La famosa carbonara sullo stecco di un ristorante di Roma. La video-ricetta
Spaghetti, uova, guanciale e pecorino, proprio come quella classica, che poi vanno sagomati a mo’ di gelato e fritti. Un’invenzione di Barbara Agosti perfetta da mangiare a passeggio
Tranquillizziamo i puristi: nessuna carbonara è stata maltrattata per questa ricetta. Tutt’al più fritta. Parola di Barbara Agosti, chef piemontese di stanza a Roma da anni, che ha voluto scommettere sulla rivisitazione di un caposaldo che a tratti pare intoccabile. Parlare di “grande classico”, in questo caso, suona però un po’ estremo, se pensiamo che la prima traccia scritta della ricetta risale alle pagine di un numero de La Cucina Italiana soltanto del 1954. Anche a quella versione oggi “eretica” (perché comprensiva di pancetta, groviera e aglio) la chef rende omaggio al suo Eggs di Trastevere, un ristorante tutto dedicato alle uova e all’amatissimo primo laziale, dove si è inventata anche la carbonara sullo stecco.
La ricetta della carbonara sullo stecco di Eggs
Il primo locale d’Italia a vantare una carta delle carbonare — con 14 varianti multicolor, dalla viola con cipolla caramellata alla porpora con petto d’anatra, fichi e provolone, passando per la nera al tartufo — non poteva non tentare un azzardo. “Siamo nel cuore di un quartiere bellissimo”, spiega Agosti nel video di Cookist, “e volevamo trovare un modo per renderla ‘mangiabile’ anche mentre si passeggia”. Una ricetta diventata virale dopo un passaggio su Masterchef nel 2019, che da allora ha conquistato i romani più reticenti e le decine di turisti che vengono apposta a provarla. Per il suo “strapazzo”, il procedimento è lo stesso della versione canonica. Ottimi spaghetti da tenere molto al dente e una crema composta da uova, pecorino, guanciale “ben tostato” e pepe nero. Per rifarla a casa, è necessario dotarsi di un semplice stampo in silicone per gelati, con tanto di stecco. La pasta va accomodata bene nelle formine e il tutto riposto in congelatore a indurire. Ogni porzione andrà quindi estratta e passata in uovo sbattuto e pangrattato, prima di finire nell’olio ben caldo per la frittura: un “gelato” buono in tutte le stagioni.