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Venerdì, 19 Aprile 2024
Territorio

C’è una macelleria campana che prepara e spedisce “il pacco da giù”

Non solo rifornimenti: quello che tradizionalmente era un gesto di affetto nei confronti di un parente lontano, oggi è una scelta etica

Mai sentito parlare del “pacco da giù”? Si tratta di una scatola di prodotti alimentari solitamente spedita ad amici e parenti che si ritrovano a vivere lontano da casa, spesso studenti emigrati nelle città del nord. E questa è la spiegazione meramente teorica di un gesto che invece, porta con sé innumerevoli altri significati. Chiunque sia stato uno studente fuorisede sa bene di cosa stiamo parlando: un pacco di taralli del forno sotto casa, la parmigiana fatta da mamma o semplicemente alcune verdure in conserva che nelle grandi città sono introvabili.

Un rito, quello di mandare il pacco di cibarie, che fa parte della tradizione domestica italiana e supera anche i confini nazionali. Oggi la faccenda non riguarda più solo le famiglie ma anche alcune attività, i piccoli produttori e gli artigiani. Un esempio è l’iniziativa Il Pacco da Giù che la Macelleria Parrella Marco, di San Pietro in provincia di Avellino, porta avanti da un anno. La storica insegna nasce nel 1974 dai fratelli Marco e Michele Parrella, ma oggi, come spiega Giuseppe Parrella, ideatore del progetto insieme al papà Marco, “viene prodotto tutto in base alla richiesta, non c’è mai un surplus e quindi uno spreco”.

Il bancone delle carni da Macelleria Parrella Marco

Come nasce l’idea del pacco da giù

Nasce quasi per gioco ma poi si trasforma in qualcosa di più grande” ci racconta Giuseppe, “sono stato uno studente fuorisede e come spesso succede, la famiglia mi mandava il pacco da giù. Lo condividevo con gli amici e ben presto ci siamo resi conto che era diventata una vera pratica politica”. Non solo un rifornimento di prodotti alimentari, ma un atto che va a tutelare sia la relazione umana tra consumatore e piccolo produttore, sia l’ambiente, il territorio (in questo caso la maggior parte dei prodotti arrivano dalla zona di Montoro, dal Cilento e dall’Irpinia) e la produzione artigianale. “È solo un discorso di autodeterminazione alimentare, un modo di procurarsi da mangiare molto lontano dal semplice acquisto da uno scaffale. Ho vissuto a Roma per un po’, ma una volta tornato, con mio papà ha deciso di mettere in pratica questa idea”.

Come sono organizzati

Al momento la Macelleria Parrella, essendo un’attività piccola e a conduzione familiare, spedisce solo sul territorio romano. “Riforniamo alcuni locali di Roma ma soprattutto diverse associazioni come Casetta Rossa, Fusolab, l’Osteria di Monk o Bazar Taverna Curdo Meticcia. Ma solitamente chi vende non ha sempre questa attenzione al prodotto, ed è più facile arrivare o suscitare interesse direttamente nel consumatore finale”, spiega Giuseppe. I prodotti sono categoricamente stagionali e mensilmente viene preparata una lista delle disponibilità, la quale viene poi mandata ai locali, alle associazioni o ai gruppi di acquisto. Gli ordini avvengono in base alle disponibilità prospettate dai produttori o dalle aziende agricole, ma la produzione segue la domanda dei consumatori o dei locali, portando quasi a zero gli sprechi “se chiedono 5 cose ma noi ne abbiamo 3, ne porteremo 3”. I prodotti vengono mandati su con un furgone refrigerato, a volte guidato da Giuseppe, altre volte dal padre Marco. Per i gruppi di acquisto le spedizioni arrivano una volta al mese, mentre per i locali e le associazioni anche una volta a settimana.

I semilavorati della Macelleria Parrella Marco

Cosa sono i gruppi di acquisto

Si tratta di una serie di consumatori che scelgono di autodeterminarsi nell’ambito dell’acquisto alimentare, si organizzano per creare un contatto diretto con i produttori e accorciare così la filiera”. Attraverso delle piattaforme gratuite si entra in relazione con quello che è il referente del gruppo, colui che si interfaccia con i consumatori e con i produttori, mandando di volta in volta la lista delle disponibilità di quel periodo e il conseguente ordine. Ogni gruppo è diverso e relativo a determinate zone del territorio romano, con un’organizzazione propria, totalmente gratuiti oppure con il tesseramento  associativo.

Quali sono i prodotti?

Oltre ai salumi e alle carni - prodotti internamente nella macelleria - Il Pacco da Giù può essere rifornito con formaggi di pecora, di capra o di mucca come la bufala del caseificio Principato. Ma anche di vino e di birra, di miele o di castagne quando ce ne sono, oppure di semilavorati o di preparazioni pronte al consumo come la cipolla ramata o il carciofo preturese. Tutti questi alimenti vengono scrupolosamente e personalmente selezionati da Marco Parrella e dal figlio Giuseppe, per differenziare sempre l’offerta e sostenere quante più aziende possibili sul territorio campano.

Gli spiedini della Macelleria Parrella Marco

Ordinare il pacco da giù per provare

Per entrare in un gruppo di acquisto o per provare Il Pacco Da Giù della Macelleria Parrella, basta inviare una email a macelleriaparrellamarco@gmail.com e, in base a alla zona in cui ci si trova, si entrerà in contatto con il referente di quella data area. Il servizio è nato da circa un anno ma sembra già sulla strada buona, “il nostro obiettivo è far riavvicinare e far conoscere alle persone i sapori e i prodotti oramai quasi dimenticati nelle grandi città e devo dire che fino ad ora c’è stata una bella risposta”.

Macelleria Parrella Marco

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