Un super chef italiano inventa la pasta croccante fatta col guscio d’uovo. Il video
Massimiliano Alajmo presenta un piatto inedito, Suono N’Uovo. Una pasta fatta con l’uovo intero, guscio compreso, che dà un morso croccante e in degustazione coinvolge anche l’udito
Il piacere di addentare una mela croccante, una patatina o magari un grissino appena sfornato, è qualcosa che va oltre il sapore in sé. E che, a ben vedere, riguarda soprattutto la sua consistenza. Il nostro gusto per il cibo infatti supera il confine sensoriale del palato, coinvolgendo altri sensi che giocano un ruolo importante. Alle sensazioni tattili del morso, così come all’udito che si attiva durante la masticazione, è dedicata la nuova ricerca di chef Massimiliano Alajmo. Il più giovane chef al mondo ad aver ricevuto le tre stelle Michelin (qui il suo profilo completo) ha infatti appena presentato Suono N’Uovo, un piatto a base di pasta che prevede addirittura l’intero guscio d’uovo, lavorato in modo da ‘risuonare’ a ogni boccone. In questo video è lui stesso a spiegare come mai.
Suono N’Uovo, la pasta di Massimiliano Alajmo col guscio d’uovo
Dal palco del congresso milanese di Identità Golose, concluso pochi giorni fa, lo chef de Le Calandre di Rubano (nonché di un’altra quindicina di locali nel mondo) ha cucinato ‘live’ una portata a dir poco innovativa. “Al centro c’è l’uovo, rappresentazione di perfezione e completezza, ingrediente simbolico e fondamentale della cucina. Che nelle diciture delle ricette è spesso richiesto ‘intero’”: è da qui che è mossa la sua riflessione.
“Sono convinto che masticare qualcosa di croccante significhi, mentre si cresce, affrancarsi dalle sensazioni infantili e imparare a conoscere il mondo”, racconta lo chef nel filmato. Così ha trovato il modo di trasformare una ‘normale’ pasta all’uovo in ‘Suono N’Uovo’, un piatto che coinvolge più livelli di esperienza. Come ci è riuscito? Pensando a un impasto realizzato con l’uovo nella sua interezza, il cui guscio viene privato della membrana interna, sanificato e tritato finemente.
Ne deriva quindi una pasta fresca simile a una tagliatella, che viene affumicata, condita con burro ed estratto di sedano rapa, cosparsa di erbe aromatiche sbriciolate ed accompagnata, infine, da una fonduta di Castelmagno e un brodo doppio di gallina (ancora i brodi: la sua grande passione). Curiosi? Entrerà in carta da questa primavera.