Non c’è da stupirsi che il nome non sia nuovo: Cantine Lunae (o sarebbe meglio scrivere Lvnae) è una delle più apprezzate realtà vinicole della Liguria e punto di riferimento per il territorio della Lunigiana. Dietro c’è il lavoro della famiglia Bosoni, alla quarta generazione di produttori di vino con il padre Paolo e il figlio Diego. Anche a quest’ultimo si deve l’inaugurazione di una nuova, spettacolare cantina, che si va ad affiancare a quella storica, una cascina ristrutturata per accogliere gli ospiti tra sale degustazioni, mescita ed esposizione delle bottiglie tra legno e mattoncini.
Il progetto di designer e architetti per la cantina del futuro
Non potrebbe essere più diverso lo spazio della nuova Cantina Lunae, figlia di un lavoro pluriennale, affidato al designer Andrea Del Sere e agli architetti di AT Studio. Intorno a uno spazio pre-esistente, che oggi ospita solo gli uffici, è stato creato un complesso che si estende su più livelli, nonché una parte interrata, diventando una sorta di unicum con il paesaggio. Dopo aver varcato l’ingresso principale, si percorre un sentiero con i filari di vino rappresentativi di diversi vitigni e si osserva una commistione naturale fra una collina e l’edificio portante della cantina. Entrando, una sorta di tunnel accoglie i visitatori, seguendo in trasparenza il percorso del suolo e della terra in cui ci si addentra. Due le sale di degustazione più spettacolari, che dal 22 ottobre saranno aperte anche agli esterni, una al piano di sopra e una al piano seminterrato.
Visite guidate e degustazioni da Cantine Lunae
La cantina è stata inaugurata a luglio 2023 ed è attiva per la vinificazione dal 2019 ma solo ora potrà accogliere gli ospiti per cui è sempre stata pensata. “Nella progettazione abbiamo ridotto le distanze fra ambienti di rappresentanza e spazi lavorativi, nobilitando questi ultimi, consci che la bellezza è qualità, l’estetica è etica che influisce in maniera diretta al benessere di chi opera in cantina” ha raccontato il designer Andrea Del Sere. E infatti durante la visita vengono percorsi anche gli spazi di imbottigliamento, altamente tecnologici, o i magazzini. L’intento complessivo del progetto, oltre quello funzionale, è stato quello di presentarsi come una fusione di uomo e natura, “una mimesi biomorfa” che si è resa possibile tramite l’utilizzo di materiali che si mimetizzano proprio con la terra, il suolo e anche il vino.