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I 10 vini italiani più famosi nel mondo

Dal Lambrusco al Prosecco: un patrimonio storico di sapori

I vini italiani sono apprezzati in tutto il mondo, basta osservare i dati relativi all’affluenza di pubblico per eventi come Vinitaly (93mila presenze solo nel 2023) e le numerose iniziative promosse da Vinitaly Around the World, che spaziano dagli Stati Uniti all’Europa, passando per il Sudamerica e l’Asia. 

Prestigiosi e dotati di un apporto culturale molto rilevante, i vini nati e prodotti da vitigni italiani sanno restituire, in un solo assaggio, tutto quel patrimonio di ricchezze che appartiene a questo paese. Per questo, chi compra e beve un vino italiano, decide di regalarsi una vera esperienza.

Come scegliere il vino giusto per le occasioni speciali

Ma quali sono i vini italiani più famosi nel mondo? Ne citiamo solo 10, ma la lista sarebbe pressoché infinita. Questa presenta i vini considerati più iconici, a esempio di come il Made in Italy giochi un ruolo determinante nella promozione di un vino del territorio.

Brunello di Montalcino: il vino più importante del mondo

Secondo la rivista americana Wine Spectator, il miglior vino del mondo nel 2023 è il Brunello di Montalcino. Nello specifico, il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano, proprietà toscana composta da 57 ettari di terreno di cui 22 destinati al Brunello e 10 al Rosso di Montalcino.

Un orgoglio non solo italiano, ma toscano: questa regione infatti vince per la quinta volta il podio su Wine Spectator.

Peculiarità del Brunello di Montalcino, in grado di definirne in maniera decisiva il sapore, è la produzione da uve Sangiovese. Il vino rimane due anni in botti di rovere e si può commercializzare dall’inizio del quinto anno dalla vendemmia. 

Il profumo intenso di questo vino, sottolineato da note di legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composita, contribuisce alla sua importanza in tutto il mondo.

Il Chianti: un orgoglio tutto toscano

Citato anche da Anthony Hopkins nei panni di Hannibal Lecter, il Chianti nasce in un’area geografica posta tra Siena e Firenze ormai più di 300 anni fa.

Il vino Chianti Classico può essere prodotto con uve Sangiovese con un minimo di 80%, e un contributo massimo del 20% di altri vitigni a bacca rossa. Nel corso del tempo, però, grazie all’impegno nel campo della ricerca, si è affermata sempre più l’importanza del Sangiovese e dal 1996 è possibile produrre vini a denominazione utilizzando uve Sangiovese in purezza. Dal 2006 il vino Chianti Classico può essere prodotto esclusivamente con uve a bacca rossa.

Franciacorta

Un vino la cui provenienza esatta è da attestare attorno alle colline tra Brescia e il Lago d’Iseo, che comprendono circa una ventina di comuni. Il vino, inconfondibile spumante, è composto da Chardonnay e/o Pinot Nero e nel corso della sua attività ha “aperto” anche al Satèn, Rosé, Millesimato e lo storico Franciacorta Riserva.

Sassicaia

L’esempio più eclatante di vino cosiddetto Super Tuscan (che non rispetta la procedure tradizionali di preparazione). Prodotto con almeno l’80% di Cabernet Sauvignon, prima di essere commercializzato deve trascorrere almeno due anni dopo l’imbottigliamento. 

Questo vino richiede piatti strutturati e complessia: antipasti di terra, carni bianche e carni rosse.

Barolo

Vino rosso a Denominazione di origine controllata e garantita prodotto esclusivamente in alcuni comuni del Piemonte. Piace in tutto il mondo per la sua grande personalità: colore rosso granato per un gusto complesso, persistente ed intenso. 

Interessante è la compresenza di note fruttate e floreali (viola e vaniglia) con note più speziate e di goudron.

L’Amarone della Valpolicella

Decisamente tra i più corposi e strutturati, in abbinamento a carni dal sapore deciso, l’Amarone della Valpolicella proviene da una zona  in provincia di Verona, denominata appunto la Valpolicella. È un vino rosso passito, secco, ma dai profumi e dalle proprietà uniche.

La gradazione alcolica può toccare i 16%, pertanto l’abbinamento con pietanze strutturate è in questo caso obbligatorio.

Lambrusco

Non un vino qualsiasi: è il vino rosso italiano più venduto in Italia ed esportato nel mondo. Basti pensare che solo nel 2016 sono stati prodotti 400 milioni di bottiglie. 

Noto per essere servito freddo (in alcuni casi anche con ghiaccio), il lambrusco è o frizzante o spumante (nelle versioni secco, amabile, dolce). Sia la versione frizzante che quella spumante può essere anche rosé. 

Montepulciano d’Abruzzo

Ottenuto da uve di Montepulciano, a cui può essere aggiunta una quantità minima di altre uve. Si tratta di un un vitigno importante dal quale nascono e derivano molti altri vini rossi provenienti dall’’Italia Centrale. 
 

Un inconfondibile colore rosso rubino per un gusto decisamente fruttato e asciutto. Tanto noto e distribuito da risultare nel 2007 il vino più prodotto in Italia.

Prosecco

Noto per la sua effervescenza, il Prosecco è un vino spumante prodotto con il metodo Charmat, da uve di Glera più altri vitigni non aromatici. Nel corso degli anni è il protagonista assoluto dei mercati internazionali, con oltre 500 milioni di bottiglie vendute ogni anno in tutto il mondo.

Ideale come abbinamento a risotti (in particolare a quello di asparagi), è anche noto per la sua flessibilità e la sua rilevanza in tutti i tipi di pasto: dall’aperitivo alla cena.

Barbaresco

Piemontese DOC, è un vino composto al 100% da uve del vitigno Nebbiolo, ossia uno dei vitigni più sensibili alla zona di coltivazione: quindi, posizioni diverse e distanze di pochi chilometri dall’area di produzione può contribuire alla modifica di alcune caratteristiche del vino.

L’invecchiamento del Barbaresco è obbligatorio per almeno 26 mesi (50 per la versione Riserva), di cui 9 vengono trascorsi in legno, prima di essere commercializzato.

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