Massimo Bottura fa una carbonara che in realtà è un dessert. Il video
Ispirato in realtà a una ricetta di Gianfranco Vissani, è un dolce che propone l’abbinamento di uovo, guanciale e pecorino in modo del tutto diverso dal solito. Ma ci sono anche banana e caviale
Una carbonara al posto del dessert? Ci ha pensato Massimo Bottura. Quando eravamo tutti in pieno lockdown, il super chef modenese ha chiesto alla sua brigata uno sforzo di fantasia, invitandola a ragionare su un nuovo menu a partire da un solo spunto: la copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles.“With a Little Help from my Friends” è la canzone che li ha ispirati, portandoli a immaginare un itinerario nella storia della cucina italiana degli ultimi ’50 anni e rielaborare piatti e ricette, appunto, di amici e compagni di viaggio. A chi ha avuto la fortuna di assaggiarlo è stato proposto un dessert davvero insolito, ispirato a una ricetta di Gianfranco Vissani già capace di trasformare (quasi) del tutto il mitico primo laziale.
La “Divina Proporzione”, la carbonara dessert di Massimo Bottura
Mentre il piatto del grande cuoco umbro era una zuppa fredda con crema di uovo, gelato di cachi, caffè, guanciale soffiato e pepe nero, quello di Bottura mima le fattezze di un cono caduto a terra (avete presente “Oops mi è caduta la crostatina al limone”? Un altro suo classico apparentemente “disintegrato”). Nel video di Reporter Gourmet è lui stesso a spiegare come l’ha messo a punto, dopo ben 22 tentativi in soddisfacenti. Non manca nessuno degli ingredienti del primo di pasta, ma c’è anche qualcosa in più. La buccia di banana usata per creare il cono, ad esempio.
Lo stesso che è farcito con gelato al pecorino, composta di banana, tuorlo d’uovo e guanciale croccante. Poi crema inglese al pepe e vaniglia. Nella punta del “cornetto”, al posto del cioccolato, c’è invece del prezioso caviale. Come mai il dessert si chiama “Divina Proporzione”? Perché, su un piattino a parte, al commensale è servita una piccola quantità di altri ingredienti, da aggiungere a piacere una volta assaggiato qualche boccone. Un esperimento lasciato alla fantasia di ciascuno, per vedere come, spostando di poco gli equilibri, la stessa ricetta può trasformarsi da dessert ad antipasto. Oppure tornare addirittura un primo piatto.