea “poi è sfumata”. Negli anni con Covino e con altre attività, Venezia ha saputo costruire un’altra ristorazione, che va contro le logiche della semplice somministrazione turistica e lavora “da veneziani, per i veneziani” come ci è stato detto (un discorso simile anche per la recente apertura di Bacan).Io non sarei in Italia se non fossi qui a Venezia, proprio perché qui c’è una comunità di ristoratori con cui si condividono esperienze, vini, ricette, ingredienti, una cosa che magari in altre città non c’è. Non abbiamo gelosie qui. Se mi manca una bottiglia, magari la chiedo al mio dirimpettaio, andiamo alle degustazioni insieme, si fa gruppo. Questo ci aiuta a crescere tutti”.

Cosa si mangia da Pietra Rossa

La finitura del piatti con il Kamado

La cucina di Pietra Rossa può contare anche sulla presenza di un kamado, un forno a brace giapponese che verrà utilizzato in modo parsimonioso visto che l’attività si trova a Venezia. “Sarà impiegato solo per la finitura e l’affumicatura delle carni” sottolineano a CiboToday. Nella dispensa si trovano presidi Slow Food, le verdure dell’associazione Osti in Orto di Sant’Erasmo, pesce dell’Alto Adriatico, carne da provenienza certificata. La nuova insegna sorgerà dove prima c’era l’osteria Alle Alpi da Dante, di cui non è stato ripreso il nome, pur decidendo di dare una testimonianza forte dei ricordi del luogo.

In che modo? La vicenda ha del mistico, perché Pietra Rossa si trova a Corte Nova, sempre nel sestiere Castello. Non è un rimando casuale quello del nome, perché per terra c’è veramente una pietra in marmo rosa corallo. Qui, narrano le leggende, la peste che imperversava su Venezia nel 1600 facendo morti a migliaia si arrestò, di fronte a un affresco della Madonna, che aveva posto qui una giovane, Giovanna, dopo aver ricevuto l’indicazione in sogno proprio dalla Madonna. “In realtà pestare la pietra per gli scaramantici non porta bene, tutti i veneziani si scansano. Ma noi abbiamo preferito onorare la storia del posto”.

La cantina di Pietra Rossa

Pietra Rossa, una selezione dei vini

E poi i vini saranno sì artigiani e a fermentazione spontanea, ma puliti e di una qualità riconoscibile e condivisa. L’apertura sarà a cena e, nei prossimi mesi, una volta calibrate le risorse, c’è l’intenzione di creare una sorta di enoteca nel ristorante, con una proposta dedicata espressamente al vino. Il locale aprirà probabilmente a giugno, intanto il racconto della nuova avventura è già partito, grazie all’intervento di Anna Ambrosi che cura la comunicazione del locale.

Pietra Rossa

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