Se da un lato i numeri dalla carta stampata non sembrano raccontare nulla di buono, settore in costante crisi da troppo tempo, dall’altro si assiste al fenomeno opposto. Una sana, creativa, appassionata proliferazione di magazine indipendenti che vogliono veicolare la cultura sul cibo e dintorni nel mondo, e lo fanno molto spesso con linguaggi nuovi e contemporanei. Il mondo della cucina, degli ingredienti, del vino e dei distillati, diventa motivo di racconto e lente d’ingrandimento per esplorare territori, storie, approfondire culture e conoscere personaggi. In questi lavori editoriali, rigorosamente su carta, c’è tutta lo sforzo di dare voce a un mondo di pratiche, tradizioni, curiosità e bizzarrie che riguardano il cibo, e di farlo con un approccio creativo e multidisciplinare. Arte, fotografia, illustrazione a corredo delle parole. Ecco la nostra selezione tra Italia e il resto del mondo, con l’aiuto fondamentale di Francesca Spiller proprietaria di Reading Room a Milano, una libreria specializzata in magazine indipendenti.
Sandwich Magazine
Noble Rot Magazine
Per molti sono i ragazzi di Noble Rot quelli ad avere dato una sferzata nel mondo del vino, tramite un nuovo modo di raccontare un settore che non sempre arriva facilmente al pubblico generalista. Nato a Londra nel 2013, Noble Rot è un’ode pop e colorata al mondo vitivinicolo e del cibo in generale, attraverso un linguaggio sferzante e divertente, con contenuti che fanno il giro del mondo raccontando ciò che di eccezionale c’è dietro prodotti e produttori. Iconica la copertina con Emidio pepe, produttore di vino in Abruzzo.
L’Integrale
Rivista culturale nata nel 2020, esce due volte all’anno e ovviamente solo su carta. Sostenuta e ispirata da Davide Longoni, noto panificatore di Milano, l’Integrale parte dal racconto del pane e quindi del cibo per far emergere storie e buone pratiche nel panorama attuale. Memoir, saggi, fotografie e illustrazioni come strumenti per far arrivare questo corpus di contenuti dall’Italia e non solo.
Eaten Magazine
Esce tre volte l’anno questa rivista che somiglia più a un volume incentrato sulla storia del cibo, dove trovare antiche ricette, approfondimenti sulla cultura gastronomica, saggi e interviste. Tutto calibrato con occhio artistico, attingendo dai territori della fotografia, arte e illustrazione. Ogni numero è focalizzato su un macro argomento: grassi, cibi processati, carboidrati, bollicine, colazione, per un racconto sempre attuale e preciso.
Sali e Tabacchi Journal
Una pubblicazione indipendente a cura di Elisa Carassai e Leonardo Pellegrino, quella di Sali e Tabacchi Journal rivista cartacea e annuale. Si racconta l’Italia, in ogni sua sfaccettatura, facendo particolare attenzione alle sue tradizioni, rituali e abitudini tipiche di ogni zona della penisola. Il cibo entra a gamba tesa in questo racconto folkloristico, attraverso storie e personaggi che ne sottolineano la forza culturale.
Magazine F (by Magazine B)
Ci spostiamo in Corea per questa costola editoriale di Magazine B, il progetto editoriale che seleziona un marchio e ne presenta l’analisi approfondita. Magazine F ne copia l’approccio ma si sposta sul cibo: funghi, pollo, formaggio, olive, arabica, alcuni dei monografici usciti e curati dal magazine. Cura maniacale dei dettagli e attenzione certosina a scovare storie e curiosità nel mondo, ovviamente con un impianto estetico impeccabile.
Verticale
Questo magazine è sempre dedicato al mondo del vino e già dal nome svela molto del suo contenuto. Fondato da Jacopo Cossater, Matteo Gallello e Nelson Pari, Verticale vuole essere uno strumento per capire meglio il vino attraverso la degustazione per annate, appunto. Pubblicato semestralmente, ogni numero è dedicato a una degustazione verticale precisa, di volta in volta accompagnata con esperti e personaggi di ogni genere. Dall’assaggio si passa al racconto della della cantina e del vino, sempre attraverso questo focus particolare e dedicato soprattutto agli appassionati.
Bromio Magazine
Un’altra nuovissima rivista Made in Italy, fondata da alcuni giovani appassionati di cultura enogastronomica: Matteo Gallello, Alice Mazzali, Theo Zierock e Francesco Mazzali. Il loro claim recita “vino, cibo e periferie” e si presentano come un nuovo racconto sul mondo del cibo, attraverso la narrazione di “pratiche, gesti e luoghi attraverso reportage, suggestioni, testimonianze e ricerche”. Nel numero zero troverete: ostriche e champagne, il rossese di Dolceacqua, il rito del pane, tra i diversi argomenti trattati.
Solo
il caffè al centro dell’indagine dei ragazzi di Solo, magazine di Valencia che esplora ogni aspetto legato a questo prodotto. Sfogliando si leggono storie su chi il caffè lo consuma, lo produce, lo esporta e lo racconta. Pubblicato sia in inglese che in spagnolo, esce due volte all’anno. Curiosità: il nome indica l’espressione spagnola di ordinare un espresso al bar, un solo appunto.
Eighty
Monografico incentrato sul tè, Eighty è un viaggio a 360° in ogni angolo del pianeta dove si coltiva, produce e consuma questa bevanda millenaria. Tanti i racconti fotografici, le interviste, guide, per conoscere approfonditamente questo mondo. Ogni numero è dedicato a una tematica particolare: dalla fermentazione alle diverse tipologie di tè, senza dimenticare di sottolineare l’importanza di questo prodotto per molti territori.
The Preserve Journal
Il magazine che si propone di raccontare la cultura del cibo sotto la lente delle tematiche legate alla sostenibilità e consapevolezza ambientale. Il cibo visto come strumento politico attraverso il quale è doveroso accrescere un senso comune di responsabilità verso il futuro. Farmer, chef, giornalisti, attivisti e creativi, coinvolti in ogni numero per raccontare la propria esperienza e punto di vista.
Farta
Dal Portogallo per parlare di cultura gastronomica locale: piatti, ricette, tradizioni, per un viaggio conviviale nel lato più autentico di questa nazione. Farta è un magazine indipendente dal taglio pop e molto urban, dove grande spazio viene lasciato al racconto per immagini. L’ultimo numero è tutto sulla famosa francesinha, il piatto tipico di Porto fatto a sandwich e ripieno di carne e formaggio.
Fare Magazine
Ogni numero di Fare esplora una diversa città del mondo, analizzandola dal profondo per far emergere i tratti più caratteristici di ogni cultura urbana. Un racconto che si avvale del punto di vista di scrittori, fotografi e illustratori locali che vanno alla ricerca di storie e peculiarità che coinvolgono ovviamente anche il cibo.
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