Per chi mette piede in Australia c’è una prima scoperta gastronomica da fare. Al supermercato ha uno scaffale tutto suo, ma anche nei negozi o al duty free degli aeroporti si trovano stand che la vendono: stiamo parlando della vegemite, la crema spalmabile che si può trovare anche in Nuova Zelanda e che ha nutrito generazioni di australiani diventando uno degli ingredienti principali della loro colazione.
Come nasce la famosa Vegemite che cambia la tavola degli australiani
La sua storia è molto avventurosa. Comincia a Melbourne nel 1923, quando l’industriale Fred Walker si domandava cosa fare del lievito in esubero che non riusciva a vendere dal suo accordo con i birrifici del paese. Da qui la storia della Vegemite si intreccia con il Regno Unito, perché fu idea di Walker far riprodurre una crema spalmabile simile alla britannica Marmite da un chimico. Si trattava di Cyril P. Callister che ci mese due mesi a produrre un risultato appetibile, con il nuovo nome e una ricetta che usasse il lievito come base. Colori gialli e rossi, il barattolo trasparente, consistenza spessa, etichette gialle e rosse che ricordano tantissimo la Marmite, sono i tratti che ancora oggi definiscono questo prodotto. Che non subito, ma dopo alcuni anni, divenne tanto popolare da essere considerato quasi un cibo nazionale.
Il successo della crema spalmabile con il lievito
Fu così che Walker brevettò la Vegemite e nel 1935 vendette il marchio alla Kraft. Il vero momento di boom si ebbe durante la Seconda guerra mondiale, quando era impossibile importare la marmite e gli australiani, soprattutto l’esercito, dovette ripiegare sul nuovo cibo nazionale. Da lì si aggiunsero merchandising, canzoni e film. Oggi la Vegemite si trova anche nelle bakery e nei caffè delle città più importanti dell’Australia, dove viene servita per colazione accanto a fette di pane tostato in alternativa al burro d’arachidi oppure al burro o all’avocado. Uno dei fattori che ne decretò il successo (anche tra l’esercito) fu la dichiarazione che Vegemite contiene dosi di Vitamina B (l’informazione è sul fronte del barattolo, vicino a una cartina patriottica dell’Australia), rendendo implicita l’idea che fosse un elemento sano e salutare, da assumere ogni giorno.
Le creme spalmabili nel mondo
Solo nel 2017 l’azienda australiana Bega è riuscita a rimettere sotto una proprietà australiana la crema. C’è da stupirsi di tanto amore? Sicuramente no: guardando bene le culture di diverse parti del mondo, è evidente che ciascuna ha il suo “spread” (la crema spalmabile) di riferimento. Per gli italiani è la Nutella, negli States il burro d’arachidi, nel Regno Unito il marmite, in Medio Oriente c’è la tahina, e si potrebbe andare avanti con una lunga lista. Da usare come spuntini, merende o colazioni, le creme spalmabile hanno forgiato le abitudini alimentari degli abitanti dei loro paesi di riferimento, anche per motivi politici, economici e culturali.
Come spiega il National Museum of Australia “negli anni '50, la Vegemite parlava di vitalità e innocenza australiana. Oggi rappresenta un collegamento con tempi apparentemente più semplici ed è simbolo della venerazione per l'ordinario nella cultura australiana. Il Primo Ministro Kevin Rudd ha sfruttato questo aspetto quando, durante la campagna elettorale del 2007, ha dichiarato di essere un ‘tipo da toast e Vegemite’. Il legame della Vegemite con la nostalgia è evidente nelle campagne pubblicitarie contemporanee, che spesso si rifanno alla pubblicità originale ‘happy little Vegemites’ degli anni Cinquanta”.
Gli ingredienti della Vegemite: il sapore
Ma insomma, di cosa questa Vegemite? E com’è fatta? Il primo approccio per chi non l’ha mai assaggiata è un po’ traumatico. Però, se ci sei cresciuto diventa un sapore familiare, come ci viene raccontato da molte persone in Australia. Viene realizzata principalmente con estratto di lievito e con altri additivi. È addizionata con glutammato per questo ha un sapore estremamente concentrato (che ricorda l’umami). Non è né dolce, né spiccatamente salata. Si mette sul pane, sui pancakes, sui crackers, dentro i sandwiches. Non è del tutto impossibile trovarla in ricette di cucine importanti. Un’idea potrebbe essere quella usarla ad esempio per un risotto con funghi freschi. Rimane comunque un cibo casalingo, col sapore dell’Australia.