È scomparso a Melbourne il 30 aprile 2023 lo chef italo-scozzese Jock Zonfrillo. Un volto noto, amato dagli appassionati di cucina per il ruolo di giudice del programma tv Masterchef Australia, ma anche uno degli chef più emblematici della scena del suo continente. Sensibile alle tematiche della cucina aborigena, a capo per anni del ristorante di alta cucina Orana, ma anche orgoglioso delle sue radici italiane, tanto da averle rese protagoniste di alcuni format popolari.

La carriera di Jock Zonfrillo

Nato nel 1976 a Glasgow, in Scozia, in una famiglia per metà italiana (il padre veniva da Scauri, in provincia di Latina), Zonfrillo si è trasferito a Sydney nel 2000, dopo una formazione con chef illustri del calibro del britannico Marco Pierre White. L’interesse per i prodotti originari del territorio — all’epoca ancora scarsamente valorizzati da chef e ristoratori — lo ha portato a fare ricerche insieme alle comunità locali e all’Università di Adelaide per creare una banca dati che mappasse gli alimenti autoctoni con precisione scientifica. Un’esperienza messa a regime dalla creazione di The Orana Foundation, fondazione dedicata al riconoscimento gastronomico della millenaria cultura indigena che gli è valsa il Basque Culinary World Prize nel 2018.

Jock Zonfrillo. I ristoranti e i programmi tv

Jock Zonfrillo si è stabilito proprio ad Adelaide, inaugurando nella capitale dell’Australia Meridionale il suo ristorante gourmet Orana nel 2017, poi chiuso definitivamente nel 2020. A questa tavola, che ha reso protagonista la cottura ancestrale alla brace (anche questa di ispirazione aborigena) e gli ingredienti meno conosciuti del territorio, ha affiancato nel 2018 il bistrot Blackwood, attivo fino al 2019 con una proposta più accessibile nello stile e nei prezzi, ma con la stessa attenzione verso le espressioni del territorio e il foraging, ovvero la raccolta delle erbe spontanee.

Nel 2014, inoltre, è diventato un volto noto grazie al programma televisivo Nomad Chef, e ancora di più nel 2019, con la partecipazione in veste di giudice del celebre cooking show Masterchef, insieme ad Andy Allen e Melissa Leong. La nuova stagione avrebbe dovuto debuttare proprio il 1 maggio, data posticipata dalla produzione per esprimere cordoglio.

Nonna Mallozzi e Bar Mallozzi, il chiosco e la caffetteria italiani

“Sono figlio del tè delle cinque e della pasta al pomodoro”, amava ripetere Zonfrillo ricordando le origini dei nonni paterni di Scauri. È proprio alla signora Generosa Mallozzi che ha reso omaggio nel 2016 con l’apertura del food truck che portava il suo nome. Un van blu parcheggiato tra un negozio di barbiere e il baretto Chihuahua, nell’East End di Adelaide. La proposta rielaborava alcuni classici della nostra gastronomia in chiave street food, confezionando panini da addentare in piedi ma anche porzioni di primi espressi e sostanziosi stufati. Una scelta che si è distinta nel panorama cittadino, amata dai clienti per il suo repertorio di parmigiana di melanzane, mozzarella in carrozza e pasta al ragù, sia bolognese che napoletano. Ancora una volta a base di ingredienti australiani, ma maneggiati con il piglio e l’esperienza della cucina di nonna Generosa. Il format ha appassionato tanto il pubblico quanto Zonfrillo, che nel 2019 ha raddoppiato con il Bar Mallozzi (rimasto attivo per soli 7 mesi): aperitivi rinforzati a base di “vino e spuntini”, serviti in un locale tutto arredato nei toni del rosso, bianco e verde. Forse un po’ folkloristico, ma funzionale a esprimere l’amore per le sue radici di uno chef che ha interpretato le specialità italiane a più di 15mila chilometri di distanza.