Le mitiche frasche del Friuli Venezia Giulia: cosa sono e quali le migliori
Vino, salumi e formaggi del territorio, piatti tradizionali: questo il menu tipico che si può trovare all’interno delle frasche friulane. Da abitazioni private, case di contadini, a piccole osterie disseminate tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia
Si annunciano tramite una freccia di legno, molto spesso con un’indicazione bilingue, in italiano e friulano. Sono le famose frasche del Friuli Venezia Giulia, disseminate un po’ ovunque soprattutto al confine con la Slovenia, e della Venezia Giulia tra Trieste e Gorizia. Attraversando le strade che portano verso il Carso non è difficile trovare questi luoghi, in principio delle abitazioni private di contadini che venivano aperte solo per pochi mesi all’anno, e ora dei veri e propri agriturismi o piccoli spazi annessi alle aziende agricole, dove mangiare e bere prodotti tipici del territorio. Chiamate anche osmize, una parola che deriva dallo sloveno osmen che vuol dire otto, in ragione del numero di giorni all’anno in cui l’Imperatore del Sacro Romano Impero concedeva la vendita dei propri prodotti agli agricoltori dell’Impero. Vediamo come sono nate, cosa si mangia e quali sono le migliori.
Le frasche in Friuli Venezia Giulia: cosa sono e cosa si mangia
Dei rifugi dove i lavoratori di zona si incontrano a fine turno per condividere un bicchiere di vitovska o di refosco. Le frasche non possono considerarsi delle osterie perché molto spesso manca una cucina vera e propria nonostante negli anni molte di queste si sono attrezzate per servire anche dei piatti cucinati. Sono più delle stazioni di posta dove fermarsi e rigenerarsi con vino del territorio, salumi, formaggi locali a cui si aggiunge il cren, la radice dal forte sapore pungente. Le frasche stupiscono per il prezzo basso e per la qualità sempre alta di ciò che si serve: un litro di vino della casa può anche essere venduto a 5€, un bicchiere si può trovare anche a 50 centesimi, a cui si accompagnano anche altri piccoli piatti come uova sode in estate e per finire lo strucolo de pomi una sorta di strudel. Ovviamente le frasche con il tempo sono diventate più simili ad agriturismi, soggetti addirittura a una legislazione agevolata per garantire la tradizione.
Dove trovare le frasche: tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia
Una tradizione che si divide con i vicini sloveni, anche loro pronti a schierare un nutrito numero di frasche, o meglio dire osmezie. In realtà le frasche originali, ovvero le case private dei contadini aperte solo per pochi periodi dell’anno, esistono ancora ma in numero limitatissimo. Vi consigliamo di andare all’Osmiza Fabjan - N'Puljh, vicino Trieste, proprietari anche di una piccola vigna; oppure la Frasca a Borgo Sandrigo vicino Villa Vicentina in provincia di Udine, un borgo del 17° secolo assolutamente da visitare. Qui da provare lardo, salame e gli uvaggi bianchi. Posti tipicamente artigianali, dove addirittura i salumi vengono dai maiali di casa è la frasca Cumin a Ruda paese, sempre in provincia di Udine. AI piedi del monte Trstelj, uno dei più alti del comune di Comeno a una quota di circa 400 metri, c’è l’osmiza Leban e si mangia luganiga con i crauti, formaggi di capra, salsiccia secca. Nella zona di San Dorligo, invece, con una splendida visuale sulla vallata di Trieste c’è De Liso: ottimo per il refosco e i formaggi. Una miriade di posti così si nascondono in questa regione e a cavallo con la Slovenia, per una tradizione che è unica nel suo genere.