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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ristoranti

Rito in Abruzzo: l’home restaurant e forno con solo 8 coperti

A Stiffe, all’interno di un vecchio mulino, il locale che porta la mentalità nord europea dei suoi due proprietari nella tradizione abruzzese. Claire Staroccia e Dan Gibeon ci hanno spiegato come

Rito è un home restaurant e una bakery che sorge all’interno di un vecchio mulino, a Stiffe in Abruzzo, gestito da Claire Staroccia (classe 1987) e il suo compagno Dan Gibeon (classe 1991), due giovani chef conosciutisi in Inghilterra. Un locale con solo 8 coperti, dove non c’è un menu presta bilito e dove si può prenotare solo in alcuni giorni della settimana. In provincia dell’Aquila, un piccolo locale dove si fa ritorno alle radici contadine del pasto, ma in chiave nordica e contemporanea. “Rito, chiamato così per ricordare la ritualità del pasto contadino, è la nostra visione di cucina. Pochi ingredienti, semplici, che acquistiamo direttamente dai produttori locali, per creare menu degustazioni sempre differenti e a sorpresa”, ci spiegano Claire e Dan, gestori, imprenditori, chef, panificatori e osti dietro Rito.

Claire Staroccia e Dan Gibeon di Rito a Stiffe, Abruzzo PH Julian Manuel Ferri

Chi sono Claire Staroccia e Dan Gibeon di Rito

Lei metà inglese e metà abruzzese, è nata a Londra ma ha sempre passato le sue estati in Abruzzo. Claire Staroccia studia arte e grafica a Brighton e poi in Cornovaglia, e per mantenersi gli studi inizia a lavorare nei caffè e poi nei ristoranti. Si appassiona, frequenta un corso di cucina in Svizzera e inizia il suo percorso in locali importanti come il Pagliaccio a Roma, per poi tornare oltre manica e lavorare da Silo un ristorante zero waste a Brighton (ora è a Londra). Qui conosce Dan Gibeon, da sempre nella ristorazione, e dopo poco vengono messi a capo della cucina, lui come chef e lei come vice. “Qui abbiamo imparato a scegliere ingredienti locali, a chilometro zero e stagionali: le verdure da Namayasai, il pesce da Kernowsashimi dei ragazzi che avevano alcune barchette e vendevano il pescato tramite un gruppo Whatsapp, mentre per le carni solo animali allo stato brado da Sheffield Farm”. Un corredo chiaro e preciso che i due hanno voluto replicare in Abruzzo, una volta arrivati qui per una serie di coincidenze legate al Covid.

Cosa si mangia da Rito: il menu a sorpresa

Una volta deciso di rimanere in Abruzzo, abbiamo iniziato a sfruttare il mulino e il forno a legna per fare il pane. Abbiamo sperimentato un po’ con farine grezze e integrali, vendendo il pane tramite un gruppo Whatsapp alle persone della zona. Poi l’idea di aprire questo home restaurant”. La cucina di Rito è un ibrido tra Nord Europa e territorio: il menu cambia mantenendo sempre la stessa struttura, ovvero snack iniziale, antipasto, c’è sempre la pasta fresca fatta in casa, secondo e dolce. Il pranzo vanta 9 piatti (50€) mentre la cena tra i 12 e i 15 (70€). Si prediligono i vegetali alla carne, e i piatti della tradizione abruzzese vengono twistati con sapori più internazionali: come gli agnolotti integrali ripieni di patate con brodo di buccia e tartufo, oppure il KFC – Korean Fried Caggabe con carciofi, fagioli e pecorino di Campo Felice. Particolarità della loro cucina la cottura alla brace, segno distintivo di Rito e il servizio del pane che avviene solo dopo il primo per permettere la scarpetta.

Agnolotti integrali ripieni di patate, brodo di buccia e tartufo, Rito in Abruzzo PH Julian Manuel Ferri

Quali sono i produttori di Rito

Solo produttori locali, piccole realtà che si distinguono nella zona per un lavoro artigianale e sostenibile. La farina le prendono da Claudio Mancinelli a San Demetrio che produce solo farine di grano Solina e Senatore Cappelli, ma anche zafferano e legumi. Le verdure e li tartufo vengono acquistati da alcuni ragazzi di Fossa (vicino l’Aquila), una piccola realtà contadina autogestita, mentre i formaggi dalla Società Agricola Capre & Co., gestita da una signora che fa solo prodotti con latte di capra e mucca. La carne, che è una parte minima della cucina di Rito, proviene dalla Fattoria Valle Magica, a Carapelle Calvisio, una realtà didattica che alleva animali liberi e produce salumi.

Grande importanza anche al vino: solo etichette naturali e biologiche, che raccontano soprattutto il territorio abruzzese. Dan è colui che si occupa della carta vini che contiene i grandi nomi del rinascimento vitivinicolo locale come Emidio Pepe, Agricola Estroversa, Vini Presidium, e referenze tra Francia, Slovenia, Austria, Repubblica Ceca e Spagna. Nel futuro Dan e Claire hanno intenzione di farsi sempre di più conoscere in giro, e infatti stanno lavorando sulla nascita di altri pop-up per l’Italia e alcune guest e cene a quattro mani. Rito rimarrà sempre così, ci spiegano, per una dimensione intima e sostenibile di ristorazione.

Rito

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