rotate-mobile
Mercoledì, 29 Novembre 2023
Le Storie

I ristoratori romagnoli ci hanno spiegato com’è andata la stagione turistica in Romagna

Inflazione, guerre e alluvione i principali motivi che spiegano l’andamento turistico di questa stagione che parte in netto calo e si solleva negli ultimi mesi anche grazie ai rincari. Ce lo spiegano alcuni ristoratori nella Riviera Romagnola

Tempo di bilanci con l’estate che sta volgendo al termine e con l’ultima ondata di caldo sull’Italia, che fa sperare ristoratori e albergatori in questo finale di stagione. Archiviato il clou dell’anno, con agosto e luglio a fare da capofila in termini di presenze turistiche, ci siamo chiesti come sia effettivamente andata l’estate nelle maggiori località turistiche dello stivale. A partire dalla Romagna. Una cosa è certa: le aspettative da record di inizio stagione sono state smentite dai dati, in un’estate segnata da polemiche su caro prezzi, scontrini al patibolo e crisi dei low cost. Infatti, sintetizzando, è sceso il potere d’acquisto degli italiani con una frenata improvvisa sulle loro vacanze nazionali, controbilanciata da un buon afflusso straniero soprattutto francesi, olandesi, statunitensi e polacchi. Questo a livello nazionale, mentre in Romagna come è andata la stagione balneare?  Ce lo dicono i protagonisti della ristorazione tra Cesenatico, Rimini e Gabicce Mare.

La campagna per l'Emilia Romagna del Governo

Prima alcuni dati sulla stagione estiva in Italia, secondo Assoturismo Confesercenti

Assoturismo è la federazione sindacale rappresentativa delle imprese operanti nel settore turismo della Confesercenti, ogni anno capace di fornire dati accurati sull’andamento della stagione estiva: “I turisti registrati nelle strutture ricettive risulterebbero circa 50,5 milioni, per un totale di circa 207 milioni di pernottamenti, 3 milioni in meno rispetto al 2022”. Un rallentamento sui numeri interni: -5,7% i turisti italiani anche se secondo quanto stimato da un’analisi Coldiretti/Ixè sarebbero 9,8 milioni gli italiani che avrebbero scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze estive nel mese di settembre, in aumento dell’11% rispetto allo scorso anno, spinti dal bel tempo e anche dai prezzi più bassi. Stranieri salvano però la stagione (+3,6%), scegliendo soprattutto le città d’arte che si posizionano tra le mete più ambite in Italia (scendono invece quelle di mare -3,2% e quelle in campagna 3,1%).

La Riviera Romagnola

La ristorazione e la stagione estiva 2023: le testimonianze di chef, imprenditori e ristoratori in Romagna

Come però ha affermato Luciano Sbraga, vicedirettore FIPE Federazione italiana pubblici esercizi su la Repubblica, per i ristoratori i dati del 2023 si assestano sui ricavi del 2022. Questo però è solo l’effetto dell’inflazione e dei rincari, non dell’aumento dei turisti. Per fare chiarezza abbiamo chiesto a questi chef, ristoratori, imprenditori della Riviera Romagnola come è andata effettivamente l’estate, soprattutto in un momento storico sfavorevole a causa dell’alluvione di maggio 2023. Ecco il risultato.

Luca Zaccheroni - Maré, Cesenatico

“Quest’anno avevamo già previsto che non sarebbe stata la stessa cosa del post pandemia, né per affluenza né per propensione alla spesa a causa dell’inflazione”

Luca Zaccheroni, proprietario di Marè a Cesenatico

Noi, se escludiamo il mese dell’alluvione, abbiamo confermato i fatturati dell’anno scorso, migliorandoli di percentuali non significative. In generale c’è meno gente quest’estate, è evidente, più complicato capire se quelli del posto escano meno ma è probabile che sia così.

Nel nostro caso non possiamo equiparare le stagioni perché stiamo facendo un percorso iniziato da un po’ di anni orientato a una proposta sempre democratica ma più identitaria e attenta al territorio, che sta avendo un impatto sulla tipologia di clientela e sullo scontrino medio. Però c’è da considerare un duplice effetto. Le due stagioni precedenti sono state drogate dall’assalto di turisti italiani che non hanno viaggiato all’estero e dall’entusiasmo e la voglia di uscire post pandemia.

Quest’anno avevamo già previsto che non sarebbe stata la stessa cosa, né per affluenza, né per propensione alla spesa a causa dell’inflazione. Anche noi abbiamo aumentato i prezzi che purtroppo sono stati indispensabili per salvare dei margini che non sono sicuramente abbondanti. Nello specifico, nel nostro settore siamo in troppi; negli ultimi 10 anni la domanda è esplosa e ristoranti e bar sono quintuplicati probabilmente. Per migliorare la situazione generale lo sappiamo già, dovrebbero aumentare gli stipendi, i prezzi non caleranno mai.

Bar Ilde, Rimini

Il grosso problema è la mancanza di personale qualificato”

Bar Ilde a Rimini

Noi al Bar Ilde non abbiamo notato sostanziali differenze in termini di affluenza rispetto al 2022, anzi è addirittura aumentata. Il grosso problema è la mancanza di personale qualificato e serio che non ci ha permesso di poter soddisfare tutte le richieste. Pertanto siamo stati costretti a ridurre o addirittura eliminare alcuni servizi in certe fasce orarie.

Gianluca Gorini - daGorini, San Piero in Bagno

“Qui hanno preso tutti una batosta, a livello economico e psicologico”

Lo chef Gianluca Gorini

Innanzitutto c’è da capire con cosa vogliamo fare il paragone. Le stagioni ’21 e ’22 sono state drogate dal fatto che non si poteva viaggiare all’estero e dal fatto che le persone avevano moltissima voglia di tornare a uscire. Qui in Romagna — almeno nell’entroterra — l’alluvione di maggio è stato l’elemento determinante. Le famiglie sono ancora in grossissima difficoltà, anche se non ne parla più nessuno. Giugno per noi è sempre stato il mese di chiusura per ferie, e luglio, quando abbiamo riaperto, è stato un mese un po’ fermo. Anche perché l’estate è partita a livello climatico molto tardi.

Ovviamente con quello che è successo a maggio, nel momento in cui tanti prenotano le ferie, la Romagna l’hanno scelta meno persone. Soprattutto dall’estero, dove non è stato facile far capire che in realtà il litorale non aveva quasi subito danni. Il nostro pubblico, però, non è tanto quello straniero, ma soprattutto le persone del posto. E qui hanno preso tutti una batosta, a livello economico e psicologico.

Poi c’è la questione dei prezzi, con tutte le materie prime che sono lievitate. Noi abbiamo dovuto fare un piccolo ritocco al listino, anche se praticamente impercettibile. Non penso che questo abbia inciso sui risultati. È piuttosto la possibilità di spesa delle famiglie a essere a freno, perché è tutto più caro, ma il reddito è sempre lo stesso. Piano piano, però, qualche segnale di ripresa lo stiamo registrando. Anche le persone di qui stanno riprendendo a uscire un po’ di più.

Dalla Gioconda, Gabicce Mare

“Molti lamentano un calo nei flussi turistici, anche se noi non possiamo lamentarci”

La brigata della cucina del Ristorante Dalla Gioconda

Noi abbiamo una clientela molto fidelizzata e legata al territorio. Infatti i nostri clienti sono per la maggior parte locali, dell’entroterra, molte persone giovani a cui si affiancano persone più mature che ci hanno scelto fin dall’inizio. C’è certo una parte di turisti che vengono da fuori, ma per lo più siamo più legati a gente dei dintorni. Non riusciamo a fare una vera comparazione perché siamo nati nel 2021, un anno particolare per le questioni Covid, e quindi siamo un locale molto giovane con cui fare raffronti. Possiamo dire che non abbiamo subito nessuna flessione da segnalare. Però sappiamo che qui molti lamentano un calo nei flussi turistici.

Mariano Guardianelli – Abocar Due Cucine, Rimini

“La Romagna è una zona d’Italia favolosa, sarebbe un peccato farci sorpassare come meta turistica”

Lo chef Mariano Guardianelli

I dati dicono che l’affluenza è in calo, non ci sono dubbi. La nostra è un’attività molto piccola, particolare, ed è andata generalmente come l’anno scorso forse un po’ meno, a eccezione di maggio causa alluvione. In generale i colleghi In Italia mi dicono che c’è stata un’affluenza minore e i motivi sono sotto gli occhi di tutti: inflazione, guerre, post Covid, una somma di situazioni che fanno rallentare il lavoro di tutti. C’è anche il discorso della vastissima offerta internazionale: a fronte di aumenti in Italia è anche ovvio che una famiglia scelga mete più economiche nel mondo. Ed è un peccato perché la Romagna è una zona d’Italia favolosa, c’è tutto dal mare alla cultura. Non dobbiamo farci sorpassare come meta turistica solo perché non mettiamo a sistema tutto quello che abbiamo, mantenendo sempre una qualità e un’offerta altissima dalla trattoria allo stellato. Così secondo me si riporta il turismo in una zona.

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

CiboToday è in caricamento