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Domenica, 28 Aprile 2024
Firenze

Sta per aprire la prima distilleria nel centro storico di Firenze

Farà whisky, visite guidate e chiaramente invecchiamento: direttamente dal Chianti i professionisti di Winestillery portano un pezzo di produzione direttamente nel capoluogo

C’è ancora riservatezza sul luogo preciso, l’unica informazione che per ora rimane al riparo dal nostro racconto, mentre tutto il resto è già svelabile. Nella prima metà del 2024 nel centro storico di Firenze, a meno di 20 minuti a piedi dal Duomo, sulla vecchia cinta muraria, aprirà le sue porte una distilleria, la prima nel centro storico cittadino.

La prima distilleria nel centro storico di Firenze

Dietro l’apertura c’è Enrico Chioccioli Altadonna, ex avvocato ed oggi Master Distiller, che dal 2014 ha dedicato tutta la sua carriera ai distillati. Dopo aver aperto una distilleria a Gaiole in Chianti, dove la sua famiglia produce vino, Enrico punta su Firenze, la città dove è nato e dove vive attualmente. “Certo fare una distilleria in città non è per niente facile. È stato più facile mettere un alambicco in Chianti” spiega a CiboToday “ma le ragioni che mi hanno portato qui sono diverse. Prima di tutto, perché ho cominciato entrando in contatto con le prime distillerie che aprivano a New York e mi è sempre piaciuto il modello della distilleria urbana, portare la produzione dentro la città, non in un luogo lontano. Serve a mettere a contatto diretto con il consumatore un metodo di produzione che spesso è visto come fumoso”. Insomma Firenze come New York, e proprio per il legame con il capoluogo toscano, la città non poteva che essere questa, nell’ambizioso perimetro del suo centro storico.

Winestillery ph. Marco Cellai

La distilleria: un nuovo polo turistico

Da qui arriverà, non appena sarà pronto (almeno tre anni, secondo le logiche di invecchiamento) il primo whisky fatto dentro Firenze (un primato da condividere coi ragazzi di Fermenthinks, altra distilleria dentro al comune capoluogo) con un alambicco realizzato su misura, proprio come Bacco, quello che oggi Winestillery usa a Gaiole, realizzato dagli artigiani Frilli di Monteriggioni con tecniche e forme di distillazione inedite per il panorama italiano. Nel futuro, a Gaiole rimarrà la produzione attuale, quella legata a gin, vermouth, vodka, bitter, mentre la nuova distilleria fiorentina, su uno spazio di 600 metri quadrati, ospiterà il whisky sia per la produzione con un alambicco fumante e zona d’invecchiamento, che per una parte legata alla didattica e alle visite. A Firenze quindi, arriva una nuova forma di turismo legata a whisky e distillati.

Il whisky del Chianti e quello di Firenze

Intanto per l’inizio del 2024 sul mercato verrà lanciato il primo whisky di Winedistillery, quello fatto a Gaiole cinque anni fa e invecchiato nel corso di questo lustro. “Tutti i distillati hanno pari dignità e caratteristiche uniche, ma il whisky è considerato il distillato più nobile” spiega Chioccioli “il 2024 è un anno dal forte valore simbolico per noi. Significa aprire la seconda distilleria a 10 anni esatti dalla prima e a cinque anni dall’inizio dell’invecchiamento del whisky. Per me poi questo prodotto ha un valore affettivo particolare, perché è stato una sorta di innesco, di imprinting verso questo mondo”.

Le botti di invecchiamento del Whisky ph. Mike Tamasco

In uscita all’inizio del 2024 ci sono diverse tipologie di whisky: la prima release sarà invecchiata in botti ex super tuscan cask, l’altra in un ex vinsanto cask, una novità assoluta. Ci sarà inoltre un’edizione limitata in 1492 bottiglie, l’anno della morte di Lorenzo il Magnifico, invecchiate in una selezione di cask rari e speciali. “La sfida come produttore sarà quella di rendere questo distillato completamente toscano” ci spiega infine Enrico, a filiera chiusa totalmente locale, allocando qui tutta la lista dei fornitori.

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