Quali sono i migliori ristoranti per mangiare al bancone a Roma? Dei pro e contro di questo tipo di esperienza abbiamo già parlato, raccontando quanto possa essere interessante una cena con vista sulle attività della cucina, e magari la possibilità di fare qualche domanda direttamente agli chef. Non mancano posti che riservano ai commensali menu speciali, oppure, semplicemente, danno la possibilità di fare la spesa delle specialità esposte. Abbiamo quindi composto una mappa di ristoranti, pizzerie, sushi bar, enoteche e gastronomie con cucina in cui un pranzo o una cena al bancone è un’alternativa comoda e invitante.
Baccano
Baccano è un locale centralissimo, a un passo da Piazza di Spagna; tuttavia la sua atmosfera è quanto di più distante da quella dei posti in cui solitamente “cascano” i turisti. Una sala elegante che non stonerebbe e Parigi o Manhattan, e un bancone accogliente per un drink o un pasto completo. Ci pensa lo chef Nabil Hadj Hassen, già noto per la sua esperienza da Roscioli e per firmare una delle Carbonare migliori di Roma. Si può ordinare una selezione di salumi pregiati italiani o spagnoli (17€ - 40€), un plateau di ostriche o un lobster roll (28€). Ma anche un primo regionale — tra tortellini di Bologna (22€) e risotto alla milanese con ossobuco (33€) — oppure secondi di carne e pesce del giorno. Interessante anche la degustazione di distillati di qualità.
Marzapane
Il bistrot di Mario Sansone (che abbiamo raccontato per esteso) ha appena compiuto 10 anni. Lo ha fatto nell’ultima sede di Via Flaminia, in un palazzetto cielo-terra che comprende una sala e un bancone affacciato sulla cucina, da scegliere per un’esperienza particolare. Qui infatti è a disposizione un menu speciale, ideato ad hoc dallo chef Antonio Altamura che cucina lì, “a portata di mano”. Costa 95€ e valorizza le cotture a fuoco vivo: affumicatura, a carboni, alla brace, sotto cenere e in terra cotta. Le proposte variano a ritmo sostenuto, tra sfoglia croccante con caciocavallo e fegatini di pollo (dell’azienda Pulicaro); zucchina romanesca in tempura col formaggio blu (dell'azienda agricola Ammano); ravioli fave, pecorino e rafano; gamberi gobbetti con aceto affumicato e pomodorini; salsiccia di coratelle di maiale (della macelleria di Roberto a Casalvieri in Valle di Comino) con bisque di crostacei, nonché pollastra con alici del Cantabrico e carciofi.
Roscioli Salumeria con Cucina
Dietro l’angolo dell’Antico Forno Roscioli, in pieno Rione Regola, la famiglia che da oltre 50 anni ha contribuito alla rinascita del pane e della “pizza rossa” a Roma conduce una gastronomia con cucina di alto livello. Al bancone si può fare la spesa di salumi, formaggi e conserve di selezione, ma anche godere di un pasto con una prospettiva privilegiata. Oltre alla mitica Carbonara (che da poco è arrivata anche Oltreoceano, con un locale a New York), con tris di pepi selezione Roscioli, uova di Paolo Parisi e pecorino romano Dop (17€), chef Gabriele Giura propone bis di maritozzi al baccalà mantecato e olive taggiasche (17€) e fiori di zucca farciti di coda alla vaccinara (16€). Poi rigatoni burro e Parmigiano “francescana” (un omaggio al modenese Massimo Bottura, 16€) e polpette della tradizione (16€). Una cucina regionale che va dritta al punto, eseguita con precisione e materie prime di indiscussa qualità.
Kohaku
Aperto verso la fine del 2022, questo locale propone cucina giapponese di alto livello, realizzata dallo chef Kazuaki Kawane. Fratello di un altro ristorante giapponese, Shiroya in centro, questo locale ha puntato fortissimo sulla cucina kaiseki, che si può assaggiare proprio nel lungo bancone del locale dove molte preparazioni avvengono o sono ultimate a vista. In questo caso bisognerà fidarsi di un intero percorso degustazione al prezzo di 180€, scandito dalla cucina e dal suo ritmo.
Open Baladin
Inaugurato nel 2009 in pieno centro, a pochi passi da Campo de’ Fiori, l’Open Baladin è tra i primissimi esempi di “gastropub”, con uguale attenzione al comparto birre e a quello food. Circa il primo, la garanzia è firmata Baladin di Teo Musso, apripista della birra artigianale nel nostro paese. Da sempre c’è la possibilità di mangiare al bancone, dove le birre vengono spillate a vista e dietro una parete piena di altrettante bottiglie. Gli hamburger gourmet — con pane di Gabriele Bonci, farciti con materie prime finalmente scelte con attenzione (9-15€) — sono nati un po’ anche qui, e hanno conquistato velocemente la Capitale insieme alle irresistibili chips di patate al pecorino, ma anche alla liquirizia e paprika dolce. In carta pure sfiziose “scrocchette” (6€), tagliate (20€) e tartare di Fassona Piemontese (13€).
Circoletto Roma
Aperto nell’estate del 2021, questo locale dei due fratelli Trecastelli, Nicolò e Manuel, si trova proprio sui bordi del Circo Massimo, non molto distante dal Lungotevere. Qui la formula di ristorazione informale (piatti da condividere, golosi, alcune cose da mangiare con le mani) si mischia con la proposta dei vini naturali, in un locale che all’interno sembra un po’ sagra e all’esterno un po’ spiaggia (almeno d’estate). Restano chiaramente i posti al bancone, dove si può mangiare tra piante e bottiglie.
Enoteca L'Antidoto
Tra le migliori insegne di Trastevere (qui la mappa dei ristoranti del rione da non perdere), c’è sicuramente anche questa enoteca con cucina, o viceversa. Non sapremmo infatti dire quale aspetto sia più bilanciato: nelle idee di Flaviano Pizzoli, che ha aperto il locale, entrambe le funzioni sono su piani importanti. Si beve scegliendo direttamente dallo scaffale e si mangia su sgabelli alti una grande cucina in modalità quasi da street-food. Si varia in continuazione perché il ristorante cambia spesso chef e con quest’anima un po’ vagabonda accoglie cuochi di talento che vengono da diverse parti del mondo. Per un’esperienza ancora più completa, ci sono i posti al bancone che danno direttamente sulla cucina.
Veleno Pasta Bar
Il cocktail bar nascosto dentro un locale di cucina italiana, firmato dallo chef Luciano Monosilio, ha aperto a maggio 2023 (ne abbiamo parlato qui). Vi si accede scendendo le scale del locale e trovandosi davanti uno scenario completamente diverso nella forma e nei colori da quello visto al piano di sopra, progettato dall'architetta Francesca Contuzzi e dell'interior designer Melissa Fabiano di studio FraMe. Qui il collante è proprio la cucina, perché al bancone di media altezza che sembra anche una station e uno chef’s table si può ordinare tutto il menu di Luciano Cucina Italiana, da accompagnare ai cocktail del bar, fino alle 23. Altrimenti si può solo bere e sgranocchiare qualcosa.
Santì Ristorante
Apertura del 2023 (ne abbiamo parlato diffusamente qui), questo locale creato da una coppia di cugini e dedicato a Nonna Santina ci ha stupito anche e soprattutto per il suo bel bancone. Sono 8 posti con sgabello posti direttamente davanti alla cucina e al pass dove vengono completate alcune preparazioni. Una bella occasione per conversare, prendersela comoda (perché – notizia – gli sgabelli sono comodi) e godersi l’aria intima e casalinga. Un po’ come quella che tira anche in cucina.
Retrobottega
Un locale che non è sicuramente tutto un programma, ma tutto un bancone. Sia nella parte che dà su Via della Stelletta, sia in quella che dà su Via d’Ascanio, si mangia su sgabelli alti, potendo vedere in tutto o in parte la preparazione di caffè, fino e piatti. Era negli intenti del locale sin dall’inizio, anche prima che Retrobottega cambiasse completamente aspetto e aveva ancora le sembianze di un bistrot. Oggi Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice guidano un locale che ha uniformato la proposta, creando un continuum nell’offerta: ovunque si può mangiare, guardare, bere.
Seu Pizza Illuminati
Pier Daniele Seu e Valeria Zuppardo hanno aperto qualche anno fa una pizzeria che ha cambiato la prospettiva sulla tonda a Roma. Tra Trastevere e Portuense, il loro locale ha un design moderno, con stampe colorate e luci al neon, così come è contemporanea la pizza, dal cornicione soffice e alveolato e una varietà di farciture che cambiano a ogni stagione. Seu è riuscito a far tornare di moda anche la pizza dolce, ispirandosi a dessert, gelati e merendine “effetto nostalgia”; ma stupisce anche per le ricette vegane — l’assoluto di cime di rapa, di crucifere, quello di funghi o zucca (16€) — e la rivisitazione di grandi classici. Come i pizzoccheri, che riesce a tradurre sulla tonda con crema di patate, verza saltata, cavolo nero e cipolla croccante (16€). Da assaggiare anche la La-Seu-Gnetta al nero di seppia (tra gli antipasti fritti, 7,50€) e il trancio di pizza Wheely al pastrami (7,50€). Mangiare al bancone è l’occasione per vedere la sua giovanissima squadra al lavoro, proprio davanti al forno.
Sorpasso
Protagonista sin dall’apertura della movida del quartiere Prati, questo locale ha resistito saldamente alle mode e al tempo. Si mangia e si beve al bancone in entrambe le sale che accolgono gli ospiti. Ci si mette seduti al tavolo solo nella saletta, dove si perde l’atmosfera e pure un po’ di spazio. All’ora dell’aperitivo, quando il locale è più affollato, girano tra le persone trapizzini, piatti di cibo, cocktail e vini, nonché salumi e prosciutti appena affettati a mano dal gabbiotto dedicato solo a questo.
Ercoli 1928 Trastevere
Ercoli è un punto di riferimento per la gastronomia romana dal 1928, anno in cui aprì la prima bottega nel rione Prati. Da allora si è aggiunto un locale ai Parioli e, ad ottobre 2021, un terzo a Trastevere, ricavato negli spazi suggestivi di un ex teatro. Si conserva ancora la platea originale, con tavolini ricavati sui precedenti gradoni, ma c’è anche un bel bancone gastronomia intorno al quale sedersi a qualsiasi ora del giorno. Dalla colazione con croissant oppure yogurt e granola alla seconda serata con un drink. Per pranzo e cena l’executive chef Andrea Di Raimo propone primi di ispirazione romana ma non solo — tra mezze maniche alla Carbonara (16€) e vellutata di ceci con gamberi rossi e crostini al timo (18€) — secondi di carne e pesce (24 - 32€) e ricche insalate (12-17€). Ci sono però anche selezioni di stagionati di mare, salumi pregiati e tartare. La domenica si può fare il brunch, e tutti i giorni approfittare della formula aperitivo con vitello tonnato, hummus e maritozzi salati in accompagnamento ai cocktail.
Sushisen
Nel 2023 il locale di Okochi Chikako e suo figlio Giuliano Kunihiro ha festeggiato 20 anni di attività. Lo ha fatto nei nuovi spazi in zona Ostiense, che prevedono una sala con tavolini e un lungo bancone al quale mangiare scegliendo i piattini che circolano sul nastro kaiten. Da lì si può osservare chef Yamamoto Eiji, che per proporre il migliore sushi “che si può trovare ora nei locali di Tokyo” mette a disposizione anche un menu omakase. Letteralmente “mi fido di te”, è un’infilata di assaggi di portate crude e cotte. Costa 115€, va opzionato al momento della prenotazione, e comprende 14 bocconi per scoprire la complessità dell’autentica cucina nipponica. Buona scelta di sake in abbinamento.
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