Dove mangiare tra Pompei ed Ercolano? Se lo chiederanno in tanti, soprattutto dopo l’inaugurazione a metà luglio della nuova linea diretta Roma-Pompei servita dal veloce Frecciarossa una volta a settimana. Una visita ai parchi archeologici non potrebbe dirsi completa senza delle pause gastronomiche di livello e quindi ecco tutti i consigli per organizzare la gita perfetta. Non solo pranzi e cene — a tavole gastronomiche, taverne o grandi pizzerie — ma anche idee per la colazione, la merenda e l’aperitivo. Le abbiamo raccolte su una mappa che si estende tra San Giorgio a Cremano a Castellammare di Stabia, per un itinerario ai piedi del Vesuvio a prova di gourmet.
Campana Caffè
Prima di iniziare la visita all’area archeologica fermatevi a fare colazione in questo bar in cui tutto, dal caffè al cibo, è di ottima qualità. Ai chicchi provvedono direttamente in casa, attingendo alla torrefazione di Torre Annunziata che ha mosso i primi passi addirittura negli anni ’30. Ordinate un caffè freddo oppure uno specialty estratto a regola d’arte e abbinateci croissant, biscotti, una classica sfogliatella o una fetta di torta fatta in casa. Per gli amanti del salato? Sandwich farciti.

Crudo Fish Lounge
Un locale contemporaneo e piuttosto “cool” proprio sulla Via Sacra di Pompei, che tratta il miglior pescato locale con piglio contemporaneo. Tante proposte a base di crudi — con tartare (12-13€) e sashimi di ispirazione orientale (12-13€) — ma anche portate cucinate, tra tutte le grandi fritture miste, anche in versione “tradizionale” con crocché, provola e montanare. Ricco e interessante l’assortimento di panini, sempre accompagnati da chips di patate fresche. Costano tra i 12 e i 13€ e sono farciti, ad esempio, con gustose combinazioni di gamberoni e pancetta, cotoletta di baccalà con provola e papacelle, oppure burger di salmone e stracciata di bufala.

La Bettola del Gusto
Nonostante il nome, la Bettola del Gusto è un locale raffinato pur se informale, corredato da un dehors con tavolini per la bella stagione. Lo chef Fortunato Bartolomeo gestisce un menu di terra e mare e una proposta incentrata sulla brace, puntando su materie prime locali, oltre a pasta e pane fatti in casa e un orto di proprietà dal quale vengono verdure a chilometro “meno che 0”. Si può scegliere la degustazione da 4 portate a 45€, che si apre con una selezione di salumi e formaggi (con assaggio di parmigiana di melanzane), prosegue con gnocchi di patate con melanzane e provola e poi cubo di maiale arrosto. Tutti i dessert sono un’ode alla Campania: dal babà alla delizia al limone con cuore al lampone e pan di Spagna al limoncello.

Mercato Pompeiano
Quello di Mercato Pompeiano è un progetto gastronomico dalla duplice anima: al civico 13 di Via Sacra si declina in ristorante, mentre all’8 c’è la pizzeria. In entrambi i casi, forno, cucina e pure dispensa sono a vista, per dichiarare quanto gli ingredienti siano i veri protagonisti. Non parliamo soltanto delle eccellenze campane, perché i proprietari spaziano su un po’ tutto il territorio nazionale, senza tralasciare le specialità enologiche. Al ristorante, infatti, si può partire con una selezione di “sfizi” — tra cui chips di patate di Avezzano (5€) o tartare di fassona piemontese con tartufo, pepe rosa e lime (20€) — continuare con tagliatelle in crema di Parmigiano (14€) oppure fusilloni alla Parthenope con pomodorini gialli, alici di Cetara e stracciata di bufala (14€) e infine con le polpette, per le quali c’è addirittura una sezione del menu interamente dedicata (6,50-9€). Divertenti i dessert, con tanti barattoli monoporzione (6,50€).

Pasticceria De Vivo
Una pasticceria storica, attiva a Pompei dal 1955. Ma ancora prima, negli anni ’30, i nonni De Vivo conducevano già un forno, lavorando esclusivamente con lievito madre. Il locale di Marco De Vivo mantiene la stessa regola per tutti i suoi lievitati, che popolano un invitante bancone in Via Roma. Siamo tra gli scavi archeologici e il santuario di Pompei, dunque una tappa qui si direbbe d’obbligo: tra babà al rum, friabili pastiere e torte moderne c’è l’imbarazzo della scelta. D’estate non manca nemmeno il gelato, mentre d’inverno i loro panettoni sono tra i più richiesti (d’Italia!).

Piazzetta Milù
La famiglia Izzo ha iniziato nel 2003 con una pizzeria e oggi i giovani Emanuele, Valerio e Maicol (lo chef, appena 28enne) conducono uno dei ristoranti più promettenti della regione, proprio sul lungomare di Castellammare di Stabia. Premiati anche con una stella Michelin, hanno voluto dedicare il menu degustazione all’evoluzione del loro percorso, attingendo alle tradizioni del Mediterraneo ma rimodulandole liberamente, con più di qualche tocco esotico. Al costo di 150€ a persona, propongono un viaggio a sorpresa (non svelano il nome dei piatti né il numero di portate). Potreste assaggiare un delizioso polpo cotto prima alla brace e poi marinato e servito con maionese al prezzemolo oppure un dentice compagnato da ceviche. Affidatevi senza remore.

Pizzeria Salvo
La pizzeria dei fratelli Francesco e Salvatore Salvo si trova a San Giorgio a Cremano, a meno di 10 minuti d’auto da Ercolano. Terza generazione di una famiglia di pizzaioli, oggi sono una delle voci più autorevoli della napoletana contemporanea, apprezzati e ricercati dai “locali” così come da chi si mette in viaggio apposta per venirli a trovare. I loro fornitori sono selezionati — dalle farine al pomodoro, passando per l’olio — e il paniere comprende prodotti di alta qualità per comporre la farciture. Dai Salvo si comincia con i classici fritti partenopei (il tris di montanare, 4,50€; la frittatina di genovese, 3€; ma anche l’arancino di baccalà) da abbinare, perché no, a delle eleganti bollicine prima di scegliere da una carta con ben 7 margherite (6 - 9,50€). Poi ci sono le classiche, come la cosacca con pecorino bagnolese (6,50€), e le “signature”, con abbinamenti davvero creativi. La più particolare? La Oshinarase, con fior di latte, filetto di manzo marinato alla soia, salsa di friarielli e olio evo (11€).

Pizzeria Vincenzo Capuano
Partito dal primo locale napoletano di Piazza Vittoria, Vincenzo Capuano (classe ’89) è arrivato nel 2018 anche nella centralissima Via Roma a Pompei. Oggi i suoi locali sono più di una decina (ha appena aperto ad Aversa e addirittura a Forte dei Marmi), ma la pizza è ovunque quella buonissima che ne ha decretato il successo. In stile contemporaneo, con lievitazioni pazienti e bei cornicioni pronunciati. Questo non significa, però, che sul menu non si trovino tutti i capisaldi della tradizione. C’è la margherita classica (7€) o con la bufala (8,50€), oppure la Napoli con alici e olive (9,50€) e la diavola (7,50€). A chi ha voglia di sperimentare consigliamo magari la Don Egidio, con vellutata e chips di zucchine, polpettine e stracciatella vaccina (10€).

President
Un ristorante raffinato nato nel 2006 per iniziativa di un matematico e un’avvocata con la passione per la sommellerie. Si tratta di Paolo Gramaglia, chef e patron, e di sua moglie Laila Buondonno, che invece cura sala e cantina. Il loro locale a 500 metri dagli scavi archeologici vanta una stella Michelin ed è un tempio della tradizione campana, rivisitata però con la bussola del viaggiatore. Si parte dalla regione, quindi, e poi si toccano le cucine del mondo, in un menu degustazione chiamato proprio “Il Viaggio”. La prima tappa sono i tacos con polvere di pomodoro e bottarga, che apre una sequenza di — tra ben 14 portate — crostatine con alici e lupini, ceviche di ricciola, fusilli e crème jaune, cernia con limone ed alghe e infine profiterole al rococò e crema pasticcera al rum. Carta dei vini enciclopedica.

Ristorante Varnelli Hotel del Sole
Se avete voglia di trattenervi qualche giorno per godere del patrimonio di Pompei prendete in considerazione l’Hotel del Sole. Non fosse altro che per il suo ottimo ristorante, il Varnelli, che in ogni caso è sempre aperto anche agli ospiti esterni. Il giovane chef Francesco Varnelli ha interpretato i principi del bistrot a modo suo, proponendo in un contesto moderno ricette partenopee rilette in chiave aggiornata. Si trovano, ad esempio, il polipetto alla luciana con freselle napoletane (9€), gli gnocchi fumé con provola e pomodoro (9€) e il filetto di spigola al pane nero con salsa agli agrumi (20€). Non manca nemmeno la pizza e un lounge bar che completa l’offerta con pasticceria, caffetteria e mixology.

San Pietro - Bistrot del Mare
Tra Pompei e Torre del Greco corre una quindicina di chilometri, che si percorrono volentieri per approfittare della vista invidiabile sul mare del bistrot San Pietro, nonché della sua ottima cucina di pesce. Sulla veranda a pochi centimetri dalle onde potrete gustare antipasti crudi con tartare e carpacci (18-22€), primi generosi come la pasta e fagioli con le cozze (16€) oltre a una bella scelta di pescato di giornata proposto alla brace, in crosta di sale o in guazzetto. Per i palati più raffinati sono a disposizione selezioni di ostriche pregiate, mentre per i vegetariani c’è un menu altrettanto ricco, con mozzarella in carrozza con pomodoro in tre consistenze (8€), ravioli capresi (15€) e tempura di verdure con salsa agropiccante (10€).

Taverna Mafalda
A Castellammare di Stabia c’è un locale giusto per tutte le occasioni. La Taverna Mafalda, infatti, vuole essere un solido ristorante di cucina partenopea, una pizzeria e anche un tapas bar con cocktail e birreria. Il comune denominatore è il “comfort food”, inteso come una cucina capace di mettere tutti d’accordo con genuinità, legata in particolar modo alle tradizioni della penisola sorrentina. Paste fatte in casa, minestre e stufati assortiti compongono un menu che cambia secondo stagione, sempre sostenuto da una buona offerta in fatto di vini e, appunto, birre. Tra i piatti più amati c’è “Mescafrancesca”, una pasta mista con pomodoro e pecorino davvero gustosa (10€), ma non deludono nemmeno i risotti, che variano spesso e non sono mai banali. Un esempio? La versione al “pane, burro, alici e friarielli”. Pizze tra i 5 e i 10€, scontrino medio per il ristorante 35€.

Terrazze Pietrarsa
Avete mai mangiato una pizza al museo? A quello Ferroviario di Pietrarsa, da poche settimane, si può. Ve lo abbiamo già raccontato: sulle terrazze vista mare, al termine della visita alla bella collezione di locomotive e memorabilia storici, è possibile fare un aperitivo completo a base di sfizi e ottimi cocktail. E poi, appunto, c’è la pizza. Ma non una qualsiasi, perché la firma Ciro Coccia, uno dei principali alfieri della tonda napoletana nonché portatore di una grande eredità di famiglia. Immancabile.

Viva Lo Re
Il bel ristorante ed enoteca Viva Lo Re si trova a Ercolano, proprio affacciato sul Miglio d’Oro: un rettilineo attorniato di agrumeti lungo precisamente un miglio, che collega gli scavi a Torre del Greco. Molto amato da chi è del posto, è una tavola affidabile attiva dal 1995, perfetta per godersi un pranzo tra portate di mare e terra insieme a qualche ottimo calice. L’ambiente ha uno stile ricercato ma informale e il menu si articola tra zuppa di cozze (16€), timballo di bucatini (15€), spaghetti al ferretto con la cernia (18€), coniglio farcito (18€) e stracotto di vitello (18€). Dal 2002 l’enoteca occupa uno spazio a sé a Palazzo Durante, proprio di fronte al ristorante, e vanta una cantina con oltre 1.500 etichette.
