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Giovedì, 18 Aprile 2024
Le Storie

“Tavolata”, il progetto che fa mangiare insieme sconosciuti in luoghi bellissimi

Nel giro di pochi mesi un progetto di tavolate itineranti tra sconosciuti in luoghi belli e inaccessibili ha riscosso un grandissimo successo. Il racconto della sua ideatrice

C’è un lungo tavolo in mezzo a un campo di grano, poi una fila di sedie in un vigneto, un gruppo che mangia su un tetto guardando un tramonto, una cucina mobile che sfrigola tra le vette delle Dolomiti: è Tavolata, un progetto tutto italiano nato con l’idea di unire convivialità e promozione del territorio.

Chi è Maria Elena Fabbrini

Ci racconta tutto Maria Elena Fabbrini, creatrice di Nest Italy e Tavolata, che a 33 anni ha già un curriculum importante nel mondo dell’ospitalità. Dopo aver vissuto per 10 anni all’estero ed essersi laureata in Hotel & Restaurant Administration in Svizzera, ha lavorato per Four Seasons, Mandarin Oriental e Cipriani e a 29 anni è diventata Vice Direttrice del famoso ristorante Sketch di Londra, prima di tornare in Italia con un progetto tutto suo, Nest Italy.

Nest Italy, come funziona

Tavolata, set del tavolo

Il sito di Nest viene pubblicato a ottobre 2020, ma il progetto (che comprende anche il format Tavolata) viene lanciato a inizio 2021, anche a causa della pandemia. “Vivendo tanto tempo all’estero” ci racconta “mi sono convinta dell’immenso potenziale che c’è in Italia. Nest – che in inglese significa nido – è un marchio che racchiude oltre 250 tra ville e strutture ricettive in Italia di qualità, dall’agriturismo alla villa da 60.000 euro a settimana”. Dietro c’è un team che seleziona e gestisce le prenotazioni per le strutture. “Per me non è un tour operator o un’agenzia di viaggi, per me si tratta di un marchio, di una comunità”.

Tavolata, un tavolo sociale

Tavolata in un campo di grano

L’ospitalità di Nest è stata integrata dalla ristorazione, in un formato nuovo per l’Italia, itinerante, fluido ma poggiato sugli stessi presupposti del resto dell’azienda: prodotti 100% italiani, contesti e luoghi bellissimi, convivialità. “Io stessa mi sono fatta una domanda semplice: quando mi sento veramente bene? E la risposta è stata: a una tavolata di amici. Partecipavo a questi supper club all’estero, delle cene conviviali tra sconosciuti, e ho preso ispirazione. Ho creato così un format che inizialmente era di 16 persone, oggi ho deciso di ridurle a 10, massimo 12, affinché tutti possano socializzarle con gli altri, non solo con i propri vicini”. I tavoli sociali stanno diventando sempre più comuni anche in Italia, sia come spazio all’interno dei ristoranti, dove sconosciuti si dividono i coperti, sia come proposta di eventi singoli, come dimostra il sito The Social Table, nato per aggregare i commensali, o Scamporella, con un calendario di pic-nic a cui è possibile aderire. Senza escludere Tablo, l’app sociale che permette di individuare persone sconosciute con cui aggregarsi per un tavolo o organizzarne uno da zero.

Periodicamente esce un calendario, sono coinvolte ville, ristoranti casalinghi, spazi aperti e chef a progettare una tavolata da ricordare: “Quando sono partita ho trovato una struttura ricettiva in Sicilia, un posto in cui purtroppo non va nessuno, e abbiamo fatto una tavolata in mezzo a un campo di grano. Siamo stati sul Trabucco da Mimì sul Gargano su una pedana dove di solito suonano gli artisti. Abbiamo usato la cucina mobile del ristorante San Brite a Cortina tra le vette delle Dolomiti. Quest’anno faremo la tavolata in una foresta”.  

Chi sono i clienti del tavolo sociale

Tavolata a lume di candela

Fabbrini è cosciente che la sua proposta non si rivolge a tutti, sia per la tipologia che per i costi (tra i 100 e i 300€ a persona). Senza contare i luoghi, non sempre vicinissimi da raggiungere. “I nostri clienti sono amanti del design, dell’architettura e della buona cucina e sono principalmente italiani. Nest Italy è molto più internazionale, Tavolata volevamo che fosse conosciuta dagli italiani”. Sulle tavolate il cibo non è elemento secondario “Collaboriamo con chef che per noi sono una garanzia, come Jacopo Ticchi di Trattoria Da Lucio o Riccardo Gaspari del SanBrite. Certe volte ci sono delle cucine, talvolta una cucina mobile, oppure affittiamo noi tutta l’attrezzatura”.

Tavolata e la promozione dell’Italia

Tavolata-Nest-Italy_4_

Sulla tavola vera e propria finiscono esclusivamente marchi italiani, dalle tovaglie alle burrate, dalle ceramiche alle posate, per arrivare al gin e ai vini. Il menu è segreto fino al giorno prima della cena (blind menu). “I nostri clienti possono comunicarci prima intolleranze e allergie. Poi deve esserci l’effetto sorpresa”. Nessuna ostentazione, i clienti non hanno un dress code perché devono sentirsi a casa, ci dice. Sulle tavole, come anche nelle strutture, finiscono le opere d’arte di alcuni artisti che fanno parte di Nest Art, terzo polo del progetto Nest Italy pensato per promuovere l’arte italiana. Oltre alla tavola c’è spesso la possibilità di unire altre esperienze, fare passeggiate in montagna, dormire, andare in bicicletta.

Sul tempismo, molto singolare, Fabbrini sembra non avere dubbi: la reclusione e la diffidenza verso gli sconosciuti alimentata dalla pandemia non ha fatto danni “Credo che il momento storico che stiamo vivendo abbia decretato il successo di Nest. Se Tavolata fosse stata lanciata quattro anni fa magari non avrebbe avuto lo stesso exploit. C’è la voglia di fare delle esperienze, di condividere dei valori, di sfuggire anche all’individualismo. Era ovvio che non avremmo smesso di viaggiare e di condividere”.

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