Acquolina in bocca e stomaco brontolante. Ecco quali sono le più comuni conseguenze di chi capita, per caso o con cognizione di causa, davanti alle vetrine di una gastronomia. Uno di quei luoghi in cui, se si vuole evitare il rischio di svuotare il portafoglio, non bisognerebbe mai entrare quando si è affamati. Di solito, infatti, i prodotti in vendita al suo interno sono così pregiati e costosi che può sembrare di essere in una boutique o in una gioielleria, non in un negozio di generi alimentari.
Del resto, negli anni Trenta del Novecento, quando i supermercati non esistevano ancora, a frequentare le prime gastronomie italiane erano perlopiù le signore borghesi, poco o per nulla esperte in cucina, alla ricerca di piatti già pronti dal sapore familiare, ma d'élite. Negli anni successivi, se lo sviluppo industriale e l’avvento della vita moderna hanno modificato le abitudini quotidiane della maggior parte delle persone, casalinghe aristocratiche comprese, è vero che le botteghe del cibo di qualità hanno saputo resistere. Oggi, gettonate in particolare per le occasioni speciali, quelle in cui fare una bella figura con gli ospiti è obbligatorio, sono diventate dei veri e propri santuari del gusto sospesi nel tempo. A Torino, trovarne una in ogni quartiere è ancora una normalità. Qui, allora, vi indichiamo le 15 più famose, storiche o creative della città.
Baudracco Gastronomia
Scorgerla in lontananza dalla stazione Porta Nuova non è difficile: la sua insegna è appariscente e le vetrine, sempre stracolme di prelibatezze, sanno come attirare l’attenzione di chi passeggia in Corso Emanuele II. Parliamo della gastronomia appartenente alla famiglia Baudracco che, dal 1969 a oggi, è riuscita a trasformare il valore dell’artigianalità nel suo business. I suoi piatti pronti, così come i salumi, le conserve e le confetture, infatti, sono tutti preparati nel laboratorio della bottega, dove entrano solo ed esclusivamente materie prime di ottima qualità. Ingredienti genuini e di stagione selezionati da allevatori, contadini, artigiani e piccoli produttori con cui la famiglia ha instaurato, nel corso degli anni, un rapporto diretto. Ma che cosa si può trovare all’interno di una delle gastronomie più famose della città? Un’offerta ampia e variegata che, oltre alla tradizione culinaria piemontese, propone anche delle ricette creative, sempre attente alla disponibilità della materia prima. Come il Polpo Zucchinello, con il polpo di Marsala, e il Cous cous di farro con i calamari. La Pasta Zazà, con zucchine e zafferano abruzzese in pistilli. Il San Pietro su guazzetto di carciofi e le Polpettine alla menta, a cui possono essere abbinati contorni di stagione sempre freschi e leggeri. Anche i dolci, tra cui c’è sempre il Bunet con amaretti alla mombaruzzese e cioccolato fondente, sono tutti di produzione propria. Obbligatorio, tra l’altro, una volta entrati nel negozio, anche l’assaggio dei formaggi, sia freschi che stagionati. Provenienti da pastori e allevatori che sanno coniugare le tecniche di una volta a nuove metodologie, sono tutti prodotti sorprendenti.
Pastificio Defilippis
La storia del Pastificio Defilippis inizia nel lontano 1872, quando il cuoco di Casa Savoia Domenico Toso apre il suo laboratorio a Torino, al numero 39 di via Lagrange. Successivamente ampliato e rinnovato dalla famiglia Defilippis, della quale oggi conserva ancora il nome, è nel 2008 che, subentrata la famiglia Damilano, il pastificio si trasforma anche in ristorante e gastronomia. Diventando così un vero e proprio punto di riferimento per i palati più esigenti di tutta la città. Oggi, oltre ai “grandi classici” piemontesi, tra cui i tomini verdi o rossi, la bagna cauda e i flan di topinambur, a farsi spazio tra le prelibatezze esposte nel bancone gastronomia iniziano a esserci anche altri abbinamenti, un po’ più ricercati. Come l’insalata di mare e chicchi di melograno o quella di baccalà, carciofi e pomodorini confit. Anche se, com’è intuibile dal nome dell’insegna, la vera protagonista di questo portabandiera della più autentica piemontesità è lei, la tradizionale pasta fresca all’uovo, classica o ripiena. Qui infatti, le varie proposte, che spaziano tra i classici ravioli del plin, gli agnolotti, le margherite e i ravioli, con ripieni che variano sempre in base alla stagionalità, hanno ancora tutto il sapore di un tempo. Un consiglio? Non perdetevi il Raviolo della Gran Tradizione che, in vendita solo durante i giorni festivi più importanti dell’anno, è fatto rigorosamente a mano, con 50 rossi d’uovo per ogni chilo di farina e un ripieno preparato con i tre arrosti di fassone piemontese, coniglio e maiale.
Torteria Olsen
È nel cuore pulsante di Torino, in Via Sant’Agostino, che si trova Torteria Olsen. Un piccolo locale che, con il suo bancone espositivo sempre ricco di torte, si distingue da tutte le altre gastronomie del capoluogo. Non solo per la sua proposta, specifica e distintiva, ma anche per la presenza di dieci tavolini dove è possibile accomodarsi per una colazione o un pranzo all’insegna della semplicità e della genuinità. Le torte, il prodotto di punta del locale, sono infatti preparate con ingredienti biologici acquistati ai mercati di Torino della Coldiretti, nelle cascine o nelle cooperative. Mai eccessivamente elaborate, sempre leggere, sane e digeribili. Ogni tanto inventate, ogni tanto ispirate alle ricette della tradizione italiana, e non solo. In ogni caso, realizzate con materie prime fresche e di stagione. Anche se, bisogna dirlo, tra i dolci in vetrina o sul bancone non mancano mai la Sacher, classica o bianca, il Far Breton e i Cannellé di Bordeaux, vere e proprie specialità della torteria. Oltre al cibo, però, al centro dell’attenzione dei proprietari ci sono anche le bevande. Se la lista dei tè, infusi e tisane conta circa ottanta qualità di foglie tra cui scegliere, il vino è piemontese e arriva dalla Cantina di Michele Chiarlo, un eccellente produttore dell’astigiano, mentre il Sidro di mele proviene dal Belgio oppure dalla Fermier francese al confine tra Bretagna e Normandia. I succhi di frutta biologici, gli estratti naturali e i centrifugati, invece, vengono prodotti direttamente nel laboratorio dell’insegna. Per offrire un servizio completo, le torte della bottega Olsen possono essere ordinate in anticipo, ritirate in negozio o consegnate a casa.
Borgiattino
Dal Bra alla Robiola, dal Gianduiotto di montagna al Raschera, dalla Toma al Castelmagno, per non parlare di prodotti francesi e inglesi come il Reblochon e il Cheddar, Borgiattino è la meta ideale per chi, sotto i centralissimi portici di Corso Vinzaglio, vuole scoprire e approfondire il mondo dei formaggi artigianali. Qui, i proprietari della bottega, Luciano Guidotti e Roberto Borgiattino, sanno sia presentare le caratteristiche di ogni prodotto attraverso storie, aneddoti e leggende sia insegnare ai clienti a distinguerne le varie tipologie. Se vi capiterà di entrare in questa storica bottega torinese, non dimenticatevi però di mettere il naso tra gli scaffali. Le pregiate bottiglie di vino che sono in vendita, da pasto, da accompagnamento, da degustazione o da meditazione, e gli altri prodotti esposti, tra cui la pasta fresca fatta in casa, le confetture, i mieli e le gelatine, sono di una qualità rara. Per acquistare i prodotti, se non potete andare direttamente in negozio, potete anche effettuare gli ordini online.
Gastronomia Gallo
Piccola impresa famigliare nata più di 50 anni fa, la Gastronomia con Enoteca Gallo rappresenta un pezzo di storia torinese. Collocata vicino alla chiesa di Santa Rita e conosciuta da tutti i residenti del quartiere, soprattutto quelli abituati ad accogliere gli ospiti nei loro salotti con canapè e tartine, oggi è gestita da Stefano, chef con un’esperienza ultraventennale in contesti internazionali, e Fabio, esperto sommelier, wine advisor e Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Piemonte. Sono i figli di Giulio Gallo e Mariuccia, storici artigiani del cibo e fondatori della gastronomia. Il bancone espositivo del negozio, curato e ordinato, un po’ demodé, è sempre invitante. Un tripudio di antipasti, primi, secondi e dessert, tutti di produzione propria, e di salumi e formaggi di alto livello. La cantina, inoltre, con le sue mille etichette, nazionali e internazionali, propone vini ricercati. In prima fila, Barolo, Barbaresco, Borgogna e Champagne. Su richiesta, è disponibile anche la consegna a domicilio e un ottimo servizio di catering, ideale per gli eventi più chic di Torino.
Gastropasticceria Scaiola
Nella cucina della Gastropasticceria Scaiola, la nuova incarnazione della storica gastronomia Scaiola di via Fratelli Carle, nel lussuoso quartiere Crocetta, il sabato mattina si producono sempre tajarin all’uovo e agnolotti. Quelli dell’autentica tradizione piemontese, tagliati ancora a mano con la rujetta, per chi non lo sapesse, un tipico utensile della tradizione gastronomica piemontese oramai quasi scomparso. Tuttavia, nel bancone di una delle gastronomie più famose di Torino, oltre alla pasta fresca, ci sono sempre anche tanti piatti pronti. Ricette regionali e nazionali, insalate, verdure di stagione, condite o al vapore, curiose rielaborazioni e interessanti innovazioni. Perché se la bottega, nata nel 1990 da Alda Penna e Massimo Scaiola, è sempre stata un punto di riferimento per tutti i pranzi e le cene più sfarzose della città, da quando ci sono Luca e Giacomo, i figli Scaiola, il desiderio di essere al passo con i tempi è diventato sempre più importante. Il loro intervento, infatti, ha trasformato il locale in una gastronomia, pasticceria e bistrot aperto dalla colazione all’aperitivo. Uno spazio accogliente, contemporaneo e soprattutto buono, perfetto per dimostrare che anche le storiche gastronomie di un tempo possono ancora avere un futuro.
Bel & Bon
A pochi passi dal centro cittadino, in Via Vanchiglia, grazie alla petite épicerie a conduzione familiare Bel & Bon, sembra di essere in un piccolo paesino francese. Niente pasta fresca qui, infatti, ma solo ed esclusivamente pregiati prodotti d’oltralpe. Vere e proprie prelibatezze che, accuratamente selezionate da Nicolas e Houda, marito e moglie e proprietari del negozio, provengono dai migliori produttori artigianali nostri vicini di casa. Parliamo di patè, come quello di maiale con fichi e noci o di maiale con uvetta e Calvados, terrine, preparate con funghi, anatra, cinghiale o cervo, foie gras, salse e condimenti, come la tapenade di Provenza, formaggi, succhi, marmellate, tra cui quella di timo, biscotti e tipici piatti pronti in vasetto come lo stufato di manzo normanno o la trippa al sidro di Normandia. Da non dimenticare anche i vini, rossi, bianchi e rosè, tra cui Champagne, Bordeaux con Médoc, Chablis, Bourgogne Aligoté e Haute-Cotes-de-Beaune, e il sidro. La bevanda rinfrescante a base di mele, dal sapore fruttato e un retrogusto leggermente acidulo prodotto in Normandia. Per ricapitolare, quindi, se avete in mente di organizzare una cena a base di specialità francesi o volete ricordare, ma senza sporcare le pentole, i sapori più autentici e rinomati della tradizione gastronomica tipica al di là dei nostri confini, Bel & Bon fa per voi.
Gastronomia Rosada dal 1926
Attiva dal 1926, Rosada è la tipica gastronomia piemontese che, in zona Crocetta, stuzzica l’appetito dei suoi clienti con la tradizione, quella delle ricette segrete custodite nei ricettari impolverati, nascosti nei ripiani più alti delle librerie. Da Rosada, infatti, ad attirare non sono solo i salumi e i formaggi, ben disposti nella vetrina, ma anche i piatti pronti come il flan di formaggio con fagiolini e carote, le lasagne, i brasati, gli arrosti e dolci, tra cui la panna cotta e il bonet. Per non parlare dell’insalata russa che, preparata secondo una vecchia ricetta e disposta a forma di mattone, ogni giorno domina il bancone della bottega con le sue decorazioni a base di sottaceti e tonno sott’olio. Buona anche la selezione di vini e birre, tra cui quelle prodotte dal grande Arrigo Cipriani, specialmente l’ambrata al radicchio trevigiano.
Gastronomia Ferrero
A pochissimi passi da Piazza San Carlo, il Museo Egizio e Piazza Castello, in via Bertola 6, si trova la Gastronomia Ferrero, o meglio, la ristoenogastronomia Ferrero. Un rifornito negozio culinario di qualità che, nonostante dal 1986 a oggi sia stato protagonista di numerosi cambiamenti, non ha mai smesso di soddisfare una clientela particolarmente esigente. Quella della Torino “bene” che, affezionata alle ricette più tipiche della tradizione piemontese e italiana, è perennemente alla ricerca della più autentica qualità. Ecco perché la famiglia Ferrero ha deciso di specializzarsi nella preparazione dei migliori e più appetitosi piatti della cucina locale, tra cui i noti e tanto amati caponet, involtini di verza ripieni di carne, e la vendita di prodotti da forno, primizie di stagione, formaggi D.O.P, carni, salumi e vini pregiati. E, ancora, eccellenti varietà di riso, pasta, barattoli, scatolame, sali e spezie.
Gastronomia Pastificio Desiderio
Lontana dal cuore pulsante della città, ma vicina al Po, in via Vanchiglia, la Gastronomia Pastificio Desiderio è un luogo devoto alla tutela e alla valorizzazione dei prodotti della cucina italiana e piemontese. La sua offerta di salumi, formaggi, focacce, prodotti di rosticceria, primi, secondi e contorni, infatti, è completata da una vasta selezione di paste fresche e secche. Uno dei fiori all'occhiello del panorama culinario torinese, qui quotidianamente prodotto nel laboratorio aziendale annesso all'esercizio. Dagli agnolotti del plin ai tajarin, tutti i tipi di pasta sono realizzati con prodotti alimentari e materie prime sceltissime. Le uova, ad esempio, provengono esclusivamente da allevamenti a terra, mentre gli ingredienti dei ripieni sono scelti da produttori del territori
Pastificio Gastronomia Giustetto
È piemontese, piemontesissima, l’offerta del Pastificio e Gastronomia della famiglia Giustetto di Via Santa Teresa che, con le mani in pasta da generazioni, produce quotidianamente gli agnolót, rigorosamente venduti “alla dozzina”, i tajarin, i plin, gli gnocchi di patate e i semolini dolci a forma di losanga. I capisaldi di una tradizione che ha permesso al Pastificio Giustetto di farsi conoscere anche oltre i confini della città (il Pastificio è stato anche fornitore della Casa Reale). Oggi, nel laboratorio a conduzione familiare, la pasta viene ancora lavorata a mano. Il procedimento attraverso cui ottenere un prodotto elastico, con lo spessore adatto ad accogliere diverse tipologie di ripieni, è lungo e complesso. Per chi è particolarmente curioso, tra l’altro, la pasta fresca firmata Giustetto non deve per forza essere acquistata in bottega, ma può anche essere direttamente assaggiata. Dove? Nell’Enoteca-Osteria Rabezzana, aperta dal 2019 e gestita dalla stessa famiglia. Ma per quanto riguarda il bancone gastronomia del negozio, le ricette si ispirano al vecchio Piemonte. I piatti più gettonati? Il prosciutto con le uova in gelatina, la lingua in salsa verde e le verdure ripiene.
Latteria Brera
Anche senza aver bisogno di fare la spesa, quando si passa davanti a Latteria Bera, a soli tre minuti da Piazza Castello, restare incantati, prima davanti all’insegna poi davanti alle vetrine, così come decidere di entrare è d’obbligo. Anche solo per respirare l’atmosfera tipica delle botteghe di un tempo, dove, in mezzo a un’invitante moltitudine di prodotti alimentari, si nasconde sempre qualcosa di inatteso o mai visto. Il negozio, infatti, una latteria storica aperta 60 anni fa, propone una selezione di cibi semplici, ma unici per artigianalità e qualità. Parliamo di ingredienti tipici della tradizione enogastronomica italiana. Perfetti per raccontare di una passione, quella tutta femminile di nonna Romola e delle sue due sorelle, Marta e Bruna, che, nel 1958, hanno rilevato la latteria trasformandola in un luogo di prelibatezze. Fra le circa 70 tipologie di formaggi, tra cui tome, pecorini, tre tipi di parmigiano e una vasta gamma di caprini, la piccola selezione di salumi artigianali, come la salsiccia di Bra, i sottoli, e il pane, che fresco arriva ogni martedì e giovedì, a distinguersi sono i dolci piemontesi, tra cui paste di meliga, brutti ma buoni e gianduiotti, e la panna montata. La quale, montata al momento, cattura l’attenzione, e il palato, di tutti quanti i clienti. Dal 2016 nelle mani di Chiara, nipote di Romola, il progetto non ha smesso di crescere. A dimostrarlo, anche diversi riconoscimenti fra cui “Impresa Storica d’Italia” e “Maestri del Gusto”, che hanno contribuito a rendere il negozio uno degli avamposti dell’eccellenza torinese.
Damarco
Damarco non è una vera e propria gastronomia ma, piuttosto, un’enoteca. O, se vogliamo chiamarla come un tempo, quando nel 1959 Giovanni Battista Damarco e la moglie Michelina Brugnetta rilevarono la precedente insegna Maffè dal 1890, una drogheria. E, in effetti, Damarco non ci sono solo vini e liquori, distillati e birre artigianali, ma anche caramelle, confetture e marmellate. Ma, bisogna essere onesti, chi va in questo tempio del bere bene, collocato nella piazza di Porta Palazzo, cerca la sua etichetta fra le oltre 4.000 impilate sugli scaffali, che arrivano fino al soffitto. Il periodo migliore in cui andarci? Senza alcun dubbio quello di Natale, quando, oltre ai vini ideali per le feste, non mancano dolciumi, zuccherini sotto spirito e le creme, perfette per il pandoro e il panettone.
Drogheria Rinaldi
Rimaniamo a Porta Palazzo e soprattutto restiamo concentrati sulle drogherie. Quella della famiglia Rinaldi, la cui storia inizia nel 1890, merita di essere conosciuta. E, almeno una volta nella vita, di essere vista. Famosa per la sua vendita di prodotti per la pulizia, particolare sapone di Marsiglia e di Aleppo, spezie, tè e tisane, caffè, caramelle e dolciumi, frutta candita e secca, questo spazio oramai è una vera e propria istituzione. Un luogo in cui compiere un viaggio che parte in Piemonte, porta nel Sud Italia e può far arrivare anche molto lontano, come in Asia.
Ditta Ceni
Farine, riso, legumi e cereali all’interno di enormi sacchi di juta, diversi tipi di infusi e tè, spezie di ogni genere, frutta secca, verdure essiccate e semenze per orto e giardino, per più di 3.000 referenze, dalle lenticchie di Ustica, alle fave di Leonforte, dal sale nero delle Hawaii, al bancha giapponese. In questo emporio, ancora una volta nei pressi di Porta Palazzo, fare la spesa in modo sfuso va avanti dal 1963. Andarci è puro divertimento.