Il Lago di Garda, il più grande del paese, è un angolo di dolcezza mediterranea tra i primi rilievi alpini e la pianura padana. Complice il grande specchio d’acqua che rende il clima mite e riverbera la luce del sole su vigne e uliveti, da qui arrivano calici eccellenti, nonché un paniere di prodotti — di acqua e terra — che rifornisce con generosità le tavole locali. Abbiamo raccolto un po’ di consigli per sfruttare al meglio qualche giorno di scoperte da sponda a sponda.
Il Garda, un lago “mediterraneo”
Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige: sono tre le regioni che godono dell’affaccio sulle piacevoli rive del lago. E da ben oltre arrivano numerosi i turisti che lo affollano in tutte le stagioni, con particolare propensione del Centro Europa. Garda terra di poeti — dal latino Catullo, cui è attribuita un’antica villa romana sulla penisola di Sirmione, al Vate Gabriele D’Annunzio, che lo scelse per edificare il suo Vittoriale — ma anche capaci agricoltori.
La vite da queste parti ha millenni, e oggi esprime la varietà dei suoli in 10 denominazioni raccolte dal Consorzio Garda Doc, che riunisce esperienze che per ampelografia e forme di allevamento sono rimaste quelle tradizionali, ma si apprestano a incontrare anche il gusto moderno per, ad esempio, delle grandi bollicine. Ecco quindi lo spumante come tipologia centrale della denominazione, che va a riunire come elemento comune quei sette milioni di bottiglie prodotte in zona sotto vario nome. Ci sono poi insoliti (si penserebbe) agrumi, come limoni, cedri, arance amare e addirittura capperi, tutelati come Prodotti Agricoli Tradizionali dal 2011, e infine l’ulivo, che qui si spinge nel suo punto più a nord (del mondo!). Un susseguirsi dunque di coltivazioni e borghi storici, come quello di Peschiera del Garda, con le sue mura veneziane patrimonio Unesco, o quello di Lazise, dal bel castello Scaligero e la medievale dogana veneta, comodi da perlustrare in bici oppure in barca.
Cosa fare sul Lago di Garda
Secondo i “locali”, non c’è punto di vista migliore di quello acquatico per avere una visione d’insieme. Dalla sponda veronese a quella trentina, passando per la bresciana, la compagnia Navigarda organizza tour a bordo dell’affascinante Motonave Zanardelli, un piroscafo del 1903 ristrutturato nel pieno rispetto della sua allure Liberty (a partire da 45€).
Immancabile una visita al già citato Vittoriale degli Italiani, per immergersi nell’atmosfera “totalizzante” di uno dei più importanti intellettuali della prima metà del Novecento, che nella calma del lago trovò, per un periodo, una certa pace (da 12€). Se per un affondo nella tradizione olivicola c’è il Museo dell’Olio di Cisano, di quella enologica parla il Museo del Vino, ospitato dalla Cantina Zeni di Bardolino. Non mancano le insegne di pregio, per quel che riguarda il pernottamento. Come il Regina Adelaide di Garda, attivo dagli anni ’60 in una bella villa Art Nouveau e dotato anche di un’ottima pasticceria (provate i mitici biscotti San Vigilini).
Per un’esperienza di taglio diverso, invece, ci sono possibilità di “glamping”, con ecolodge, “bolle” e cupole geodetiche per immergersi nella natura con il minimo impatto (ma buoni comfort). Cercate l’opzione migliore tra le strutture Lago di Garda Camping.
Dove mangiare sul Lago di Garda
Il panorama gastronomico lacustre, se letto nel modo giusto, è tutto fuor che noioso. Schivando le trattorie con menu turistici, conviene puntare su tavole sicure.
Da pezzi da novanta dell’alta gastronomia come Riccardo Camanini (la sua storia ve l'abbiamo descritta qui) e il suo Lido 84 pieds dans l’eau di Gardone Riviera — dove la sua celebre “cacio e pepe in vescica” si può aggiungere al menu da 130€ — alla Locanda Perbellini al Lago a Garda, dove la cucina di chef Giancarlo è proposta in degustazioni tra terra e acqua a partire da 60€ (5 portate).
Giovane e promettente è l’offerta del MoS di Desenzano (che vi abbiamo raccontato), dove si pasteggia con “friturin” di lago, risotto alla gardesana alla tinca e gelato di latte di Malga (degustazione 55-75€). Sempre sulla sponda bresciana lavora un altro grande chef: Alfio Ghezzi, che al suo Senso, il ristorante dell’hotel 5 stelle EALA, ha appena presentato un menu estivo dedicato a lago e montagne (8 portate, 150€).
A Manerba, invece, c’è Dalie e fagioli, agriturismo con rigoglioso giardino di Fabio Mazzolini e Antonella Varese (sorella della brava chef Viviana), con un menu particolarmente conveniente a 35€ che mette insieme fusilli di grano arso con pancetta e fatulì (un formaggio della Val Camonica) costine fondenti e molto altro (da 35€).
Per una cucina tipica sulla riva trentina — tutta sarde di lago, carpaccio di lavarello e bigoli alla torbolana — si può optare per La Terrazza, un ristorante sul lungolago di Torbole dove il Garda incontra le pareti rocciose del Monte Baldo.
Dove degustare sul Lago di Garda
Basterebbe percorrere la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, o quelle più specifiche di Bardolino e della vicina Valpolicella, per avere un catalogo ampio di possibilità.
Consigliamo però di iniziare magari dalla cantina Perla del Garda di Lonato, per testare le potenzialità delle bollicine del Lugana Spumante Dop (anche in occasione di visite e degustazioni guidate). Gli amanti dei rossi, invece, tengano a mente la cantina Tommasi, che a Pedemonte, tra il lago e Verona, è campionessa di Amarone. Per accompagnare, calici ad assaggi, c’è infine il wine bar Vino e Cucina della Tenuta Canova di Masi.
Qui, nella campagna di Lazise, il vino non solo si beve, ma si ritrova nel piatto: il risotto all’Amarone con scaglie di formaggio Monte Veronese (16€) potrebbe riassumere perfettamente il viaggio sul lago.