Lo abbiamo già spiegato: bere analcolici non è più un tabù. Mentre d’estate si moltiplicano le occasioni per un aperitivo all’aperto, le opzioni senza gradazione crescono di pari passo. Abbiamo selezionato tra i tanti cocktail bar di livello della Capitale quelli più attenti alle proposte in questo senso, con carte delle bevande complete di “mocktail” e miscele creative che non fanno rimpiangere la gradazione. Troverete cocktail raffinati e bevande di altri tempi, spiriti innovativi e combinazioni di tè, botaniche e infusi. Cin cin.
Drink Kong
Il mixologist italo-irlandese Patrick Pistolesi ha portato il suo locale, passo dopo passo, fino al numero 16 della classifica The World’s 50 Best Bars. Un risultato non da poco, celebrato anche con l’apertura del piccolo e ricercato in uno spazio adiacente. La carta del primo bar — che ha già fatto storia coi suoi rimandi di interior alla Blade Runner — dà spazio anche a una sezione zero alcohol. C’è il Lato, servito in coppa e con accenti citrici, e lo Sfera, che arriva in un tumbler e ha un gusto più rotondo (14€). Giusto in tempo per l’estate, si è aggiunta un’ulteriore proposta: il Free Berry, a base di tonica Kinley Bitter Lemon, lamponi e succo di limone.

Rude Centocelle
Anche grazie al Rude, il quartiere Centocelle si è guadagnato da qualche anno la (giusta) fama di piccolo polo enogastronomico. Tra ristoranti, street food di qualità e buone vinerie, questa insegna punta invece sui miscelati, che non sono soltanto i classici a gradazione. Dietro il bancone si lavora con Amàrico (un aperitivo analcolico leggermente amaricante), Seedlip (un distillato inglese a base di botaniche) e gin Tanqueray zero, insieme a toniche di qualità e infusi di frutta fatti in casa. I risultati? Prendono il nome di Boogie Night, God Save the Gin, No Worries e Acid Raspberries (8€).

Latteria
Sedersi nel piacevole giardino dall’atmosfera di altri tempi di Latteria Garbatella è una buona idea anche se non si ha voglia di bere “convenzionale”. Sul menu, rinnovato qualche mese fa, si trovano infatti anche drink che guardano lontano, senza bisogno di alcolici.Il Shay, ad esempio, è dedicato alla tradizione del tè magrebino, con Gunpowder, menta, timo, datteri e tonica. Oppure il Sand Fizz, un’effervescente variazione sull’aloe vera a base di soda allo zenzero e un mix di spezie piuttosto aromatico (8€).

The Court Rome
Al cocktail bar dell’hotel Palazzo Manfredi basta la magnifica vista sulle rovine dell’Antica Roma e del Colosseo per inebriarsi. A giudicare dalla densità della lista dei mocktail (reinterpretazioni dei drink classici, ma prive di alcol) si direbbe che questo locale, oltre a essere uno dei migliori in città, sia anche uno dei più attenti alle scelte alcohol-free. Si può scegliere il Tropical Matcha Mojito a base di tè matcha, lime, mela e menta o il Pornstar Martini, con Fluere Original (un liquore analcolico a base di botaniche), frutto della passione e Champagne soda.

Smile
Aperto da pochi mesi giusto di fronte al teatro Palladium di Garbatella, lo Smile è un localino dagli interni colorati, poster vintage e un giradischi che non smette mai di suonare. La lista è concisa e fatta di una manciata di drink ideati da Riccardo Gambino e Biagio Maurice Gennaro, che non tralasciano le opzioni analcoliche. In questo caso i miscelati sono spesso un tuffo nei ricordi. Potreste trovare, ad esempio, una rivisitazione della brasilena, la bevanda calabrese a base di soda e caffè famosissima al Sud ma quasi introvabile altrove. Qui, però, la fanno tutta in casa.

Metropolita
Nella zona nord di Roma, tra il museo Maxxi e il Tevere, il Metropolita ha fatto della mixology il suo perno, senza però dimenticare il resto: per esempio la cucina e il vino. Oltre alla corposa selezione di drink signature e grandi classici, si possono scegliere anche 4 proposte analcoliche (tra i 7 e gli 8,50€). Sono ad esempio: l’Hyper Low Gin Tonic con Hyper low gin e Tomas Henry tonic water, oppure il Tommy’s Mule con Lurisia ginger beer con peperoncino, agave, lime e menta.

Adèle Mixology and Lounge
Sulla terrazza del Mirabelle, il ristorante dell’hotel di lusso Pplendid, si gode di una vista eccezionale, a 360°. Si chiama Adèle il cocktail bar che trova sede in questo spazio. Qui c’è la possibilità di bere vino, abbinare delle tapas, oppure distillati di tutti i tipi, da una carta molto nutrita. I cocktail signature sono 12 e non vi dovrebbe più stupire – in futuro – che due di essi siano analcolici. Stiamo parlando di Mimì con pompelmo rosa, coulis di lampone, passion fruit, sciroppo di timo, soda al tè verde, oppure Cocò con mango, ananas, acqua di cocco, limone, sciroppo di miso e soda.
Ma.Mi.Mo.
In questo delizioso localino di Centocelle, ingiustamente trascurato ma molto valido, la drink list è di sicura riuscita e dominata dall’effetto simpatia: i cocktail rimandano ad espressioni romane, possono essere gustati anche in un giardinetto esterno e si presentano bene, insieme a piatti freddi fusion, come tacos, hummus e burger di tartare. Gli analcolici non sono in lista, ma vengono costruiti sul momento in base alle richieste degli avventori. Acido? Dolce? Aspro? Amaro? Saranno queste le richieste intorno alle quali si costruirà la bevuta realizzata spesso con sciroppi fatti in casa.
Chorus Café
Il bar manager Massimo d'Addezio guida questo tempio dei cocktail a via della Conciliazione, proprio a pochi passi dalla basilica di San Pietro. Dal grande bancone arriva non solo la sua cocktail list d'autore o il cibo della cucina, ma anche una ricca proposta di drink analcolici. Tutti i mocktail, 6 in tutto, stanno a 15€ e si distinguono anche per la ricerca che c'è dietro. Giusto per fare due esempi, è il caso del Negroni analcolico, oppure di Posh! un drink con sole 10 kalorie.