Dove mangiare in Romagna nell’entroterra e sui colli? Le colline e i passi a pochi chilometri dal litorale romagnolo sono un mosaico di valli poco contaminate e colline punteggiate da borghi antichi e piccole gemme archeologiche, che i turisti spesso ignorano. E non solo. Qui la cucina della tradizione — quella generosa, sana e genuina — si sostiene sul lavoro di produttori eccellenti; contadini, allevatori e vignaioli che permettono il lavoro di trattorie e osterie che sono sempre una garanzia.
Abbiamo chiesto a Fausto Fratti — responsabile per decenni della storica tavola dell’Osteria del Povero Diavolo a Poggio Torriana, in provincia di Rimini, e oggi organizzatore di eventi gastronomici, come Spessore e La Collina dei Piaceri — di segnalarci le sue preferite. Ci aveva già pensato nel 2022 con “ilmartedintrattoria” a metterne insieme 5, figlie di storie famigliari longeve (la più “giovane” ha 60 anni!) e soprattutto votate a “calore e familiarità, vicinanza e informalità. Cucine domestiche che diventano pubblico luogo d’incontro e convivialità per chi le frequenta”. Ve le raccontiamo qui, in un itinerario dall’entroterra riminese fino alla prima provincia di Arezzo, in territori che sono sempre stati di confine ma, soprattutto, di contatto.
Ristorante Zaghini a Santarcangelo di Romagna — Rimini
Il borgo di Santarcangelo è una gemma ancora perlopiù sconosciuta ai turisti che frequentano le spiagge della vicina Rimini, distante una decina di chilometri in linea d’aria. Tra palazzi nobiliari, piccole dimore borghigiane, vicoli e piazzette, qui è aperta dal lontano 1895 una trattoria genuina e sincera, con sede inizialmente in Piazza Balacchi e poi, dagli anni ’60, in Piazza Gramsci, con l’addizione di una pensione.
Da allora, ci si dedica con devozione al “mangiare” dell’entroterra. Zaghini si sceglie per le specialità della casa, come il pollo allo spiedo (ancora girato a mano) e le tagliatelle, che nei dintorni godono di una fama leggendaria. Le sfogline le tirano tutti i giorni, e fanno anche cappelletti, strozzapreti da condire col ragù e maltagliati coi fagioli. Poi passatelli “come Dio comanda”.
Nessun menù degustazione, ma un rituale fatto di primo-secondo-dolce che nella ripetizione dei classici non trova noia ma la ricerca di una tradizione integra, per mantenerne il significato. Le carni sono locali — castrato di agnello, coniglio, salsiccia — e i vini del territorio, tra tutti il Sangiovese. Scontrino medio di 35€.
Piazza Antonio Gramsci, 14 — Santarcangelo di Romagna, Rimini
0541626136
Trattoria Da Savino a Coriano — Rimini
Vicinissima sia a Riccione che a San Marino — di cui si vedono le tre punte a breve distanza — Coriano è un piccolo centro abitato da millenni, prima dell’epoca romana. È ancora circondato da campagne di viti e ulivi, con case coloniche e piccolissimi borghi ben conservati. Oggi c’è anche il Museo di Marco Simoncelli, a suo modo un eroe contemporaneo, che condivideva la passione motociclistica di tutti quelli di qui.
In frazione Cavallino, proprio a bordo strada, si trova la trattoria aperta nel 1950 da Savino e Pasquina, oggi condotta dal nipote Marco. La cucina è legata alla terra e ai suoi prodotti, tassativamente locali: dai salumi e formaggi da accompagnare alla piadina (quella bassa, come si usa sul litorale) alle paste ripiene, con raviolacci verdi alla robiola e tagliatelle al ragù. Si prosegue con coniglio in porchetta e galletto alla cacciatora, oppure, d’autunno, la faraona con castagne e zucca. Anche i dolci sono caserecci, tanto la zuppa inglese quanto quelli da forno. Porzioni generose e conto finale sotto i 30€.
Via Cavallino, 32 — Coriano, Rimini
0541656206
Trattoria Zaganti a Verucchio — Rimini
Verucchio si trova su una collina poco lontana da Rimini, sul confine con San Marino, mentre la parte in pianura è attraversata dal fiume Marecchia, sul quale si vedono ancora i resti di un antico ponte romano. La trattoria Zaganti tiene fede al suo nome e alla sua carriera di 60 anni, confermandosi come meta di lavoratori — e più di qualche camionista — per un pranzo buono, generoso e al giusto prezzo. Il locale è proprio come quelli che vi ricordate dagli anni ’80, e ciò è una parte della sua esperienza.
L’oste vi esporrà a voce il menu elencandovi cosa arriva in giornata dalla cucina. Cappelletti in brodo in inverno, oppure cannelloni alla ricotta, tortelli coi funghi e passatelli (al bordo ma anche asciutti, col pomodoro). La carne alla brace è la regina dei secondi — salsicce e castrato — prima di arrivare ai dolci, tra crostate e panna cotta. Il Sangiovese della casa si serve ancora in caraffa. Lo scontrino? Popolare, a dir poco (20€ in media).
Via Ponte, 44 - Verucchio, Rimini
0541678110
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Trattoria dell’Autista a Savignano sul Rubicone — Forlì-Cesena
A proposito di “romanità”, il simbolo di Savignano è proprio il ponte a tre grandi arcate de “il dado è tratto” di Giulio Cesare. Il borgo a pochi chilometri dalle spiagge riminesi merita comunque una visita anche per la sua bella piazza e le casette in pietra o dipinte a colori tenui. Oltre che per un pranzo alla trattoria dell’Autista, che, ancora una volta, anticipa nel nome grandi aspettative.
Rustica e senza fronzoli, proprio come dovrebbe essere ogni trattoria che si rispetti, accoglie i suoi clienti dal 1935. Oggi siamo alla quarta generazione di una famiglia che propone cucina romagnola fatta sempre in casa. C’è la piada con salumi e formaggi e i tortelli alle erbe al burro e salvia; le tagliatelle al ragù — la ricetta? Quella dell’Artusi — e la carne alla brace, oppure il coniglio ripieno e il brasato.
Tra i dolci, quello più amato è la torta alla ricotta, completa di uvetta e cioccolato. Più attento di quello che ci si aspetterebbe da una trattoria “alla vecchia maniera” è il lavoro sui vini, con una cantina che seleziona il meglio del territorio. Per un pasto completo si resta sotto i 30€.
Via Cesare Battisti, 20 — Savignano sul Rubicone, Forlì-Cesena
0541945133
Ristorante ErbHosteria a Badia Tedalda — Arezzo
Tra la Romagna appenninica e la prima provincia di Arezzo c’è un legame antico, fatto di scambi e sconfinamenti attraverso le meravigliose foreste del Casentino. Il ristorante ErbHosteria si trova in una frazione di Badia Tedalda, proprio al crocevia tra Toscana, Marche ed Emilia-Romagna.
Le tradizioni gastronomiche, così, si sono miscelate tra di loro, ispirando il lavoro del signor Piero Valentini, che porta avanti una tavola familiare aperta al pubblico dal 1917. Le erbe e i fiori selvatici sono l’ingrediente speciale, con piatti naturali, gustosi e particolari che sono lo specchio dei boschi intorno.
Dalla misticanza selvatica alla torta salata di borragine, dai fagottini integrali di achillea alle foglie di stagione in tempura, passando per il fagiano con tartufo e ginepro e l’antica ricetta della torta di farro. Porzioni generose e scontrino medio sui 35€.
Località Rofelle, 18 — Badia Tedalda, Arezzo
0575714017