È Toscana la startup che nasce con l’intento di diventare un paniere digitale per i professionisti della ristorazione. Si chiama Typiqo ed è stata creata nel 2020 da due fratelli anglo-fiorentini, di Pontassieve: Alessandro e Antonio Badalamenti, il primo classe 1988 e il secondo 1991. Si rivolge principalmente a chef e ristoratori i quali possono approvvigionarsi in tempo reale di frutta e verdura di stagione, pane, pesce, salumi e formaggi, carni e legumi. Grazie a una rete di piccoli produttori selezionati sul territorio e alla digitalizzazione della filiera, questa startup tutta toscana si pone l’obiettivo di eliminare ogni tipo di intermediazione e garantire sempre la tracciabilità dei prodotti. Per venir incontro così alle esigenze di chi produce e di consuma.
Typiqo: come funziona il servizio di food service nato in Toscana
Il meccanismo è semplice. Typiqo è un servizio di food service che gestisce un catalogo di produttori tramite il quale chef e ristoratori possono fare la spesa online, scegliendo esclusivamente tra prodotti del territorio toscano. Basta selezionarli, ordinarli e poi aspettare la consegna che viene garantita in giornata. Nel caso si tratti di prodotti freschi dell’orto si attiva il servizio Raccolto e Consegnato: questi vengono presi direttamente in campo e consegnati in tempi brevissimi solo una volta che è partito l’ordine, senza avere la necessità di un magazzino.
“Quello del food service è un settore in cui la velocità svolge un ruolo chiave: da un lato il ristoratore non ha tempo per andare a scovare i piccoli produttori locali né può permettersi di fare ordini frammentari, mentre dall’altro il produttore locale di eccellenza quasi mai è organizzato per soddisfare le esigenze di puntualità di consegna, di continuità produttiva, di elasticità delle forniture di un ristorante” spiegano i fratelli Antonio e Alessandro Badalamenti, il primo chef con una formazione classica in Francia e poi in giro per il mondo, mentre il secondo ex manager nel campo della logistica dei prodotti alimentari con una laurea ad Oxford in Inghilterra. Un progetto che non è nuovo nel panorama del food service, al quale molti si stanno approcciando. Ricordiamo infatti anche Deliveristo, tra tutti, piattaforma web e app con un catalogo di prodotti al servizio di chef e ristoratori.
I produttori e gli chef di Typiqo
Vincolo per i produttori che vogliono entrare in rete, cosa che differenzia questo sistema dai competitors, è la territorialità. Infatti tutti gli 80 produttori e gli oltre 500 prodotti che fanno parte di Typiqo devono essere toscani. Troviamo così l’Azienda Agricola Fonte dei Serri, allevamento di bovini e caseificio biologico in provincia di Arezzo, oppure Fattoria Lischeto a Volterra che produce formaggi di capra, olio e vino. Altra eccellenza il Pastificio Fabbri, dal 1893 produttori da cinque generazioni di pasta, o il salumificio Casentino, vicino Arezzo, gestito dalla famiglia Pertichini e famosi nel territorio per la produzione di sbirciolona di grigio del Casentino, un salume ricavato dall’omonimo maiale.
Tra gli chef invece che stanno già utilizzando il servizio di Typiqo, ricordiamo Simone Caponnetto del ristorante Il Locale, all’interno di un palazzo del ‘500 a Firenze, oppure Antonio Minichiello Executive Chef del Caffè dell’Oro di Lungarno Collection, con vista sul Ponte Vecchio. Un altro ad utilizzare questo servizio è lo chef Ariel Hagen di Saporium Firenze, il ristorante dell’hotel Borgo Santo Pietro di Chiusdino, aperto a maggio 2023 nel capoluogo toscano. Una lista che conta oggi 50 chef, in continua evoluzione anche grazie al passaparola tra i diversi protagonisti.
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