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Lunedì, 29 Aprile 2024
Bar Pasticcerie Gelaterie

Il nipote di Sora Lella apre gelateria a Bologna (con maritozzi e gelato romanesco)

Renato Trabalza è il nipote di Elena Fabrizi, in arte “Sora Lella”. Dopo anni alle prese con la cucina romana è andato a Bologna a dare voce alla sua ossessione più grande: il gelato

Renato, Mauro, Simone ed Elena: vi dice qualcosa il nome di questi quattro fratelli? E se vi dicessimo che sono i nipoti di Elena Fabrizi, in arte Sora Lella, cuoca, oste e indimenticata attrice romana? A loro il compito di gestire la ricca eredità gastronomica di Elena, nonché la Trattoria sull’Isola Tiberina dove c’è sempre la fila. Nel frattempo però, Renato che è diventato lo chef dopo l’uscita di suo padre Aldo dell’osteria, ha cominciato a lavorare su una nuova strada. Fatta principalmente di gelato.

Dall’Isola Tiberina a Bologna

Barbara Poggi a sinistra e Renato Trabalza a destra

È dal 2007 che sono appassionato di gelato” ci racconta Renato “e considera che sono andato a fare corsi a destra e a sinistra. La mia scuola è a Bologna”. Nel frattempo ha avuto anche una gelateria a Roma (con cui oggi non è più in affari) e ha portato il gelato artigianale in Trattoria sull’Isola Tiberina, con 8 gusti serviti tutto l’anno. Conosce poi quella che diventerà la sua attuale compagna, Barbara Poggi, proprietaria della Cremeria San Francesco a Bologna, che diventerà la sua nuova destinazione. E così Renato, che da cuoco romano era sempre alle prese con quinto quarto e carbonare, fa le valige e si trasferisce a Bologna per portare un po’ di romanità nel capoluogo emiliano. Certo, almeno una volta al mese c’è un treno destinazione “Roma Termini” ad attenderlo.

Il maritozzo con gelato e panna a Bologna

Il banco di Maritozzi e Gelato ph. Marco Varoli

Dopo alcuni lavori di ristrutturazione, la gelateria riapre con una nuova identità, romanesca fin nel titolo: “Maritozzi e gelato”, con il sottotitolo “Da Barbara e Renato”. È lui che rimette mano alle ricette, con le competenze acquisite durante gli studi e anni di prove, “il mio è un gelato molto consistente e ricco” ci spiega. A Bologna porta diverse cose dalla Capitale: per esempio il maritozzo preparato secondo la sua ricetta (quella della Trattoria) nel laboratorio della gelateria in formati da 80/100 grammi, farcito a richiesta con la panna o con il gelato. Ci sono anche i cremolati, per un totale di 24 pozzetti, tra sorbetti e creme. Tra questi fanno capolino molti gusti vegani e senza latte, ma con latte di mandorla di Toritto fatto da Renato in laboratorio. Una chicca? Il gianduia vegano, difficile da trovare in circolazione, ma anche pistacchio o cocco, lime e menta.

Il gelato bolognese ma anche romanesco

E poi ci sono anche i grandi classici, di cui Renato si dichiara appassionato. “Ti dirò, non ho una grande passione per il gelato gastronomico”. E così nella sua gelateria approda il famoso zabaione, fatto con tre tipi diversi di vini liquorosi: due Marsala e uno Zibibbo. I maritozzi, come abbiamo anticipato. Ma anche la zuppa inglese e il croccantino, in omaggio agli anni ’80. Si aggiunge poi una crema ricca di tuorli “in stile bolognese”. Tra i gusti un chiaro rimando ad Elena è nella StracciaLella, la stracciatella con pezzettoni di cioccolato e confettura di albicocca. E infine, l’aggiunta di panna, se è una piccola porzione e non un gusto singolo, viene regalata come si usa a Roma. “Abbiamo preferito i coni alle cestine, che sono delle cialde che sono molto in voga a Bologna, perché come avrete capito, c’è della romanità” ci racconta. Il cono o la coppetta più piccola esce a 3€, quello medio a 4€, mentre il prezzo del gelato al kilo è di 26€.

Maritozzi e Gelato

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