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Martedì, 3 Ottobre 2023
Territorio

I ristoratori più intraprendenti dei Castelli Romani aprono un nuovo bistrot

Dopo il premiatissimo Sintesi arriva Tinello, da Ariccia a Castel Gandolfo, Sara, Matteo, Carla e Andrea portano una tavola “da condividere” ai Castelli Romani

È una squadra allargata quella che c’è dietro un nuovo ristorante spuntato a Castel Gandolfo nel mezzo dell’estate 2023, proprio nei pressi del Castello Pontificio. Gli appassionati di indirizzi di alta fascia avranno imparato a riconoscere i loro volti: quelli di Matteo Compagnucci e Sara Scarsella, gli chef dietro l’apertura del ristorante Sintesi ad Ariccia.

L’apertura di Sintesi ad Ariccia e la pandemia

Era l’inizio del 2020, dopo poche settimane la pandemia avrebbe imposto la chiusura dei ristoranti, ma la coppia non si è mai abbattuta. Certo la zona è difficile, per questo servono tutte le esperienze acquisite in anni di viaggi tra Asia, nord Europa e Australia: il pane fatto in casa, i panettoni e le colombe, persino le uova di cioccolato, poi la cantina dei vini, il servizio, l’orto di famiglia (che da poco è stato spostato in nuova sede). A novembre 2022 gli sforzi vengono riconosciuti anche – ma non è l’unico riconoscimento e nemmeno il primo – dalla guida Michelin che assegna a Sara e Matteo una stella. Accanto a loro c’è Carla, sorella di Sara che cura il servizio di sala. Insieme hanno deciso di puntare tutto su una zona particolare, in fermento ma ancora con dei buchi neri per la ristorazione (Ariccia per esempio, è uno di questi), quella dei Castelli Romani dove sono nate.

Tinello_Pomodori con origano e olio alle foglie di fico_ph. Andrea Di Lorenzo

Il bistrot che non vuole essere un posto turistico

Tinello è la nuova avventura in una zona ancora da esplorare, quella di Castel Gandolfo. La piccola cittadina è famosa per la residenza estiva dei papi e per la vista spettacolare sul lago omonimo. Purtroppo però, la ristorazione da queste parti non brilla, perciò l’apertura di Tinello – questo il nome del nuovo indirizzo – è una sfida nella sfida. Nella nuova impresa c’è anche Andrea Cingolani, classe 1992, cuoco di origine marchigiana (come Matteo, una singolare coincidenza) che fa coppia con Carla e ha deciso di spostarsi sul mondo della sala uscendo dalla cucina. “In realtà questo è stato il primo locale che abbiamo visto quando volevamo aprire Sintesi” spiega Sara, mostrando il locale dai soffitti alti e mattoncini alle pareti che ospita la nuova proposta “sarà molto più semplice di quella di Sintesi”. Sia nella formula che nel servizio. Nasce in effetti in un vero tinello con una grande grotta sotterranea, che verrà usata in futuro per il vino.

Tinello_interni_ph. Andrea Di Lorenzo

I piatti da dividere di Tinello a Castel Gandolfo

C’è una sola carta con più di una ventina di piatti, destinati a cambiare spesso, che stanno fra gli 8 e i 18€. Non c’è distinzione tra antipasti, primi, secondi: sono tutti piatti che stanno bene da soli ma sono pensati soprattutto per la condivisione. Si spazia tra carne, pesce, verdure (un cavallo di battaglia della loro cucina), con proposte più legate all’italianità, altre invece alla cucina internazionale. Per fare qualche esempio: il ceviche di pesce di lago, le fettuccine ai finferli, le verdure fritte al pepe di Sichuan, ma anche il sandwich di lingua, cetriolo fermentato e maionese al dragoncello. “Il nostro locale per ora va molto bene” spiega Sara “per cui abbiamo voluto reinvestire non appena si è presentata l’occasione”. In menu i piatti segnati con il logo di Sintesi, sono quelli realizzati nella cucina del ristorante: il pane, i dolci, i carciofini in conserva tra gli altri. “Nulla di complicato” dice Matteo “devono essere cose semplici, adatte anche per l’aperitivo. L’idea è riempire il tavolo di tante cose da condividere”. Nella piccola cucina c’è una trafila in bronzo per fare la pasta in casa, molte delle idee vengono da “Sintesi at homel’esperienza del delivery fatta durante il Covid.

Tinello_Fusilli con crema ai crostacei e triglia marinata_ph. Andrea Di Lorenzo

La carta delle bevande e la proposta di vini laziali

Via i menu degustazione, dentro la formula “para compartir” che permette di mettere bere e mangiare sullo stesso piano, nei circa 30 coperti del locale, compreso il bancone. “Pochi cocktail ma fatti bene” dice Carla, spiegando la scelta di introdurre una carta dei classici, con birre in lattina, amari e una piccola lista di sakè. Accanto c’è il vino, una proposta più accessibile rispetto a quella di Sintesi. “Abbiamo cercato di raccogliere i migliori produttori artigiani che lavorano in gran parte in biodinamica. C’è molto Lazio e molte Marche, viste le nostre origini, ma abbiamo cercato di rappresentare tutta l’Italia, con qualche incursione in Francia”. Aperitivo, cena, dopo cena, forse in futuro anche un brunch, la proposta sembra promettente e disimpegnata, ma con il tratto distintivo della qualità della cucina e della freschezza delle idee di chi l’ha portata da queste parti. 

Tinello_Lemon tart_ph. Andrea Di Lorenzo

Tinello Bistrot
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