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Venerdì, 19 Aprile 2024
Turismo

Val d’Orcia: cosa fare e dove mangiare tra le colline patrimonio Unesco

Borghi rinascimentali, gite in bici, antiche terme e abbazie medievali, ma anche buone tavole, agriturismi e cantine dove degustare il meglio dell’enogastronomia locale. La nostra guida

Tra le tante magnifiche aree della Toscana, la Val d’Orcia spicca per la dolcezza del paesaggio, per il patrimonio storico e quello, altrettanto interessante, enogastronomico. Una combinazione eccezionale, che complica tuttavia la scelta di cosa fare, dove mangiare (e, naturalmente, bere); soprattutto se i giorni a disposizione non sono molti. Abbiamo raccolto qualche consiglio sulle attrazioni da non mancare, le tavole affidabili e le cantine più accoglienti, per pianificare un viaggio tra strade bianche, borghi antichi, infilate di cipressi, cucina e assaggi enologici.

Le strade bianche della Val d'Orcia, ph. Shutterstock

La Val d’Orcia, patrimonio Unesco

Quando l’Unesco inserisce una località nella lista dei siti patrimonio dell’umanità, significa che quel luogo è davvero straordinario. Nel 2004 è successo alla Val d’Orcia, area nell’entroterra della provincia di Siena punteggiata dalle cittadine di Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e solcata dall’antico tracciato della Via Francigena. Un territorio ancora integro, disegnato da abitanti che sono stati nel tempo agricoltori, pastori e oggi bravi vignaioli, ma anche architetti e urbanisti visionari. Tra il paesaggio duro delle crete a quello dolce delle colline di vigneti e macchia mediterranea si distribuiscono preziose aree archeologiche e borghi rinascimentali, oltre a cantine all’avanguardia, ristoranti e agriturismi che mettono al centro i buoni prodotti del posto.

Il dehors di Fondo

Cosa fare in Val d’Orcia

Se dal Rinascimento Pienza è conosciuta come “Città Ideale”, è perché il suo illustre cittadino Papa Pio II ne affidò il totale ridisegno, a metà Quattrocento, all’architetto Bernardo Rossellino. Fate una passeggiata per le vie del centro e seguite l’aroma del pecorino fino a una delle tante botteghe: saranno felici di farvelo assaggiare; magari quello di Cugusi, un caseificio di eredità sarda che si può anche visitare, nella campagna di Montepulciano. Immancabile una tappa a Montalcino, dove incapperete a ogni angolo in enoteche ben fornite di Brunello.

Pienza

Passateci magari in occasione dell’Eroica, la gara ciclistica su strade bianche riservata agli appassionati di bici vintage, che porta festa in tutto il paese. Per restare in tema, noleggiare un e-bike è il modo ideale per raggiungere l’Abbazia di Sant’Antimo, a meno di mezz’ora di pedalata. Fondata, secondo leggenda, da Carlo Magno in persona, è un emozionante esempio di romanico toscano, completo di “farmacia monastica” dove acquistare prodotti erboristici, distillati, spezie e caramelle. 

Bagno Vignoni, ph. Osteria del Leone

Merita una sosta anche Bagno Vignoni, un borgo che tiene al centro, al posto della piazza, una scenografica piscina con acque termali già note agli etruschi (e a Santa Caterina, che proprio qui, in quelle caldissime, si immergeva per fare penitenza). Riservate un’oretta a fine giornata per un aperitivo mozzafiato e raggiungete la Cappella della Madonna di Vitaleta tagliando i campi di grano immortalati da Ridley Scott ne Il Gladiatore. Godrete della vista a 360° sulla Val d’Orcia, con un bicchiere del Ristoro Vitaleta, a pochi passi dalla pittoresca chiesetta.

Panorama da Vitaleta

Dove mangiare in Val d’Orcia

Buona la cucina del ristorante Il Giglio nel centro di Montalcino, che, essendo anche albergo, conosce bene i paradigmi dell’accoglienza. Nato come stazione di posta, nelle sue sale panoramiche si respira un fascino d’altri tempi. Dalla pasta fino ai cantuccini (al cioccolato, deliziosi), qui si fa tutto in casa. Con uno scontrino medio di 50€, si pasteggia con battuta di chianina, gnocchi all’ortica e tartufo, piccione fondente e parfait al cioccolato.

Le tagliatelle al ragù toscano de l'Ombelico del Mondo

Nello stesso borgo c’è pure Locanda Demetra, un farm restaurant e scuola di cucina con meravigliosa vista, che prende tutto dal proprio orto e da produttori del circondario. Per una proposta 100% tradizionale, proprio sulla Francigena, c’è l’Osteria dei Briganti e dei Poeti a Torrenieri: ordinate le pappardelle al ragù. A merenda, nella cittadina papale, consigliamo infine la gelateria Buon Gusto di Nicola Sgarbi (con un negozio anche a Montepulciano e un bistrot vegetariano a Siena), dove il vino locale diventa ottimo gelato. Pasta fresca e secondi sostanziosi anche all’Ombelico del Mondo di Montisi, frazione di Montalcino, sostenuti da una cantina eccellente che non parla solo toscano.

Antipasto di coniglio de L'Osteria del Leone

A pochi metri dalle acque di Bagno Vignoni ci si accomoda invece in un edificio medievale completo di cortile interno all’Osteria del Leone, dove si può cenare con una maestosa bistecca alla fiorentina (5€ all’etto) oppure col peposo di guancia di maialino (20€). A Trequanda, vale la pena passare da Fondo per una cucina diversa dal solito: zuppe, impasti, braci accesse e molti tocchi artistici. Organizzate gli orari e assicuratevi, infine, di arrivare all’agriturismo Podere Il Casale all’ora del tramonto. Cenerete con un affaccio da togliere il fiato sulle colline di Pienza, tra una selezione di formaggi della fattoria (22€, per due) e un “tonno di pecora" con verdure dell’orto (14€). 

Podere il Casale

Dove degustare in Val d’Orcia

Nella terra del Sangiovese — addomesticato nell’elegante Brunello, nel Nobile della vicina Montepulciano o miscelato con varietà locali negli altri Orcia Doc — le buone cantine sono un mosaico che copre l’intero territorio. Consigliamo di visitare quella della famiglia Tommasi, arrivata qui dalla Valpolicella per metterci del suo.

Tenuta Casisano

Alla loro Tenuta Casisano vi mostreranno le antiche bottaie e i vigneti su una delle alture più ventilate della zona. Al limite con la Val di Chiana, nel comune di Montepulciano, c’è invece Salcheto, prima cantina off-grid d’Europa, che mette a disposizione belle stanze e Indigeno, ristorante consacrato a pane, verdure bio ed erbe spontanee.

Cena da Indigeno

Per assaggi più variegati, con referenze non solo locali e in un contesto davvero peculiare, c’è poi Vineria Aperta. Siete mai stati in un beach club in piena collina? Esiste, e si trova vicino all’abbazia di Sant’Antimo di cui sopra. Ancora ottimi calici alla Vineria Portofranco di Montisi — scegliete voi se al fresco della sala voltata oppure nel grazioso giardino.

Cocktail del Barrino di Bagno Vignoni

E siccome nemmeno in Val d’Orcia si vive di solo vino, passate a Il Barrino di Bagno Vignoni per un cocktail in seconda serata: grande mixology a due passi dalle sorgenti termali.

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