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Domenica, 28 Aprile 2024
Firenze

Un’australiana e un italo-americano servono il miglior brunch di Firenze

Specialty coffee di buon livello, ma anche il più buon cinnamon roll della città: intervista ai due proprietari di Melaleuca, il locale sul Lungarno delle Grazie

È l'amore l'ingrediente segreto del cinnamon roll più gustoso di Firenze. A prima lettura potrebbe forse sembrare banale, quasi scontato, ma quella di Melaleuca è una (bella) storia che fa dell'amore il suo caposaldo. Quello di una coppia, Marco Cappellari e Chloé Guest, prima di tutto: due imprenditori, italo-americano lui e australiana lei, che hanno scelto di diventare soci nella vita e anche nel lavoro dopo una lunga serie di esperienze lavorative nel settore della ristorazione/caffetteria tra Australia e Londra.

Ma anche l'amore dei due proprietari del grazioso locale sul Lungarno delle Grazie per i viaggi, per il caffè, per il buon cibo e, ovviamente, per Firenze. È proprio qui che la coppia ha deciso infatti di aprire la prima attività: uno specialty bar australiano che propone brunch e bakery internazionale dalla mattina al tardo pomeriggio.

Il sogno autarchico di Melaleuca a Firenze

Illuminato dalle luci di un sole che fa pensare già alla primavera, Melaleuca ha la fila fuori praticamente tutti i giorni. I coperti non sono tanti ma la proposta, studiata dai due proprietari, è curata nei minimi dettagli: dall’ubicazione strategica vicina a molte università americane e in pieno centro storico, seppur in posizione poco affollata, passando per gli interni minimal e accoglienti, fino ai piatti e alle bevande della tradizione quasi tutti preparati in casa.

Una flat white da Melaleuca

Il viaggio nell'unica realtà australiana che ad oggi possiamo trovare a Firenze parte dal caffè, concentrandosi soprattutto su flat white e cold brew. Al loro fianco, una lunga serie di succhi, centrifughe, sodati, kombucha e fermentati vari, tutti autoprodotti (persino il latte di mandorla) con la conseguente esclusione consapevole dalla bottigliera di bibite commerciali e mainstream. Stesso discorso a livello di insaccati, così come per panificazione e pasticceria (bagel, croissant di ogni tipo, muffin, cookies, pancakes, dolci vegani...) grazie anche alla collaborazione con un pastry chef francese che ha creduto fin da subito nel progetto. “La prima difficoltà, quando abbiamo aperto, è stata trovare dei fornitori all’altezza: anche per questo abbiamo iniziato a farci da soli tanti ingredienti, compresi bacon, salsicce e pastrami” spiegano a CiboToday.

Non si scherza sul cinnamon roll

È l'orgoglio più grande di Marco insieme alla sua famiglia. È lui stesso a fermarci quando ne stiamo parlando, proprio per dedicare la giusta attenzione al Manifesto gastronomico di Melaleuca. "Durante la pandemia avrò provato 40-50 ricette diverse prima di trovare quella giusta. Che ne è valsa la pena lo dicono i numeri: pensate che tantissimi nostri clienti ormai vengono appositamente per il cinnamon roll". Il segreto, oltre alla sofficità dell’impasto è anche una pioggia di avvolgente crema al formaggio che va a fondersi col cinnamon roll ancora caldo. Qualcuno doveva pur svelarlo.

I Cinnamon Rolls di Melaleuca

Il migliore brunch di Firenze? Può essere

"Le nostre sono tutte creazioni autentiche", continuano in coro Chloé e Marco quando chiediamo loro perché molti li definiscano il miglior brunch di Firenze. "Perché offriamo piatti diversi, tutti fatti con le nostre mani. Riproponiamo il concetto di brunch nato in Australia all'inizio degli anni 2000, sfruttando le nostre precedenti esperienze fra Australia e Londra per fare dell'autenticità il punto di forza di ogni nostra ricetta. È così tanto per le certezze quanto per le ultime novità del nostro menu in continua evoluzione, come i tacos". Da provare, in tal senso, il taco veg con avocado fritto: cremoso dentro e crunchy fuori. Allo stesso tempo, l'avocado toast è un altro must, alternandolo magari a una delle tante preparazioni base uova.

La pandemia come primo esame

Abbiamo parlato di pandemia, perché purtroppo Melaleuca è una di quelle realtà nate appena prima del lockdown. "Abbiamo aperto cinque mesi esatti prima della fine del mondo, nel 2019, ma ci siamo rimboccati le maniche e siamo riusciti comunque a cavarcela. Ci dividevamo per stare coi bambini, venendo a cucinare giorno e notte". Marco sfornava e Chloé faceva le consegne: questo ha permesso a Melaleuca di reggere il duro colpo del Covid, ma anche di imparare. Già, perché in quel periodo il confronto con le persone del luogo è stato fondamentale per capirne gusti, esigenze e quotidianità.

"La gente ci chiedeva salse, salsicce, bacon. Insomma i singoli ingredienti del nostro brunch per poterselo rifare a casa". Una palestra, da tutti i punti di vista, che ha permesso a questo locale aperto da poco di andarsi a inserire con umiltà nel tessuto sociale fiorentino. Il risultato è una clientela mista fra affezionati dirimpettai e giovani studenti internazionali. "Siamo arrivati a dover fare dei veri e propri turni. Nel weekend i primi ad arrivare sono per esempio i turisti, poi tocca alle famiglie con bambini che mangiano presto, mentre verso l’una è la volta degli italiani a caccia del brunch per riprendersi dalla sera precedente. E gli studenti? Quelli ci sono sempre, a tutte le ore". A proposito, gli orari di apertura sono stati recentemente anticipati: dalle 7.30 alle 16 lunedì-venerdì, dalle 8 nel weekend.

Perché Firenze? L’arrivo di Melaleuca nel capoluogo toscano

Ma perché proprio a Firenze? "Volevamo trasferirci in Italia per avvicinare i nostri bambini ai nonni paterni, che vivono a Vicenza. La scelta era tra Roma e Firenze, ma la dimensione più umana della seconda ha fatto la differenza. Quindi eccoci qui, fieri di aver portato in Toscana un piccolo pezzo di Australia. Melaleuca è proprio il nome di un tipo di albero che si trova in Australia (sì, quello di cui i koala mangiano le foglie) e che ci ricorda dove ci siamo conosciuti". I piatti del brunch, dolci e salati, costano tutti intorno ai 15€ e - al pari di tutte le altre proposte - sono decisamente abbondanti, consentendo di saziarsi già al primo ordine. Ma vedendo la sfiziosa vetrina di Melaleuca sarà davvero difficile resistere al bis. Tutto questo, dopo aver provato il miglior cinnamon roll della città. Ve l’avevamo già detto per caso?

MelaLeuca

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