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Domenica, 28 Aprile 2024
Milano

“Prezzi popolari e ricette del sud”. Apre a Milano la gastronomia di quartiere di due giovani chef

Si chiama Creda la nuova gastronomia in Porta Romana aperta da Crescenzo Morlando e Dario Pisani. Dalle cucine stellate ai piatti della nonna con prodotti campani di qualità, da portare via o mangiare al suo interno

Non è più una novità l’ondata delle gastronomie semplici, tradizionali di nuova generazione che stanno proliferando a Milano spesso a partire dall’impegno di giovani e giovanissimi vogliosi di uscire dalle complicazioni gourmet. Un modello di ristorazione che affonda le sue radici nel passato e che oggi grazie a nuovi imprenditori sta tornando alla ribalta. Attraverso un lavoro che punta alla qualità e che abbraccia anche modelli di consumo trasversali. È il caso di Creda, una gastronomia appena aperta nella deliziosa Via Orti 12 nel quartiere Crocetta di Milano, e oltre al servizio d’asporto classico permette di mangiare a pranzo e cena anche al suo interno. Dietro due talentuosi chef campani, Crescenzo Morlando classe 93  e Dario Pisani di 32 anni, con un passato nelle cucine stellate. Ci siamo fatti raccontare come e cosa si mangia da Creda.

Creda

Dalle cucine gastronomiche al progetto di gastronomia di quartiere

Io e Dario ci siamo conosciuti all’interno di Voce di Aimo e Nadia a Milano, lui era l’Executive Chef ed è nata anche una bella amicizia” ci racconta lo chef Crescenzo Morlando, napoletano, che nel curriculum vanta esperienze tra Messico, Spagna e Francia. Fino a quando non torna in Italia e diventa Executive Chef della scuola de La Cucina Italiana, storico magazine del gruppo Condè Nast, all’interno del quale porta anche Pisani. “Poi l’idea di aprire qualcosa di nostro, un format semplice ma di gusto e qualità, dove portare le ricette della nostra terra, la Campania, attingendo anche dal ricettario delle nonne” racconta lo chef. Così nasce Creda, che altro non è che l’acronimo dei lori nomi, Crescenzo e Dario: una gastronomia di quartiere dove acquistare piatti pronti a cui si aggiunge la possibilità di mangiare seduti sia a pranzo che a cena. “Ci troverete ogni giorno in cucina, per le preparazioni che cambieranno ciclicamente, mentre durante il servizio io sarò in sala e Dario al pass” continua Morlando. Il locale, che ricorda una boulangerie di stampo francese realizzato con materiali di recupero e tinte pastello, si sviluppa su due sale e per la bella stagione verrà attivato anche il dehors esterno. Per un totale di 40 coperti.

Gli interni di Creda

Ricette del sud e piatti della nonna: cosa si mangia da Creda a Milano

Creda si presenta come una normale gastronomia, con la classica vetrina dove trovare ogni giorno piatti da portare via. “C’è una forte componente del sud: prodotti tipici, pasta proveniente da laboratori artigianali di Gragnano e ricette casalinghe come le polpette al sugo di nonna Maria, che è il nome delle nostre nonne” racconta lo chef. Ogni giorno troverete parmigiana di melanzane (13€) fatta con tre formaggi diversi (caciocavallo, Parmigiano, mozzarelle campana) e condita con pomodoro San Marzano, bufale del territorio (8€), torte salate (6€), sformati di patate, verdure di stagione (9€) e salumi (8€). “Faremo anche la colazione salata, con pane e prosciutto o pomodoro, spremute o un bicchiere di vino, oltre ad aver sviluppato un menu a parte per il pranzo e la cena”, infatti da Creda si può anche scegliere di godersi la cucina di Morlando e Pisani comodamente seduti. Infine, non mancano i dolci: tiramisù, pastiera e la torta “Mi Creda” con cioccolato fondente e amarene simbolo della famiglia Morlando.

Creda i piatti

C’è lo spaghettone aglio, olio, peperoncino e peperone crusco (13€), oppure la pasta patate e provala (18€) “con voto, ricalcando la tradizione napoletana di portare a tavola la pentola e chiedere una grazia ai Santi” ovvero l’impegno assunto solennemente nei confronti di qualcosa, che nel piatto viene rappresentato dai ricci di mare, ci spiega lo chef.  Ma anche piatti di pesce come il baccalà maritato con verdure (22€), che ricorda la famosa minestra maritata d’ispirazione campana, o la tartare di Fassona con tarallo e finocchietto (22€). “Creda vuole essere la nostra casa, e tutto vuole ricordare una vecchia abitazione. Le stoviglie, per esempio, sono state recuperate da vecchi servizi degli anni ’50 e ’60, uno diverso dall’altro. C’è anche un bellissimo camino del 1920 nella sala principale che scalda l’atmosfera”. Una nuova gastronomia di ultima generazione che tenta di svecchiare il format puntando alla qualità e che già si propone -  grazie al suggestivo spazio esterno – come un indirizzo per la primavera.

Il menu di Creda

Creda - Gastronomia Popolare

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