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Venerdì, 29 Marzo 2024
Le Storie

“Food Age. Food as Influencer”. La mostra a Roma su cibo e arte

Un centinaio di opere alla Galleria Nazionale in cui il cibo è espressione creativa. Un percorso tra arte, design e artigianato tra sculture di pane, cappuccini verdi, nature morte, torte di polimeri e nuovi modi di mangiare le patatine

Il cibo come potente “influencer”. E non parliamo, in questo caso, di followers, foto ritoccate e bacheche social, ma del potere trasformativo dell’oggetto col quale abbiamo più a che fare durante la nostra vita. 

Una mostra aperta fino al 28 maggio alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma fa riflettere su come il modo con cui pensiamo, scegliamo, acquistiamo, prepariamo e consumiamo il cibo occupa molto del nostro tempo e modella a tanti aspetti della nostra esistenza. Su tutti, la creatività. Vi siete mai fermati a osservare la bellezza di un cesto di mele? Chiesti perché le patatine Pringles, oppure i lecca-lecca, hanno proprio quella forma? O domandati come mai un grande chef ha deciso di fare un cappuccino verde? Food Age. Food as Influencer cerca di dare qualche risposta.

Personaggi di frutta di Pino Pascali

Food Age. Food as Influencer. La mostra

La Galleria Nazionale di Roma custodisce la maggiore collezione del nostro paese dedicata all’arte italiana e straniera dal secolo XIX a oggi, con quasi 20mila tra dipinti, disegni, sculture e installazioni che raccontano le principali correnti artistiche degli ultimi due secoli. Nelle sue sale si organizzano però anche mostre tematiche che fanno dialogare i capolavori della galleria con prestiti temporanei. Come la trilogia curata dal food designer Martí Guixé e dalla fotografa Inga Knölke su alcuni temi di confine tra arte, design e artigianato. Dopo On Flower Power (2019), dedicata al vaso da fiori, e INTERTWINGLED (2022), sul motivo del tappeto, il 31 marzo si è inaugurata una mostra collettiva in cui il cibo è messo in scena da un punto di vista diverso dal solito. Le opere in mostra non sono (quasi mai) “buone da mangiare”, ma invece il frutto di pensieri e progetti che dimostrano quanto il cibo non soddisfi “soltanto funzioni nutritive o esperienziali ma sia anche un veicolo di relazioni e di riflessioni, come spiegano i curatori, “un influencer, quindi, che può arrivare a rimodellare il presente, diventando così, per il nostro futuro, un campo di sperimentazione progettuale”. Pensate all’atto di mangiare delle patatine dalla curvatura perfetta, conservate in un barattolo che evita che si sbriciolino, oppure a quello di tagliare a fette la carne in scatola e usarla per farcire un panino (tra le opere esposte c’è il modello di una Pringles e una confezione di Spam): esempi di alimenti progettati per cambiare il modo con cui ci nutriamo.

Food Age. Food As Influencer, la mostra

Gli artisti della mostra sul cibo alla Galleria Nazionale

In mostra ci sono oltre 100 opere indirettamente legate al cibo — disegni, installazioni, foto, prodotti — o addirittura realizzate con materiale commestibile, come la Chocolate Nose Bar (2000) dello statunitense Paul McCarthy o i pezzi delle performance dello spagnolo Miralda con pane, pasta e riso (1973). Poi le michette verniciate di bianco e trasformate in scultura da Piero Manzoni (1962) e gli aggregati polimerici di Raquel Quevedo, che somigliano a strani dessert ricoperti di panna. La serie Bioplastic Fantastic di Johanna Schmeer solleva domande sul futuro dell’alimentazione e sulle applicazioni della biotecnologia mentre la foto del Cappuccino de Habitas a la Menta del padre della gastronomia molecolare Ferran Adrià (2003) è tanto spiazzante da diventare un’opera d’arte di per sé. Inoltre Heliospora (2022) di Rubén Verdú, un lecca-lecca in oro, diamanti e zucchero e il video della performance The Onion di Marina Abramović (1995), in cui l’artista serba morde una cipolla cruda. 

Ma il cibo resta anche quello esteticamente bello, gioioso e rassicurante delle nature morte più tradizionali, anch’esse presenti in una selezione dalla collezione della Galleria di grandi autori come Felice Casorati, Bruno Cassinari, Filippo De Pisis, Mario Mafai, Giorgio Morandi, Pino Pascali ed Emilio Vedova. Per proseguire nel concreto, poi, la Galleria Nazionale è dotata di un bellissimo caffè incredibilmente pieno di piante. Perfetto per il dopo-mostra.

Food Age. Food as Influencer

A cura di Martí Guixé e Inga Knölke

Fino al 28 maggio 2023

Biglietto intero 10€

lagallerianazionale.com

@lagallerianazionale

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