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Sabato, 30 Settembre 2023
Turismo

Perché alcuni stranieri in Italia bevono il cappuccino durante i pasti?

Piero Armenti e Peter Brunel raccontano perché americani e tedeschi continuano a voler consumare la bevanda da colazione durante pranzo e cena. La risposta? Potrebbe stupirci

Per chi frequenta le città d'arte o luoghi di vacanza amati anche dai turisti stranieri, si sarà ormai abituato a osservare i tavoli dei ristoranti o dei bar, notando tazze da cappuccino accanto a piatti di pasta. Non è raro trovare la strana coppia a pranzo, ma anche a cena. Brividi di orrore lungo la schiena per molti, che difendono l'appartenenza della bevanda al menu della colazione. Ma, dopo una lunga crisi del turismo straniero, con l'inflazione che galoppa e la voglia dei ristoratori di ricominciare a correre per riguadagnare il terreno perduto, siamo davvero nella posizione di bacchettare questi viaggiatori e dire che “no, non si fa”? Così abbiamo chiesto a chi con gli stranieri lavora tutti i giorni perché hanno questa fissa di abbinare un cappuccino bollente a un qualsiasi piatto salato.

Il caso del “cappuccino negato” a Milano

L'ultimo caso a far notizia è quello del cameriere di Milano che ha tardato di proposito la consegna del cappuccino a un tavolo che aveva appena ricevuto la pasta. Una turista statunitense, insieme con l’amica l'influencer Nadia Caterina Munno, sui social The Pasta Queen, ordina un cappuccino e un piatto di pasta. A tavola c'è già del vino rosso. In un primo momento, il cameriere cerca di convincere la donna a desistere dal procedere con l'abbinamento, consigliando di ordinarlo dopo la pasta. Ma lei insiste e il professionista trova una soluzione. Prima porta in tavola la pasta e solo dopo aver sbarazzato i piatti vuoti, serve i cappuccini giustificando il ritardo con la lentezza del servizio. Il video finisce sui social e raccoglie più di 17 milioni di visualizzazioni.

La verità dietro questo episodio è che si trattava di uno scherzo organizzato dalle due ragazze. Ma l'accostamento non è così inusuale. E se da una parte sarebbe meglio cedere alle richieste dei clienti – per quanto insolite siano - per il bene dei conti del ristorante, dall'altra parte si comprende appieno la resistenza del cameriere alla lontana abitudine gastronomica.

Il cappuccino a pranzo secondo gli americani

Gli americani che bevono cappuccino a pranzo sono pochissimi” spiega Piero Armenti, content creator e autore del profilo Instagram Il mio viaggio a New YorkBevono vino, birra o altre bevande. Piuttosto, spesso mi chiedono, ribaltando la domanda: ‘Perché voi italiani siete così fissati con l’idea di non bere il cappuccino dopo mezzogiorno o durante il pranzo?’. Ci ridicolizzano per la nostra rigidità, per il nostro non accettare che qualcuno possa bere il cappuccino dopo mezzogiorno. Se vogliono il cappuccino alle cinque, se lo prendono. Semplicemente, considerano il cappuccino una bevanda e pensano che ognuno sia libero di fare quel che gli pare”.

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Del resto, anche Joe Bastianich considera la condanna del cappuccino a pranzo o a cena il peccato originale della cucina italiana. “Forse bisognerebbe iniziare a mollare il colpo su questo aspetto” aveva dichiarato l’imprenditore a CiboToday “Se arriva l’americano e vuole il cappuccino con il branzino, daglielo, che te ne frega. Vengono qui, spendono un sacco di soldi. Se vogliono il Parmigiano Reggiano sul pesce, mettilo”.

Il cappuccino come status symbol dell’Italia

Ad amare molto il cappuccino a tutto pasto sono anche i tedeschi. Peter Brunel, chef dell'omonimo ristorante stellato di Arco, in provincia di Trento, definisce quest'abitudine nordeuropea un modo per vivere il made in Italy. Certo, chi va in un ristorante fine dining sa che richieste come queste non sono opportune. Nonostante questo alcuni habitués, spesso facoltosi, scelgono di “rischiare” chiedendo il cappuccino non solo durante il percorso principale, ma anche a metà mattina, poco prima di un aperitivo a base di champagne o Trentodoc.

Lo chef Petel Brunel del Peter Brunel Ristorante Gourmet

La combinazione di latticini con alcool crea coagulazioni e fermentazioni nel nostro organismo” ci ha spiegato Brunel “Ma per i tedeschi l’Italia è il cappuccino. È uno status symbol. Venire in Italia per loro non significa andare a caccia del caffè espresso ma proprio del cappuccino”. La fissazione dei tedeschi per il cappuccino in ogni momento della giornata è figlia della convinzione che, in fondo, si tratta di una bevanda come tante altre. Sanno benissimo quando bere il limoncello, mangiare una caprese o una pizza. Raramente chiedono una birra. Amano il buon vino e sanno scegliere le migliori bottiglie tra le regioni più vocate: Trentino-Alto Adige, Piemonte e Toscana. Ma quando ordinano il cappuccino sembrano indifferenti al giusto abbinamento che la cultura gastronomica prevede. “Mi guardano con un po’ di curiosità, chiedendosi: ma sto sbagliando? Per loro è come bere una bevanda calda, come tè o sakè. Per noi, facendo ospitalità, conta solo che i nostri ospiti siano soddisfatti e felici”.

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