Come si mangia nel ristorante di sushi più famoso del mondo. Il video
Un bancone da 10 coperti e un menu da 15 portate con sushi preparato a regola d’arte. Lo chef è il figlio di Jiro Ono, il maestro con tre stelle Michelin che conquistò anche Obama
Nel mondo, ci sono alcuni ristoranti che godono di una fama leggendaria. Veri e propri templi della gastronomia, popolari e ambiti quanto le attrazioni turistiche più famose. Uno di questi è senz’altro il Sukiyabashi di Tokyo del maestro 98enne Jiro Ono, famoso in quanto primo locale di sushi ad aver guadagnato tre stelle Michelin. Forse, però, vi sarà capitato di sentirne parlare nel momento della sua massima popolarità: la visita di Barack Obama, suo ospite al bancone da soli 10 posti con l’allora ministro Shinzo Abe nel 2014. Il suo commento? “Il miglior sushi della mia vita”.
Il sushi di Sukiyabashi Jiro
Stesso scalpore fece, cinque anni più tardi, la decisione della guida di revocare le tre stelle. Ma solo per un motivo “tecnico”. Il piccolo locale accanto alla stazione di Ginza, infatti, risulta oggi inaccessibile ai più, accettando prenotazioni soltanto dalle concierge degli alberghi di lusso. Per fortuna, però, il testimone è stato raccolto da chef Takashi Ono, suo secondogenito, che ha aperto una sede nel quartiere Roppongi, comunque premiata con due stelle. È proprio lì che l’esperto di cultura nipponica, guida e youtuber da 160mila iscritti Tommaso in Giappone è stato a pranzo con la moglie Yuri, filmando dal primo all’ultimo boccone. Un percorso piuttosto lungo e articolato — in giapponese omakase — dove il commensale si affida alla sapienza e all’estro dello chef, libero di decidere la sequenza delle portate. In questo caso ben 15, con bocconi calibrati al millimetro di riso e pesce in varietà dalle più magre alle più grasse.
Nel video si assiste ai movimenti calmi e precisi degli chef, capaci di dosare salsa di soia e condimento in maniera impeccabile, dietro a un bancone da pochi posti. Halibut, seppia, quattro diversi tipi di tonno. Poi uova di salmone, mazzancolle, ricci di mare e anguilla, per finire con l’omelette tamagoyaki. Da mangiare con le mani, come prevede tranquillamente l’etichetta giapponese. Il conto? Anch’esso salato — pari a circa 450€ —, ma, a giudicare dalle espressioni entusiaste, si direbbe ne sia valsa la pena.