Che in Romagna si mangi bene è cosa risaputa. E che sul litorale adriatico abbondino stabilimenti e trattorie condotti da cuochi generosi e capaci anche. È per questo che ci siamo particolarmente impegnati per arrivare a una selezione di 16 insegne di tutti i tipi, da segnarsi per una cena di pesce con i piedi sulla sabbia, un aperitivo vista mare, un pranzo genuino in trattoria o una cena gourmet. Ma anche per uno spuntino in collina, con una birra e una buona piadina farcita. Dai lidi ravennati a Cattolica, ecco il nostro itinerario.
Abocar Due Cucine
“Abocar” in spagnolo significa “avvicinare”. Un termine che sintetizza bene quello che hanno voluto fare Camilla Corbelli e Mariano Guardianelli con le loro due culture gastronomiche quando hanno deciso di aprire nel 2014 il locale oggi premiato con una stella Michelin. Romagnola lei e italo-argentino lui, propongono una cucina che gioca con le materie prime locali per combinarle a suggestioni internazionali. Le tagliatelle, ad esempio, sono condite con erbette e bergamotto, mentre gli spaghetti alle vongole con un mix di pepi esotici. Quattro menu degustazione: a mano libera dello chef (105€), di sette portate (85€) e due più contenuti di sola carne o pesce (cinque piatti a 70€). Servizio accurato ma amichevole.

Bar Ilde
Per arrivare dal Grand Hotel di Rimini alla collina di Covignano bastano 10 minuti di macchina. Una piccola deviazione dal litorale che vale la pena mettere in programma per fare un pranzo, o una merenda, al chiosco che porta il nome della signora Ilde (scomparsa nell'estate del 2023 dopo aver fatto la storia della piadina). Fu suo padre nel ’58 a installare in una vigna il "baracchino" che qualche decennio più tardi è diventato tappa fissa per i frequentatori delle discoteche e che oggi, secondo molti, produce le migliori piadine della Romagna. E con ben tre impasti diversi: tradizionale con lo strutto, all’olio d’oliva e con farina integrale. I prezzi vanno dai 7 ai 12€ e le piadine vengono farcite con svariate scelte tra salumi, roast beef, verdure gratinate, formaggi, filetti di tonno e sardoncini. Anche in versione “cassone”: una piadina sigillata a metà dal ripieno filante di mozzarella e pomodoro, salsiccia e bietoline o cotto e formaggio. Da bere c’è l’Amarcord, birra riminese.

Da Lucio Trattoria
Jacopo Ticchi non ha dato al suo ristorante il nome del babbo o del nonno (magari in cucina da una vita, come si usa fare), ma quello di suo figlio treenne. E ha messo subito le cose in chiaro: qui siamo in una trattoria, sì, ma che guarda al futuro. E lo fa recuperando tradizioni gastronomiche ancestrali — come la frollatura del pesce a secco e la cottura alla brace — per dimostrare che un altro tipo di cucina di mare, anche qui in riviera romagnola, è possibile. Il pesce arriva dal mercato locale, preferibilmente in grandi pezzature da lavorare per intero, interiora comprese (che hanno un percorso degustazione dedicato). Per 95€ vi verrà servita a centro tavola un’infilata di piatti da condividere: dal crudo di canocchie con pomodoro arrosto e lardo alla trippa di pesce in umido, dall’ombrina con le sue uova, capperi e olive amare allo spiedo di fegato con piada sfogliata, passando per lo spaghettino tiepido al fegato di seppia con seppie alla brace e saba. Per il mese di agosto, e fino a metà settembre, si serve un menu di carne per rispettare il fermo pesca in Alto Adriatico.

Gente di Mare
Ci troviamo all’estremità sud della costa romagnola, sulla darsena che separa Cattolica dall’adiacente Gabicce Mare, che è già territorio marchigiano. In fondo alla passeggiata panoramica del molo, Gente di Mare accoglie gli ospiti con una vista panoramica sulla riviera, fino a Rimini. Il menu degustazione conta sette portate al prezzo di 85€ e spazia dalle capesante con topinambur e broccoli agli gnocchi di zucca, sgombro affumicato e bottarga, passando per la selezione di formaggi dai diversi affinamenti. In cucina c’è lo chef Fabio Rossi, che fu il primo a portare la stella Michelin a Rimini con il ristorante Acero Rosso. Tenete presente che si possono ordinare anche mezze porzioni.

Guido 1946
Una stella Michelin premia la cucina dello chef Gianpaolo Raschi — che conduce insieme al fratello Gianluca il locale fondato dal nonno Guido nel ’64 — come una delle più interessanti del riminese. Da fuori appare come uno stabilimento minimale sulla spiaggia, mentre l’interno si rivela inaspettatamente elegante. Menu degustazione a 90€ (sette portate) e 120€ (dieci portate), da scegliere per comprendere bene lo stile dei Raschi: piatti che declinano gli ingredienti del territorio alla luce di esperienze personali e ricette di famiglia, come “La canocchia si ricorda il gratin”, rivisitazione di un grande classico.

La Buca
A questa prima insegna aperta nel 1985, la famiglia Bartolini ha fatto seguire un altro ristorante e ben tre trattorie di mare tra Cesenatico, Milano Marittima e Bologna. La cucina de La Buca — creatura di nonno Marcello, pescatore per passione ancora prima che ristoratore — propone ricette di pesce ricercate, che le sono valse una stella Michelin. Ci sono due menu degustazione, a 88€ per cinque portate e 120€ per otto, oltre alla possibilità, molto conveniente, di affidarsi alle proposte “al buio” dello chef. Per cinque piatti a sua discrezione si pagano 58€. Se invece preferite scegliere, date uno sguardo alle alternative al pescato: ci troverete anche il piccione.

La Rotonda
Uno stabilimento balneare dove si mangia molto bene (come succede non di rado in Romagna). Siamo a Lido Adriano, una frazione del comune di Ravenna, dove alla Rotonda si assaggiano materie prime del territorio, interpretate però con creatività. E qualche ispirazione orientale. Come ad esempio le canocchie locali, abbinate all’alga nori in un risotto ai finferli. Oppure lo spiedo di polpo, con il suo fondo e salsa sambal (un condimento indonesiano piuttosto piccante). Non manca mai la frittura e qualche portata di carne (vedi la coda di bue stufata al cacao e zucca). Il menu degustazione prevede sei piatti e costa 65€. È possibile anche ordinare da asporto.

Le Vele
Sulla spiaggia di Misano Adriatico, Le Vele è un locale dove pranzare praticamente con i piedi sulla sabbia. I padroni di casa Antonella Patrignani e Fabio Leardini curano una sala elegante e raffinata, con un gusto che si riflette anche nei piatti, che sono sempre presentati in maniera creativa. Il menu è piuttosto esteso e dedicato quasi integralmente al pesce, con antipasti caldi e freddi, paste e zuppe, oltre a secondi ai ferri o gratinati. La carta dei vini è forte sulle bollicine italiane ma anche su quelle francesi.

Maré Cesenatico
Si scrive “mare” e si pronuncia con l’accento sulla E. Dal 2010, in ogni caso, è un punto di riferimento per chi frequenta Cesenatico, raggiungibile tutta la giornata per colazione, pranzo e cena. La cucina dello chef Omar Casali si rifornisce da piccole imbarcazioni di pescatori, alle quali è dedicata la degustazione Sotto Costa: un antipasto a base di mazzancolle e uno di sogliola, un primo di monfettini risottati (una pasta all’uovo di piccolo formato, simile alla fregola), frittura e dessert a 65€. Non tutte le proposte sono necessariamente tradizionali e a base di pesce. I cappelletti 4P, ad esempio, sono conditi con panna, parmigiano, prosciutto e ponzu (una salsa di soia giapponese agli agrumi). Veniteci anche per un aperitivo al tramonto, per ordinare un buon cocktail e una selezione di ostriche (o una fetta di pizza al tegamino, più pop).

Osteria Bartolini
Quest’osteria, invece, è stata inaugurata nel 1999 proprio sul Porto Canale Leonardesco. Fate una passeggiata sulla banchina accanto alle barche del museo galleggiante della marineria, poi aspettate che si liberi un tavolo (non si accettano prenotazioni) e preparatevi a scoprire perché il nome originale del ristorante era un inno al “gran fritto”: per 17€ vi serviranno un tripudio di paranza dell’Adriatico che fugherà ogni dubbio. Gli altri piatti della tradizione marinara si aggirano tra gli 11€ dei sardoncini al tegame e i 17€ degli spiedini di calamari e gamberi. La carta delle bevande raccoglie molte referenze enologiche romagnole e una corposa sezione di distillati.

Osteria de Borg
Rimini non è soltanto un animato lungomare, ma anche un centro storico affascinante e spesso sconosciuto ai turisti. Per accorgersene, basta fare una passeggiata a Borgo San Giuliano, il quartiere di casette basse e facciate colorate abitato in passato da pescatori e gente di mare. Si trova qui l’Osteria de Borg, dove accomodarsi per gustare una cucina di terra fatta di preparazioni autentiche e prodotti dalle colline circostanti. Si comincia coi salumi di Mora Romagnola e si prosegue con i patacotc (una pasta tipica del dopoguerra a base di acqua e farina, condita con ortaggi e, a volte, carne di maiale) e castrato alla brace. Senza esagerare, perché come dessert bisogna ordinare la zuppa inglese. Vini romagnoli e scontrino medio di 35€.

Ristorante Da Gher
Un ristorante storico che si trova proprio in cima al porto canale di Riccione dal 1951, Da Gher si viene per l’atmosfera retrò — ferma a qualche decennio fa — e per i celebri spiedini di pesce. Principalmente calamari e gamberi, arrostiti sul “focone” e ordinabili anche da asporto. Considerateli uno street food ante litteram e mangiateli passeggiando sul molo. Prezzi popolari.

SaleGrosso
Nella località modaiola di Milano Marittima, SaleGrosso è un locale accogliente arredato con colori chiari, stile marinaresco e una bella veranda esterna. Si lavorano verdure biologiche e pesce fresco (con qualche eccezione solo nel periodo invernale). La specialità della casa è il crudo di mare, da assaggiare anche in una degustazione di cinque varietà che costa 49€. Tra i primi, i classici — come la chitarra allo scoglio e i passatelli asciutti ai frutti di mare — si affiancano a proposte più elaborate. Un esempio? I cappelletti verdi al ripieno di gamberi, conditi con crema di cavolfiore e cozze. La cantina è ben fornita, con oltre 120 referenze (italiane e internazionali).

Saretina 152
Il bagno numero 152 del lungomare di Cervia ha salutato oltre 40 stagioni estive. Nel 2017 il patron Simone Guiduzzi ha dato un’accelerata all’offerta gastronomica, trasformando lo storico campo da bocce in una bella veranda per aggiungere coperti e spazi curati al ristorante. L’aperitivo ha una carta dei cocktail dedicata, mentre il menu delle vivande elenca antipasti tra i 16€ (il tagliere di marinati di pesce) e i 45€ (la grande selezione di crudi), primi a 14-18€ e secondi a 18-65€. Il prezzo più alto è quello dell’astice alla catalana. Ordinate i cappelletti leggeri al ragù bianco di seppia, vongole e canocchie e beveteci insieme un calice di Albana.

QuintoQuarto
Con il suo bel dehors aperto sul Porto Canale di Cesenatico, QuintoQuarto è un localino contemporaneo ma con un mood piacevolmente anni '50. L'hanno voluto Luca Zaccheroni e Omar Casali, rispettivamente patron e chef di Maré, lo stabilimento balneare - nella stessa cittadina - che si è reinventato il concetto stesso di stabilimento balneare. Da QuintoQuarto hanno deciso di puntare esclusivamente sulla regina della Riviera, la piadina. Il loro impasto prevede una moderata dose di sale e una cottura volutamente più dorata del solito. Le farciture, poi, si dividono tra terra e mare, con la specialità della casa che è servita a spicchi e "guarrnita" con tonnetto marinato, misticanza, salsa tonnata e bottarga (12€) oppure la "Via Emilia", con coppa stagionata, caciotta romagnola e verdure marinate (8,50€).
Nud e Crud
All'interno del pittoresco borgo dei pescatori San Giuliano, la medesima proprietà dell'Osteria De Borg gestisce un posticino tutto dedicato alla piada, quella larga e sottile di stampo riminese. Oltre alla saletta interna con cucina a vista c'è anche una bella terrazza riparata, dove ci si può accomodare in tutte le stagioni. Sul menù spiccano anche grandi classici della tavola romagnola, come la sfoglia fatta in casa, ma, per quanto riguarda la piadina, la scelta è amplissima. Esplorata in tutte le sue possibilità, merita una menzione la variante che incontra l'hamburger: si chiama proprio "PidBurger" e prevede carne di Chianina allevata sull'Appennino, guanciale di Mora Romagnola e crema di squacquerone (9,60€).